di Maurizio Blondet – 14/02/2018
Anche se l’attuale crisi è molto diversa da quella che portò alla Prima guerra mondiale, la Germania negli ultimi anni non è stata affatto un innocente intermediario tra l’Occidente e la Russia ma una parte in causa nel conflitto tra Ucraina e Mosca.. il tentativo di estendere fino alla Crimea l’area di influenza della NATO, nonostante le proteste di Mosca, è stata una decisione sbagliata presa da Angela Merkel e da lei portata a compimento.
Vladimir Putin aveva dato avvertimenti già nel discorso al parlamento tedesco nel 2001 e si era ripetuto alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco nel 2007. Davanti ai deputati nel palazzo del Reichtag di Berlino, Presidente da un anno, aveva esposto in termini del tutto espliciti il problema nelle relazioni con la NATO e l’Occidente. “Al giorno d’oggi capita che le decisioni vengano prese senza di noi. Solo dopo ci viene chiesto, con una certa insistenza, di esprimere il nostro accordo. (…) Si dice persino che senza la Russia sarebbe impossibile metterle in pratica. Dovremmo cheidercitutti se è una situazione normale, se questo nostro rapporto è reale. (…) Continuiamo a vivere sulla base di un vecchio sistema di valori. Parliamo di alleanza, ma la verità è che non abbiamo ancora imparato a fidarci gli uni degli altri”.
A diciassette anni di distanza nulla è cambiato.
Putin e il ruolo delle ONG straniere in Russia. Spie o agenti della società civile?
Una nuova legge approvata nel novembre del 2012 prevede che tutte le organizzazioni non governative devono con scopi politici devono registrarsi e dichiarare la provenienza dei loro finanziamenti. La nuova legge dovrebbe impedire, negli anni a venire, l’intromissione nella politica interna russa degli stati esteri. Alle Ong con fini politici che ricevono sovvenzioni da altri Paesi è infatti richiesto di registrarsi come “agenti esteri” e sottoporsi a rigorosi controlli sulle attività e sulla contabilità.
L’intento politico alla base di questo nuovo ordinamento è chiaro. Molte Ong russe ricevono finanziamenti dall’estero. Gli interessati dalla normativa, però, si dichiarano indignati. Finora nessuna organizzazione si è registrata come agente estero. Nel marzo 2013 le autorità hanno iniziato a svolgere i loro controlli e il procuratore ha fatto visita, oltre che alle Ong russe, anche alla fondazione Konrad Adenauer a San Pietroburgo vicino alla CDU di Angela Merkel e alla fondazione Friedrich Ebert (SPD) di Mosca.
L’acceso dibattito sul ruolo delle organizzazioni umanitarie straniere in Russia non è certo una novità. Queste non farebbero altro che il bene, si preoccuperebbero dei bambini in difficoltà, porterebbero avanti la battaglia contro l’AIDS e salvaguarderebbero la natura. Sono una sorta di missionari. Allo stesso tempo illustrano l’economia sociale di mercato, si battono per la libertà di stampa, e aiutano a trasformare la democrazia “guidata” di Putin in una società civile di stampo occidentale. L’Occidente come progetto universale, da realizzare ovunque e comunque. Una battaglia per vincere la quale vengono stanziati miliardi dollari ogni anno.
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