Lo capirebbe anche un bambino che attraverso una Nato ormai priva di senso, ci stanno trasformando in potenziale territorio di guerra e di devastazione e non è certo un caso se dietro le vicende degli ultimi due anni sia a Kiev che a Damasco ci sia la mano delle ong di grandi tycoon come Soros o di quelle che rastrellano soldi in tutto il mondo con il pretesto umanitario, ma prendono ordini da Washington e partecipano persino alle manovre Nato: gli interessi dell’impero sono gli stessi dei loro padroni effettivi.
La federal reserve americana non fa miracoli, non può vantare un Franklin piangente sui biglietti da 100 dollari e dunque è in balia della vacuità delle teorie economiche liberiste: dopo anni di quantitative esasing e di denaro a costo zero che avrebbe dovuto moltiplicare pani e pesci, ma che invece si è riversato quasi esclusivamente nelle borse e non nell’economia reale, non sa proprio che fare. Viaggia alla cieca. Aumentare il costo del denaro che tanto allarma i padroni del mercato o lasciare tutto intatto in attesa che qualcosa si muova? Il dubbio è amletico anche perché ormai i mezzucci della statistica cominciano a mostrare dei limiti nel rappresentare la “ripresa” americana e così pure i dati positivi che vengono “rivisti” al peggio dopo qualche mese quando non fanno più notizia: soltanto il Sole, i tiggì della Rai e Repubblica fanno finta di crederci.
Insomma le molte migliaia di miliardi di dollari immessi…
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