Avanti a tutta velocità

Sono appena finiti  i tradizionali festeggiamenti con cui le anime pie si illudono che qualcosa cambi in meglio semplicemente girando un foglio di calendario ed ecco, fresca fresca, una lettera del 2 gennaio 2015 (a riprova che il pubblico impiego, quando vuole funziona!) in cui si chiedono lumi all’amministrazione comunale di Vicenza riguardo a  Sito UNESCO “Vicenza e le Ville del Palladio nel Veneto” – Attraversamento del territorio vicentino della linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Verona-Padova,  dopo che una missiva della prof. Francesca Leder, docente dell’Università di Ferrara e membro di OUT – osservatorio urbano-territoriale Vicenza, aveva segnalato il 30 dicembre scorso all’UNESCO la forte preoccupazione destata dal progetto ferroviario promosso dal Comune di Vicenza, dalla Camera di Commercio e sostenuto dal Ministero delle Infrastrutture.

Ulteriori spiegazioni e i documenti originali al link:

http://contropiano.org/ambiente/item/28395-una-tav-anche-sotto-le-ville-palladiane-venete

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

2 pensieri riguardo “Avanti a tutta velocità”

  1. Tutti gridano allo scandalo dell’assenteismo, dimenticando pero’ le scandalose assenze di molti sindaci, onorevoli, senatori, dai loro “luoghi di lavoro”. Il dato politico rilevante è però dato dalla lettura della questione, su cui in molti si stanno esercitando dalle pagine dei quotidiani, che vede il mondo pubblico come un luogo di privilegiati di scarsa efficienza, e di dubbia qualità, colpevole del mal funzionamento della macchina statale che, pertanto, va asciugata attribuendo sempre più compiti al “privato” che saprà renderlo invece produttivo ed efficiente.

    Così va stroncata anche solo l’idea che il conflitto, in qualsiasi modo esercitato, possa essere uno strumento utilizzabile per impedire che questi processi vadano in porto. Anche l’idea che “insieme” si può essere forti ed incisivi va demonizzata, pena il certo naufragare dell’attacco in corso ai corpi intermedi della società.

    A tal fine governo, padroni e sindacati complici lavorano alacremente alla frammentazione, praticando scientificamente la artificiosa divisione nella società e nei luoghi di lavoro tra chi ha poco e chi ha ancora meno, tra chi avrà il Jobs act e chi no, per impedire che qualcuno si accorga che la lotta dovrebbe essere, tutti insieme, contro chi il Jobs act si è inventato e vuole applicare indifferentemente a tutti.
    http://contropiano.org/interventi/item/28404-pubblico-impiego-torna-il-conflitto-e-mette-paura

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