Lettera agli occupanti e ai collaborazionisti

“Noi siamo le gocce che bucano la pietra e non smetteremo di gocciolare”
Titolo: Carissima Europa denuncio la tua arroganza
«Europa, ti ricordo che l’unica ‘razza’ alla quale apparteniamo tutti è l’umanità. Razza e sangue sono concetti fondati su una biologia mitologica. Tu – Europa – hai acceso la miccia ad antichi pregiudizi e incivili stereotipi mentali presenti già nella società inasprendoli e rafforzandoli. Eri già avvezza alla compravendita di schiavi e ora hai venduto i tuoi stessi figli alla finanza internazionale del profitto “senza regole” con perversi vassalli al seguito del dio danaro.
Europa “senza Dio”… di te non ce ne facciamo niente!
Vuoi altri martiri dell’umanità delle genti? Vuoi la testimonianza dell’esistenza dell’onestà, della tenacia, della solidarietà e della condivisione?
Le tue strategie d’imbarbarimento hanno incrementato il potere oligarchico che ha sede nel tuo cuore, un potere che vuole cancellare le radici culturali del cristianesimo nella manipolata laicità dello Stato, le radici dell’Illuminismo, e l’incontro civile fra pensiero liberale e socialista. Non per molto ancora potrai fingere il tuo Alto tradimento in favore di un Partito Unico nascente portatore di solitudine e morte. Nessuna alleanza con chi semina disuguaglianza e ingiustizia. Il grido di denuncia salirà alto e la sfida della nuova Europa sarà quella di ritrovare la via di casa, di riportare l’armonia e la pace intima, di ripristinare la democrazia dei costituzionalisti “europei” sulla cui vetta sventola la Costituzione italiana.
IO ripudio il tuo sfrenato lavorio a favore dell’indigenza forzata, del massacro ambientale, dello sdoganamento delle mafie, della truffa, del debito, dei Trattati osceni firmati all’insaputa dei cittadini europei, dell’imposizione dell’ideologia sessuale perversa, dell’indifferenza verso i deboli, della visione schiavista del lavoro, delle politiche belliche, della dittatura fiscale, dei settarismi subdoli, della miseria culturale. Per questo e altro ancora ti sfiducio poiché la tua arroganza non ha morso mai il freno. Poichè “Amor et dominium non patiuntur socium” – “l’amore e la proprietà non tollerano soci (divisioni)” – mi congedo senza cordialità»
Anna Rossi Ricercatore indipendente scienze sociali internazionali
(pubblicato a cura di M. Bianchi in “L’Attualità. Periodico mensile di società e cultura”, anno XXVI, n. 11-12, p. 14, col titolo “Giù le mani dai bambini!! “L’invenzione del debito pubblico inestinguibile” secondo Anna Rossi. Un’intervista-dialogo sul cannibalismo finanziario internazionale. Ventitreesima parte: carissima Europa denuncio la tua arroganza”)

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

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