L’Arma dei carabinieri, in osservanza del trattato di Velsen procede a tappe forzate al proprio smantellamento con la chiusura di numerosi reparti, sino all’inevitabile scioglimento dell’Arma.
La legge n.84 del 12 giugno 2010 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa ultima degradata a polizia locale di secondo livello. Allo stesso tempo, l’art.4 della medesima legge introduce i compiti dell’Eurogendfor.” (link).
Come si vede, le grandi manovre di ristrutturazione del settore sono già incominciate, con buona pace della Arma dei Carabinieri. In definitiva, la categoria dell’operatore delle forze dell’ordine non si estinguerà, ma subirà una rivoluzione da cui uscirà completamente modificata, sia dal punto di vista pratico che da quello etico.
L’Unione Europea, emana leggi che vietano la coltivazione privata di orti e ortaggi e l’allevamento di animali da cortile. La tecnocrazia vuole affamare il popolo, dopo averlo ridotto in schiavitù .
Quando ti tolgono il lavoro e ti ammazzano di tasse, l’ultima speranza rimane quella di tornare alla terra per auto produrre il sostentamento necessario alla vita di tutti i giorni. Tanto è vero che la fortissima crisi economica ha favorito la nascita di migliaia di nuovi agricoltori, anche in Italia, ognuno con il proprio orticello. Ma ecco arrivare la proposta di legge UE – totalmente folle – che vuole mettere al bando i piccoli orti e vietare l’autoproduzione di cibo.
…i pericoli principali che oggi corrono le nostre società sono di ordine non-militare: cambio climatico, conflitti economici, crimine organizzato, guerre elettroniche, esaurimento delle risorse naturali…
Su quest’ultimo aspetto, il rapporto indica che una delle risorse che più velocemente si sta esaurendo è l’acqua dolce. Nel 2030 il 60% della popolazione mondiale avrà problemi di rifornimento di acqua, dando luogo all’apparizione di “conflitti idrici”
Non bastano due interpellanze ( a Vigarano e “financo” in provincia di Ferrara) venute a seguito dei nostri articoli, a far “schiodare” lo stallo sulla sanità a Bondeno; unica cenerentola del “cratere” che, dopo un anno, non ha ancora visto risolta la problematica inerente i servizi sanitari di base da erogare sul territorio ai cittadini di un comprensorio grande come una provincia del centro italia.
La disperazione nasce dal non-senso. È il non-senso, la mancanza di logica in ciò che viene prospettato come via d’uscita dai governanti, dai politici, dai sindacalisti che induce alla morte. Di fronte ad una situazione come quella odierna in cui i popoli sono spinti dai loro leader ad agire contro se stessi, contro la logica cui è stata affidata fino ad oggi la sopravvivenza della specie, quella che provvede sempre prima al domani che all’oggi, le reazioni possibili sono quelle cui assistiamo: aderire passivamente, lasciandosi condurre come ciechi verso la catastrofe, oppure darsi la morte, dandola prima ai propri figli perché laddove non c’è futuro non ci sono neanche figli.
Per anni, probabilmente, dovremo abituarci a queste Primavere piovose ed umide: ciò sconvolgerà l’agricoltura tradizionale, dedita più alle semine primaverili che al foraggio. Poi, l’Estate sarà breve e torrida: alla fine, l’Anticiclone Africano avrà la meglio e ci troveremo a lottare in una situazione tropicale, con caldo afoso ed umidità al 100%.
In questi giorni è successo qualcosa di importante. I fondi, in larga maggioranza esteri, hanno messo in minoranza il Tesoro in assemblea degli azionisti Eni, leggiamo: “passo storico per le Partecipazioni Statali e in generale per il mercato finanziario italiano. Non solo. Secondo gli analisti, questo salto di qualità sulla governance assembleare si ripeterà non solo l’anno prossimo in Eni, ma anche nelle altre società pubbliche: una volta rotto un argine, il mercato si muove come un fiume in piena.
Nell’Italia di oggi la situazione sociale e economica è grave, in caduta libera. La popolazione allo stremo, dopo alcuni decenni di menzogne politiche, di condizionamento mediatico, d’idiotizzazione di massa, di distruzione della coscienza sociale e critica, di continue sconfitte per quanto riguarda il lavoro, il reddito, il tenore di vita, si sta comportando come gli ebrei tedeschi negli anni trenta, che speravano di farcela, di passare indenni la nottata, fidando sul fatto che il nemico avrebbe dovuto rispettare, alla fine, certi limiti creduti invalicabili.
