Corea del Nord. Verrebbe da ridere, se non fosse tragico, vedere un Tale seduto su un arsenale di 7.500 Bombe Atomiche che ne minaccia un altro che ne ha tre e vuole proseguire nel suo armamento nucleare. Se la questione fosse posta sul piano dei rapporti di forza non ci sarebbe nulla da eccepire. Ma gli americani hanno la pretesa di metterla sul piano del diritto e per questo hanno ottenuto dall’Onu nuove, dure, sanzioni contro Kim Jong-un. Sulla base di quale diritto la Corea del Nord non può avere la Bomba e Israele, nel complice silenzio generale, sì, il Pakistan sì, l’India sì, il Sudafrica sì, mentre Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia quest’arma micidiale la posseggono praticamente da quando è stata inventata? E’ chiaro che a Kim Jong-un l’Atomica serve come deterrente perché lui e il suo Paese non facciano la fine dell’Iraq di Saddam Hussein e della Libia di Muhammar Gheddafi. Anche Kim potrebbe dire, legittimamente: “Corea first”.
Nel suo discorso alle Nazioni Unite Donald Trump ha anche demolito, di fatto, l’Onu e la sua funzione: l’Onu o è americana o non è. Non ne aveva bisogno. Ci avevano già pensato i suoi predecessori. Aveva cominciato il democratico Bill Clinton nel 1999 aggredendo, contro la volontà dell’Onu, la Serbia di Slobodan Milosevic, paracomunista, ma forse sarebbe meglio dire socialista, e comunque cristiana ortodossa, aveva proseguito George W. Bush nel 2003 invadendo e occupando l’Iraq, contro la volontà dell’Onu, e ha completato l’opera, per ora, Barack Obama concorrendo nel 2011, contro la volontà dell’Onu, a eliminare Gheddafi, disarticolando la Libia.
E, allora, chi è lo ‘Stato canaglia’?
Massimo Fini
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=59523
Il diritto all’autodeterminazione dei popoli è un principio che va prima di tutto compreso studiando il momento in cui è divenuto applicabile a livello internazionale, e cioè con la Carta delle Nazioni Unite. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la caduta degli antichi imperi coloniali, le Nazioni Unite avevano cercato di dare un assetto giuridico piuttosto esteso del diritto che avevano i popoli sottoposti a dominio straniero di autodeterminarsi, cioè di scegliere il proprio assetto costituzionale, il proprio ordinamento e dunque di rendersi indipendente da uno Stato terzo che ritenevano estraneo. A questo diritto, che si ripete, nacque prettamente per via del fenomeno della decolonizzazione non ha però mai fatto seguito un diritto alla secessione riconosciuto a livello internazionale, tanto è vero che nella comunità internazionale ha prevalso quasi sempre il diritto dello Stato all’integrità territoriale. E questo è abbastanza evidente se si pensa che nessuno Stato nazionale possa dare il proprio assenso al diritto di una regione a secedere da esso, altrimenti assisteremmo a un continuo mutamento dei confini che è quanto di più pericoloso per il sistema internazionale. In sostanza esiste un diritto all’autodeterminazione dei popoli, ma non esiste, di fatto, un diritto a secedere.
Lorenzo Vita
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=59529
"Mi piace""Mi piace"