I trattati sono alla base delle istituzioni e delle politiche deflattive che affliggono da anni l’Europa e costituiscono i bastioni della politica suicida e insostenibile che la Merkel impone all’Europa. Sono questi trattati a dettare regole rigidissima e pignole sui limiti ai deficit pubblici nel breve, medio e lungo termine; ma, in una situazione in cui gli investimenti privati e i consumi sono in caduta libera, senza rilanciare gli investimenti pubblici è impossibile uscire dalla crisi. Grazie alla UE l’Europa è diventata da anni il malato grave dell’economia mondiale. E non riesce a vedere la fine del tunnel.
L’Unione Europea uscita da Maastricht non è nulla di più di questi accordi intergovernativi che potrebbero condurla al dissesto economico e al disastro politico. Non è la patria degli europei ma è una istituzione essenzialmente intergovernativa. Dal loro punto di vista i tedeschi hanno ragione a chiedere il pieno rispetto dei trattati sottoscritti dai governi europei sotto il ricatto della speculazione internazionale. Purtroppo però modificare i trattati è quasi impossibile perché la loro revisione richiederebbe l’unanimità degli stati. Se la revisione dei trattati diventa impossibile, l’unica possibilità è allora di ripudiarli, di uscire da queste regole rovinose. Disconoscere i trattati significa percorrere una strada difficile e dolorosa, piena di rischi, ma probabilmente non esistono alternative realisticamente praticabili.
L’Unione Europea è antieuropea
Al posto di nutrirsi, come il giovane Renzi, di nobili e vacue illusioni federaliste sugli Stati Uniti d’Europa, la sinistra europea dovrebbe riconoscere una realtà sempre più evidente: l’Unione Europea nata a Mastricht non è e non sarà mai l’Unione dei popoli europei. Rappresenta invece manifestamente una istituzione intergovernativa e sovranazionale oppressiva e antidemocratica che intende garantire la sottomissione degli Stati europei agli imperativi della grande finanza tedesca e internazionale. La UE è prona ai diktat dei mercati finanziari e non ascolta il grido di dolore dei cittadini. Se mai c’è una istituzione che, come anticipava Marx, rappresenta il “comitato d’affari” del grande capitale, questa è proprio la UE. Per interpretare la politica dell’Unione occorre leggere Machiavelli piuttosto che Giuseppe Mazzini o Altiero Spinelli.
estratto da http://www.lintellettualedissidente.it/la-sinistra-e-lunione-antieuropea-la-fine-delle-illusioni/