La Banca Mondiale ha lanciato un progetto mondiale di “inclusione finanziaria” delle masse povere, anzi, il progetto è stato adottato dalla stessa Banca Mondiale su diretta ispirazione della “Bill & Melinda Gates Foundation”, la stessa istituzione “filantropica” privata che, oltre che occuparsi di Scuola e Sanità, si preoccupa anche di inserire le masse povere degli “unbanked” nei meccanismi del credito, ovviamente per il loro bene. Insomma, Bill Gates ha creato una sua lobby internazionale del credito elettronico che usa la Scuola come stia di allevamento per futuri indebitati.
Può risultare istruttivo notare come nell’attuale dibattito politico si siano creati degli strani ibridi, come, ad esempio, il “grillorenzismo”. Da posizioni politiche apparentemente opposte, derivano infatti proposte simili, come il limite di due legislature per i parlamentari. Il proposito apparentemente moralizzatore della proposta si configura come una porta spalancata al lobbying. Il parlamentare che sappia in anticipo di avere a disposizione solo due legislature, si sentirà infatti ulteriormente incentivato a cercarsi una via di salvezza personale fuori del parlamento, magari facendosi accogliere da uno di quelli che le sue leggi hanno beneficato.
Il Congresso statunitense ha già pienamente legalizzato il lobbying, nella forma del “revolving door”. Se prendi una tangente commetti un reato, ma se lasci il parlamento per andare a lavorare per l’azienda alla quale hai confezionato una legge ad hoc, allora sarà tutto legale. Il “Washington Post” del dicembre scorso riportava il caso di una deputata repubblicana che aveva lasciato il Congresso per diventare presidente dell’azienda elettrica della sua regione, un’azienda beneficiaria sia di concessioni che di sovvenzioni governative.
La deputata in oggetto era stata appena rieletta, quindi ha lasciato il Congresso volontariamente; ma negli USA il “revolving door” è ormai un costume consolidato, mentre in un Paese come il nostro, in cui la corruzione è ancora in gran parte ferma allo stato primitivo della tangente, occorre per i parlamentari un meccanismo di incentivi che li abitui a ricalcare le illustri orme di un Giuliano Amato, passato dal ruolo di ministro a quello di advisor di Deutsche Bank. Non c’è neppure bisogno che la proposta del limite delle due legislature diventi legge, poiché potrebbe bastare lanciare nella testa dei deputati l’idea che la pacchia potrebbe finire troppo presto, e perciò sarebbe urgente cercarsi nuove opportunità.
Ogni tanto mi piace sottolineare il fatto che i media tradizionali si limitano a fare da portavoce ai leader del momento invece di informare correttamente i cittadini del pericolo a cui stanno andando incontro.
In concreto scrivevamo il 15 agosto 2011 (chi vuoi che legga a ferragosto?):
“Quindi Berlusconi per gli alfieri del “libero mercato” è un inguaribile indisciplinato, una scheggia impazzita e incontrollabile, un “riformatore” solo a parole che non apre i cordoni del mercato alla finanza internazionale, come afferma l’Economist nel giugno 2011: “Berlusconi è arrivato al potere con l’idea di essere un imprenditore di successo in grado di fare le riforme economiche, ma poi non le ha fatte e il Paese ha sprecato tempo prezioso”.[12] Ma quali sono queste tanto decantate riforme? Eccole: maggiore produttività(più ore di lavoro), diminuzione delle retribuzioni, taglio ai dipendenti pubblici, liberalizzazioni dei servizi in ambito europeo, contratti di lavoro più flessibili, innalzamento dell’età pensionabile tenendo conto dell’aspettativa di vita, taglio alla spesa pubblica e chi più ne ha più ne metta. A questo punto arriviamo alla domanda fatidica: con quale coraggio, i nostri paladini, propugnatori di queste “riforme”, si presentano nelle piazze dei lavoratori a far la RETORICA del lavoro, della precarietà e della giustizia sociale? Perché non ci hanno mai spiegato cosa sono queste tanto inneggiate “RIFORME”? La risposta è semplice: questi falsi eroi hanno creato il castello di sabbia dell’indignazione e della denuncia contro falsi nemici, assolvendo, invece, gli speculatori, i vili affaristi, i grandi capitalisti e i politici asserviti alla causa ultraliberista che hanno portato il nostro Paese e il Mondo intero al macero. Inconsapevolmente o in malafede poco importa, perché l’opinione pubblica, grazie alla sistematica disinformazione di taluni “paladini”, indirizza in modo sbagliato l’azione civica e politica.