Chi governa davvero

Gli effetti del caso Skripal producono effetti anche in Italia. Espulsi due diplomatici russi dal suolo nazionale, i motivi si leggono in una nota diffusa dalla Farnesina: “A seguito delle conclusioni adottate dal Consiglio Europeo del 22 e 23 marzo scorso, in segno di solidarietà con il Regno Unito e in coordinamento con partner europei e alleati Nato, il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale ha notificato la decisione di espellere dal territorio italiano entro una settimana due funzionari dell’ambasciata della Federazione russa a Roma accreditati in lista diplomatica”.

Scelta italiana sofferta

I giornali parlano di una decisione presa a malincuore, nel quadro dei “doveri” internazionali che derivano all’Italia dai rapporti con gli alleati europei e occidentali. Tuttavia, la decisione ha fatto infuriare la destra. Salvini parla, a Porta a Porta, di quanto ritenga sbagliata la scelta diplomatica e ribadisce che lui, a Mosca, le sanzioni le toglierebbe subito. Gli fa eco la Meloni che dai social spiega di ritenere “inaccettabile” che un governo dimissionario decida di espellere due funzionari dell’ambasciata e interpreta il gesto come “gli ultimi colpi di coda di un governo asservito alla volontà di Stati esteri”.

“Un gesto di inimicizia verso la Russia”

Intanto, oggi è arrivato anche il commento dell’Ambasciata russa in Italia che parla apertamente di un gesto di “inimicizia”.

In una nota dell’Ambasciata guidata da Sergey Razov si legge: “È con profondo rammarico che abbiamo recepito la decisione di espellere due funzionari di rappresentanze russe in Italia. Peraltro non ci è stata fornita alcuna prova del loro coinvolgimento in attività incompatibili con lo status di diplomatico. Tale eclatante gesto, prettamente politico, è stato spiegato con la necessità di attuare la decisione assunta dal Consiglio Europeo relativamente alla famigerata solidarietà euroatlantica con Londra. Naturalmente questo atto non resterà senza risposta da parte nostra”. E ancora: “Considerando illegittimi i riferimenti al cosiddetto «affare Skripal» – un’aperta provocazione della Gran Bretagna, – rileviamo che questo gesto di inimicizia di Roma è in netto contrasto con la plurisecolare tradizione di buone e stabili relazioni russo-italiane, introduce un elemento di sfiducia in quel dialogo pragmatico che non si è mai interrotto neanche quando la UE ha adottato la politica sanzionatoria, indebolisce i positivi sviluppi potenziali della cooperazione bilaterale”.

La chiosa finale: “Vorremmo ricordare che anche nel periodo della contrapposizione ideologica della «guerra fredda» tra Occidente e Unione Sovietica, l’Italia si è fatta guidare prima di tutto da una propria visione dell’opportunità politica e non da pareri imposti dall’esterno. Attiriamo l’attenzione sul fatto che questa iniziativa è stata intrapresa da un Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana formalmente dimissionario. Auspichiamo che il nuovo governo del paese, espressione dell’esito delle elezioni parlamentari, voglia perseguire con decisione una politica di sostegno al dialogo costruttivo e di sviluppo della collaborazione in tutti i campi con la Russia”.

Espulsi da Mosca due diplomatici italiani

L’Incaricato d’Affari dell’Ambasciata d’Italia presso la Federazione Russa è stato convocato presso il Ministero degli Affari Esteri russo oggi venerdì 30 marzo. In tale occasione, il Direttore del Primo Dipartimento Europeo ha consegnato all’Incaricato d’Affari una Nota verbale con la quale Mosca formalizza la decisione di espellere due funzionari dell’Ambasciata italiana. Lo rende noto la Farnesina, specificando che ai funzionari espulsi è stata concessa una settimana di tempo per lasciare il territorio della Federazione.

http://www.barbadillo.it/73913-il-caso-skripal-diplomatici-russi-via-dallitalia-lambasciatore-ravoz-gesto-di-inimicizia/

