EEAS

La dipartita dei  britannici lascia in balia della Germania lo  European External Action Service (EEAS) , il  colossale sub-ministero (scommetto che pochi ne avrete sentito parlare) i  cui burocrati dettano la politica  estera europoide, forte d 3400 dipendenti e di 140  delegazioni estere;  fatto aggravato dalla vera e propria incredibile e sospetta dimissione francese, quando il segretario generale di questo servizio  estero, Alain Le Roy, s’è dimesso per “motivi personali” senza che l’Eliseo di Hollande reclamasse il posto. Posto immediatamente occupato per cooptazione da Helga Schmidt, tedesca, fatta salire da n.2  del servizio a n. 1 senza che i francesi né alcun altro ”latino” chiedessero almeno questo n.2 liberatosi.

Naturalmente la bella  Helga spadroneggia con mano pesante germanica sul servizio ed  ha messo in ombra la Alta Rappresentante, ossia la nostra Mogherini, non solo perché ci vuol poco, ma perché non ha alle spalle  un  governo che debba  la sua elezione agli italiani, e che deve invece la sua sopravvivenza al potere (e ai quattrini)  al benvolere della Merkel, della BCE e al “progetto  europeista”  anti-populista: quindi nella condizione  di servitù perenne   che gli conosciamo.  Servitù – sia detto  en passant – che la Merkel vuole rendere eterna avendo chiesto a Berlusconi (che ha eliminato come sappiamo  nel 2011) di formare dopo le elezioni un governo col PD, per non dare il potere  ai “populisti”.  Inutile dire che il cavaliere, scodinzolando,  ha detto sì.

Adesso le residue (e scarse) speranze sono  affidate a Parigi:  si tratta infatti della Difesa Comune Europea  –  un progetto  di Monnet che De Gaulle stracciò nel 1954,  e che i britannici hanno da allora in poi impedito in funzione filo-americana. Adesso  la Merkel lo vuole fortemente, l’esercito europeo.  Il che significa, retorica a parte che siano i francesi a conferire al Reich  le forze armate. Berlino è infatti  disarmata  per volontà americana e propria,  e solo la Francia (grazie a De Gaulle) ha una potenza militare autonoma, la force de frappe, la capacità di  proiettare forza a distanza, autonome tecnologie (i Mirages, mica gli F-15),  il deterrente nucleare, la capacità organizzatrice.  Adesso l’annessione di fatto sta forse per sorgere attraverso la finzione di un “aereo da combattimento europeo”, dove la Dassault dovrebbe  mettere quasi tutto a disposizione.  “E dopo si porrà  la questione della  potenza nucleare di dissuasione, che la Germania vorrà  sia conferita all’esercito europeo, ossia alla Germania”.

Non c’è dubbio che Macron  darà il  suo sì,  “europeista” com’è. Ma accetterà  l’Armée? La  Grande Muette,  nella cui storia c’è Napoleone e De Gaulle e la ferita di Sedan e l’occupazione prussiana  di Parigi?  Non è improbabile che quando Macron ha sbattuto fuori il generale De Villiers,  il capo di stato maggiore, sia stato perché costui obiettava alla “fusione-acquisizione” delle armate francesi da parte di Berlino. E il saluto corale e silenzioso che tutto  il personale ha tributato al generale dimissionario, è  forse la sola ultima speranza che che il Quarto Reich mercantile e brutale venga impedito.

 

 

 

L’articolo DALLA UE AL QUARTO REICH? UN PUTSCH SILENZIOSO E’ IN CORSO. è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

2 pensieri riguardo “EEAS”

  1. “Noi abbiamo dimenticato che gli ultimi 70 anni di pace sul continente europeo sono un’aberrazione della nostra storia collettiva. […] la minaccia è a portata di mano, e la guerra è sul nostro continente”: così il presidente Emmanuel Macron durante una riunione riservatadegli ambasciatori di Francia, dove “ha presentato piani per una politica mondiale aggressiva e militarista di fronte alla crescita di conflitti frale grandi potenze, specie in Europa. Ha fatto appello a fare dell’armata francese ‘una delle migliori del mondo”

    http://www.wsws.org/fr/articles/2017/sep2017/macr-s01.shtml

    L’articolo MACRON: “I 70 ANNI DI PACE SONO UN’ABERRAZIONE DELA NOSTRA STORIA” è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.

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