“Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino ad allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, conoscenza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale o fisica, divenuta valore venale, viene messa sul mercato per essere apprezzata al suo giusto valore” [Marx, Miseria della filosofia, Risposta alla filosofia della miseria di Proudhon, (1847), Roma, 1998, p. 78]
Francesco poi solleva un’anatema contro il denaro che «è lo sterco del diavolo» che sa di antico. E infatti, non a caso, è una citazione di Basilio di Cesarea, ecclesiastico del IV secolo. Ma il Papa evidenzia anche, più modernamente, che l’idolatria della ricchezza «rovina l’uomo e lo condanna»,. E spiega alla Confederazione delle grandi cooperative che invece «il denaro a servizio della vita può essere gestito nel modo giusto dalla cooperativa, se però è una cooperativa autentica, vera, dove non comanda il capitale sugli uomini ma gli uomini sul capitale». In modo da cambiare volto all’economica globale e mutuarla nella «globalizzazione della solidarietà».
http://ilmanifesto.info/bergoglio-no-global-tornare-ai-valori-originari-delle-coop/
"Mi piace""Mi piace"