Consiglio Atlantico

Gli Illuminati non possono odiare di più Vladimir Putin senza includere, chiaramente, i “deprecabili” russi che videro il saccheggio del proprio Paese da parte di Goldman Sachs & Co. nel 1998. Quell’anno circa 70 milioni di russi furono gettati sul lastrico. Nel 1989, prima che la CIA e il loro agente Boris Eltsin smantellassero lo Stato russo, solo 2 milioni di russi erano classificati poveri. Alla guida del treno della guerra russofoba dei Rothschild troviamo il Consiglio Atlantico, i cui membri urlavano alla radio ribadendo con forza la menzogna sugli Skripal. Il Consiglio Atlantico è l’ultima incarnazione dell’Unione Atlantica. L’Unione Atlantica (AU) era affiliata al RIIA (Royal Institute of International Affairs). La filiale del RIIA negli Stati Uniti è il Council on Foreign Relations. Fondato da Cecil Rhodes, il cui sogno enunciato nelle sue ultime volontà era il ritorno degli Stati Uniti alla Corona inglese, AU aprì i primi uffici negli USA nello spazio donato da Nelson Rockefeller al 10 E 40th. St di New York City. Ogni anno, dal 1949 al 1976, una risoluzione dell’UA fu presentata al Congresso chiedendo l’abrogazione della Dichiarazione d’Indipendenza e il “nuovo ordine mondiale”. Due anni dopo, nel 1941, si verificò l’attacco sotto falsa bandiera di Pearl Harbour. Prima di quell’evento cruciale, la stragrande maggioranza degli statunitensi si opponeva all’ingresso nella Seconda guerra mondiale. In seguito, Churchill e i suoi padroni della Corona furono salvati quando l’opinione pubblica statunitense cambiò radicalmente e gli Stati Uniti entrarono in guerra. C’è una storia simile sulla Prima guerra mondiale, quando il presidente Woodrow Wilson fu spinto ad entrarvi dalla banda della Federal Reserve di recente costituzione (1913), guidata da Jack Morgan, figlio di JP Morgan, una talpa dei Rothschild, e dalla Carnegie Foundation. Come scrisse Charles Tansill nel libro America Goes to War, “Anche prima dello scontro armato, la società francese dei Rothschild Freres si collegò alla Morgan & Company di New York suggerendo la quotazione di un prestito di 100 milioni di dollari, di cui una parte considerevole doveva rimanere negli Stati Uniti per pagare l’acquisto francese di merci statunitensi“. L’House of Morgan finanziò metà dello sforzo degli USA nella Prima guerra mondiale mentre riceveva commissioni per l’allestimento di industrie come GE, Du Pont, US Steel, Kennecott e ASARCO. Erano tutti clienti di Morgan, che aveva anche finanziato la guerra anglo-boera in Sud Africa e la guerra franco-prussiana. Nel 1919, la Conferenza di pace di Parigi fu presieduta da Morgan, che guidò la ricostruzione tedesca e alleata. La stessa banda dei Rothschild finanziò e sfruttò la Seconda guerra mondiale. Il Consiglio Atlantico, altro affiliato del RIIA, fu formato nel 1961 per favorire tale tipo di “cooperazione tra Nord America ed Europa“. Nel 2009, il suo presidente James Jones si dimise per diventare il consigliere per la sicurezza nazionale di Obama. Il suo successore da presidente del Consiglio Atlantico fu Chuck Hagel, che si dimise per diventare il segretario alla Difesa di Obama. Anche i funzionari dell’amministrazione Obama Susan Rice, Eric Shinseki, Anne-Marie Slaughter e Richard Holbrooke (architetto dello smembramento della Jugoslavia) avevano lavorato in precedenza nel Consiglio Atlantico.

Alantic Council lobby

Il consigliere per la sicurezza nazionale di Bush Sr. e copertura straordinaria della BNL, gen. Brent Scrowcroft, fu presidente del Consiglio Atlantico fino al 2014, quando gli succedette l’ex-ambasciatore in Cina ed ex-governatore dello Utah John Huntsman (attuale ambasciatore USA in Russia NdT). Gli interessi bancari dei Rothschild e dei loro cugini della Corona hanno storicamente tratto enormi benefici finanziari e politici mantenendo Russia e Stati Uniti in continua tensione. Ma non c’è nulla di più redditizio per gli Illuminati di una guerra mondiale. Se riescano a trascinare gli Stati Uniti in un’altra guerra mondiale dipende dalla creduloneria del popolo statunitense. Speriamo che rinsavisca molto presto. Fonte: Aurora sito Traduzione: Alessandro Lattanzio

Gaza lager

Grande, glorioso esercito ebraico. Del resto il giorno prima, 24, caccia israeliani  F-16 hanno colpito un non  meglio precisato “bersaglio di Hamas” a Rafaa, ossia in pieno abitato, in risposta a una terribile aggressione così descritta dallo stesso esercito di Sion: “Il reticolato di sicurezza presso  il kibbutz Kissufim era stato danneggiato e quattro palestinesi che portavano bottiglie piene di materiale infiammabile hanno attraversato illegalmente il confine, cercando di appiccare il fuoco ad una pala meccanica”.  Anche di questa intrusione c’è un breve filmato: i quattro palestinesi,  sono rientrati precipitosamente  a Gaza sotto il fuoco concentrato  dei soldati israeliani.

