3 pensieri riguardo “La domenica delle salme”

  1. Tentò la fuga in tram
    verso le sei del mattino
    dalla bottiglia di orzata
    dove galleggiava Milano
    non fu difficile seguirlo
    il poeta della Baggina [1]
    la sua anima accesa
    mandava luce di lampadina
    gli incendiarono il letto
    sulla strada di Trento
    riuscì a salvarsi dalla sua barba
    un pettirosso da combattimento.
    I polacchi non morirono subito
    e inginocchiati agli ultimi semafori
    rifacevano il trucco alle troie di regime
    lanciate verso il mare
    i trafficanti di saponette
    mettevano pancia verso est
    chi si convertiva nel novanta
    era dispensato nel novantuno
    la scimmia del quarto Reich
    ballava la polka sopra il muro
    e mentre si arrampicava
    le abbiamo visto tutto il culo
    la piramide di Cheope
    volle essere ricostruita in quel giorno di festa
    masso per masso
    schiavo per schiavo
    comunista per comunista.
    La domenica delle salme
    non si udirono fucilate
    il gas esilarante
    presidiava le strade.
    La domenica delle salme
    si portò via tutti i pensieri
    e le regine del tua culpa
    affollarono i parrucchieri.
    Nell’assolata galera patria
    il secondo secondino
    disse a “Baffi di Sego” [2] che era il primo
    si può fare domani sul far del mattino
    e furono inviati messi
    fanti cavalli cani ed un somaro
    d annunciare l’amputazione della gamba
    di Renato Curcio
    il carbonaro
    il ministro dei temporali
    in un tripudio di tromboni
    auspicava democrazia
    con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
    – voglio vivere in una città
    dove all’ora dell’aperitivo
    non ci siano spargimenti di sangue
    o di detersivo –
    a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade [3]
    eravamo gli ultimi cittadini liberi
    di questa famosa città civile
    perché avevamo un cannone nel cortile.
    La domenica delle salme
    nessuno si fece male
    tutti a seguire il feretro
    del defunto ideale
    la domenica delle salme
    si sentiva cantare
    – quant’è bella giovinezza
    non vogliamo più invecchiare -.
    Gli ultimi viandanti
    si ritirarono nelle catacombe
    accesero la televisione e ci guardarono cantare
    per una mezz’oretta poi ci mandarono a cagare
    -voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
    con i pianoforti a tracolla vestiti da Pinocchio
    voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
    per l’Amazzonia e per la pecunia
    nei palastilisti
    e dai padri Maristi
    voi avevate voci potenti
    lingue allenate a battere il tamburo
    voi avevate voci potenti
    adatte per il vaffanculo –
    La domenica delle salme
    gli addetti alla nostalgia
    accompagnarono tra i flauti
    il cadavere di Utopia
    la domenica delle salme
    fu una domenica come tante
    il giorno dopo c’erano segni
    di una pace terrificante
    mentre il cuore d’Italia
    da Palermo ad Aosta
    si gonfiava in un coro
    di vibrante protesta.
    Note originali dal libretto dell’album:

    [1] Baggina: Così viene chiamata a Milano la casa di riposo per anziani “Pio albergo Trivulzio”

    [2] Baffi di sego: gendarme austriaco in una satira di Giuseppe Giusti

    [3] De Andrade: vedi Serafino Ponte Grande di Oswald De Andrade.

    https://www.evernote.com/shard/s350/sh/8c777218-d664-4839-b9f0-f5cf9577c5f6/6e1c8c88d5add067b3f2b5c5fc6c22a4

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  2. Si arrivò al punto, rievoca Mellini, che “il Consiglio Superiore della magistratura voleva votare una mozione di censura del Presidente del Consiglio (Craxi). Vi si oppose il presidente della Repubblica Cossiga”, che in quanto presidente dello stesso Consiglio Superiore della Magistratura – rilevò “l’enormità di questa pretesa del parlamentino dei giudici a sfiduciare il governo”, e “minaccio’ di far intervenire i Carabinieri per sciogliere la seduta manu militari. Fu, in tanti anni, l’unico atto delle istituzioni dello Stato per fronteggiare con la dovuta energia le esorbitante dell’ordine giudiziario”. Nessuno osò più. Il destino di Craxi ammaestra.
    https://www.maurizioblondet.it/grasso-partitante-si-corona-la-strana-dittatura-italiota/

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