Buffonate

Inoltre, sta passando una bufala colossale, ossia che non sia possibile indire referendum in materia di politica estera. E’ una stupidaggine smentita dai fatti. Da leggi ben precise (3).

Con la legge costituzionale 3 aprile 1989 n. 2 (4), fu istituito il referendum consultivo o di indirizzo, e gli italiani votarono sul seguente quesito:

“Ritenete voi che si debba procedere alla trasformazione delle Comunità europee in una effettiva Unione, dotata di un Governo responsabile di fronte al Parlamento, affidando allo stesso Parlamento europeo il mandato di redigere un progetto di Costituzione europea da sottoporre direttamente alla ratifica degli organi competenti degli Stati membri della Comunità”

Votammo il 18 giugno 1989, e gli italiani si espressero per circa l’88% con un Sì e per circa il 12% con un No. Rivendico, con onore e preveggenza, d’aver fatto parte di quel 12%.

E’ sufficiente che la maggioranza parlamentare (in quel caso il parlamento votò all’unanimità) esprima al Governo l’esigenza di un referendum consultivo (o di indirizzo) e questo lo comunichi al Presidente della Repubblica.

Ora, evidentemente, una parte del Parlamento vede come il fumo negli occhi il solo pensiero di privarsi dell’accozzaglia di mangiapane a tradimento che vanno a fare i parlamentari europei, per una sola ragione: poiché furono trombati alle elezioni italiane. Sono 73 posti d’oro, pagati 24.164 euro, senza contare i rimborsi per viaggi ed affini. Si dovrà lottare: ma, se il primo partito italiano è d’accordo…

Inoltre, ci sono ragioni di ordine giuridico per intavolare una trattativa in tal senso: ciò che approvarono gli italiani, non fu attuato.

Un “Governo responsabile di fronte al Parlamento” non è mai esistito, poiché le posizioni di Commissari (i Ministri) furono avocate dalle Nazioni per nomina separata. In altre parole: i commissari s’accordano sui provvedimenti di legge, e non è richiesta la necessaria approvazione parlamentare.

“Il Parlamento europeo esercita la funzione legislativa dell’Unione europea assieme al Consiglio dell’Unione Europea. Inoltre in alcuni casi stabiliti dai trattati, ha il potere di iniziativa legislativache generalmente spetta alla Commissione europea.” (5)

Il secondo punto che mai fu realizzato fu “affidare allo stesso Parlamento europeo il mandato di redigere un progetto di Costituzione europea…”: avete mai sentito parlare di una Costituzione Europea? Il Trattato di Lisbona, certo, che non è una Costituzione: perché? Poiché la stesura della Costituzione si scontrò con l’evidenza che le popolazioni (fecero dei sondaggi in vari Paesi) non l’avrebbero approvata. Così, stesero un Trattato e se lo approvarono, se lo giocarono e se lo ballarono da soli.

Ma c’è ancora un vulnus, che inficia completamente quella richiesta referendaria: il Trattato di Maastricht – il vero accordo fondante dell’UE – fu firmato il 7 febbraio 1992, a quasi tre anni dalla pronunziazione referendaria! In pratica, ci fecero votare “al buio”!

Il precedente di quel referendum – e, soprattutto, la legge istitutiva di quel referendum, che è tuttora vigente – dimostra che chiedere alla popolazione una consultazione è pienamente legale e democratico. Detto fra noi, non s’aspettavano che le vicende successive ci avrebbero condotto nella situazione di volercene andare dalla gabbia truffaldina dell’Europa: fecero un clamoroso errore (mai più ripetuto) ma, ripeto, è un precedente importantissimo ed è tuttora vigente, sul quale si può imbastire una trattativa e…perché no? Una protesta popolare.

http://carlobertani.blogspot.com/2018/01/buffonate-furbizie-da-poco-e-tanta.html

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

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