Vai in Africa, Celestino!

Saranno almeno 500, i militari italiani destinati al Niger, nella regione del Sahel africano, per compiacere la Francia di Macron. l presidente francese Emmanuel Macron ha trascorso la vigilia di Natale in Niger, insieme a centinaia di militari francesi impegnati in un’operazione contro i gruppi terroristici filo Daesh nel Sahel. Accolto a Niamey dal presidente nigerino Mahamadou Issoufou, Macron ha poi raggiunto la base di Barkhane, dove sono di stanza 500 uomini, caccia Mirage 2000, aerei da trasporto e droni. La Francia ha attualmente in Africa circa 4.000 militari tra Mali, Niger, Ciad, Burkina Faso e Mauritania. Fra un anno, potrebbe toccare al presidente Mattarella o al futuro presidente del Consiglio italiano passare la vigilia di Natale in Niger. Perché c’è un accordo tra Italia e Francia per l’invio laggiù d’una missione militare con compiti d’addestramento delle forze anti-terrorismo congiunte del G5 Sahel. L’Italia sta approfittando dell’arretramento del Daesh per alleggerire l’impegno in Iraq, recuperando lì circa 470 uomini da mandare in Africa. Smentita per mesi dal ministero della Difesa, la missione ‘Deserto rosso’, o altro nome in codice, dunque si farà.

https://www.controinformazione.info/soldati-italiani-nel-niger-la-nuova-avventura-militare-dellitalia-di-gentiloni/

Il territorio del Sahel consiste, prevalentemente, in deserto e si estende dall’Oceano Atlantico fino al Corno d’Africa, passando dagli Stati dell’Africa Centro Settentrionale quali:

Il Sahel, nel corso della storia, è stata la terra in cui si sono sviluppati alcuni dei più avanzati e potenti regni del continente africano, indicati spesso come Regni saheliani

Il Sahel è la fascia celeste (da Wikipedia)

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

1 commento su “Vai in Africa, Celestino!”

  1. Nel Magreb, più periferico rispetto al Levante e perciò più trascurato dai media, si segue lo stesso copione: si introduce il terrorismo islamico, si destabilizza l’intera regione e si lanciano operazioni militari che, progettate sulla carta per ristabilire “l’ordine e la sicurezza”, servono in realtà a mantenere i Paesi interessati in una condizione di perenne subalternità, rallentando così l’avanza russa/cinese (in Niger, quarto produttore mondiale di uranio, è attiva dal 2010 la China National Nuclear Corp1).

    Mentre infatti i Paesi arabi che affacciano sul Mediterraneo sono sconquassati dalle Primavere Arabe supervisionate dalla CIA, la situazione precipita anche nella regione sahariana: la distruzione per mano degli integralisti islamici di alcuni mausolei di Timbuctu2, città patrimonio dell’UNESCO, segna nell’estate 2012 il salto di qualità nella destabilizzazione della regione, latente sin dal 2007 (ultimo anno, infatti, in cui si è corsa la Parigi-Dakar). Il Mali precipita nella guerra, “obbligando” i francesi e gli americani (che sempre nel 2007 hanno creato l’AFRICOM per contenere l’espansione cinese nel Continente Nero) ad intervenire militarmente.
    http://federicodezzani.altervista.org/missione-niger-linteresse-nazionale-si-perso-nel-deserto/

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