Cupio dissolvi

Se uno legge come è cambiata nel tempo l’idea di società: http://gabriellagiudici.it/societa/#more-28664

e come di questo processo la stragrande maggioranza delle persone non abbia mai letto nulla (e meno in futuro ne leggerà con l’abolizione della filosofia nei licei) ci si domanda per quale caso fortunato l’umanità non si sia ancora distrutta.

Tuttavia, vedendo nelle odierne cronache chiari i segni di quella che Freud, circa un centinaio di anni fa aveva identificato come nevrosi:

L’istinto di morte celato nella coazione a ripetere.

Lo scopo ultimo dell’istinto di morte è la distruzione dell’individuo, ma si può esprimere anche in modi più pacati come nella coazione a ripetere. La coazione a ripetere è il fenomeno per il quale l’individuo continua a ripetere un’azione dalle conseguenze spiacevoli e negative. Freud osservò questo meccanismo per la prima volta nelle nevrosi e inizialmente lo classificò come una manifestazione della censura. La riscoperta dell’istinto di morte permette una nuova lettura: la coazione a ripetere è espressione del desiderio di giungere alla distruzione cioè a quello stato di non vita da cui originiamo.

Si può tranquillamente pensare che i nostri desideri inconsci stiano per essere esauditi.

 

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

5 pensieri riguardo “Cupio dissolvi”

    1. Forse non si tratta propriamente di essere incoscienti. Dove pochi italiani come lei, cercano una risposta, per moltissimi altri non esiste la domanda. E così continuano a vivere, e sperano di poter continuare a vivere, secondo le loro abitudini e consuetudini, anche se queste si sono già dimostrate inadeguate o addirittura dannose alla loro sopravvivenza.

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      1. Come diceva già Leopardi, la Natura non si cura della qualità, ma solo della quantità; è anche vero che, nella storia dell’umanità, le specie estinte sono di gran lunga più numerose di quelle viventi…

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  1. Come notato altre volte, “la gente” preferisce sentirsi raccontare favole dai media sulla “ripresa”, piuttosto che affrontare la realtà, solo che nel frattempo è cambiato radicalmente il quadro di riferimento: “Bauman ha fatto notare come la nuova stratificazione mondiale presenti aspetti peggiorativi rispetto alla precedente, perché sta venendo meno la reciproca dipendenza tra ricchi e po­veri che vedeva i benestanti di un tempo preoccupati dell’esistenza e dei consumi degli umili nella duplice veste di forza-lavoro e di consumatori. Nella società globalizzata, il consumo è riservato a gruppi di individui agiati, le cui fortune dipendono sempre meno dal lavoro altrui e sono perciò in grado di blindarsi e rendersi autonomi dal resto della società, come accade nelle proprietà fortificate di Città del Messico, Los Angeles, San Paolo, Nairobi [Mike Davis, City of Quartz. Excavating the Future in Los Angeles, 1990].
    citato in http://gabriellagiudici.it/la-globalizzazione-2/
    Ecco perché tutte le teorie sulla decrescita non sono un antidoto, ma solo l’altra faccia della crescita che è passata a scaricare i suoi costi sul secondo mondo (la borghesia europea e le classi medie).

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  2. Naturalmente Vladimir Putin e il governo di Mosca reagiscono a muso duro alle continue minacce da parte dell’occidente paragonando il comportamento delle truppe di Kiev nell’est dell’Ucraina a quello dei nazisti che bombardavano le città e massacravano gli abitanti e avverte l’Alleanza Atlantica che non è il caso di “scherzare” con “una potenza nucleare” come la Russia. Putin precisa che l’obiettivo della Russia “non è minacciare qualcuno, bensì sentirsi sicura”, ma il tono dell’intervento del capo del Cremlino è durissimo: Mosca è una delle maggiori potenze nucleari e “non si tratta di parole, ma della realtà”: quindi, “non è il caso di scherzare con noi”.
    http://contropiano.org/internazionale/item/26027-londra-invieremo-truppe-a-kiev-mosca-non-provocate-una-potenza-nucleare

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