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Con l’occasione si è saputo che Tsahal  sparge dall’alto grandi quantità di pesticidi che rovinano le colture (per lo più agrumeti)   in quella che i i giudei chiamano la “zona tampone” – ovviamente tutta in territorio di Gaza, con la scusa mantenere “aperto il campo visivo” ai guerrieri sorveglianti  di là dal Muro.

Naturalmente spargono i pesticidi con una doviziosa abbondanza – gli ebrei sono generosi –  ben oltre la striscia di 300 metri che loro han dichiarato zona-tampone,  un nastro di suolo che copre il 35%  dei terreni agricoli  rimasti agli assediati di Gaza.

Questa abbondanza di pesticidi ed altri defolianti   e tossici ha ridotto   la parte dell’agricoltura nella (misera) economia d Gaza dal 12 per cento del PIL nel 1994, al  3,3% nel 2015; riducendo anche le possibilità di lavoro nella Striscia, dove la disoccupazione supera la metà della popolazione, e l’agricoltura rappresenta l’8,7 per cento  dell’occupazione  locale.  Incredibilmente, questo problema è stato segnalato dal consolato francese a Gerusalemme.

Gaza  è un lager  reso innovativo dalla geniale creatività ebraica: se nei lager nazisti e nel GuLag sovietico era l’amministrazione carceraria che forniva a sue spese i pasti, sia pur  ovviamente da fame, nel lager ebraico di Gaza sono gli internati detenuti che devono sforzarsi di produrre il loro cibo, a loro spese, sotto gli occasionali bombardamenti e le regolari vaporizzazioni di pesticidi dei sorveglianti.

https://www.maurizioblondet.it/gaza-israele-apre-la-stagione-caccia-sugli-inermi/

Timeo Danaos et dona ferentes

Proprio due giuristi che più di sinistra non si può, Ugo Mattei e Alberto Lucarelli, vi hanno proposto – e sul “vostro” giornale Il Fatto – di aderire a un Governo di salute pubblica. “

“Dopsei anni di Governo di viceré Europei che utilizzano linguaggi e categorie tecniche che evocano un processo di sovversione costante”, scrivono, “è necessario  che i parlamentari si schierino con il popolo sovrano nel suo scontro mortale con il neoliberismo e che schierino le personalità più coerenti con l’implementazione del programma del Governo di Salute Pubblica, che deve agire su questi punti: 1) Lotta al lavoro precario; 2) Abolizione della Legge Fornero; 3) Rinegoziazione radicale delle obbligazioni internazionali, in primis quelle con l’Eurogruppo e per le spese militari; 3) Ripristino degli spazi di democrazia effettiva contro i decisionismi verticali; 5) Grande piano di cura del territorio per generare lavoro, beni comuni e ambiente”

https://www.maurizioblondet.it/un-governo-costituzionale-salute-pubblica/

Pensare altrimenti

I cleri di molte civiltà si arricchivano e acquisivano potere politico facendo credere al popolo che, per far sì che gli dèi mandassero la pioggia e proteggessero dalle pestilenze e dalle carestie, bisognasse fare grandi donazioni in sacrificio ai templi e obbedire ai grandi sacerdoti. Oggi, la credenza istituzionalizzata, cioè la religione, della scarsità della moneta e della indispensabilità per gli Stati di indebitarsi per finanziarsi, svolge una funzione analoga. Bene spiega Diego Fusaro, col suo breve saggio Pensare Altrimenti, che il capitalismo finanziario, per realizzare se stesso, ossia il proprio sistema di profitto, in modo ottimale, ha necessità di farsi pensiero totalitario, unico, quindi di eliminare ogni identità umana differenziale e ogni valore diverso da quelli di scambio, così come ogni vincolo morale, comunitario, etnico, culturale, spirituale e ogni concezione alternativa dell’uomo e dell’ordinamento esistente, perché ostacolerebbero la onnimercificazione e la immediatezza del business, che vuole che ogni qualità sia riducibile a quantità, e che tutto e tutti siano costantemente disponibili on line per le operazioni di mercato (e di sorveglianza) – in un processo di omogeneizzazione e riduzione del qualitativo al quantitativo che ha un effetto ultimamente entropizzante e mortifero, cioè nullificante (illumina l’accostamento che Fusaro fa di questo processo all’avanzare del Nulla che divora il fantastico mondo del famoso film La Storia Infinita). Per compiere tale eliminazione, ha pianificatamente portato avanti, soprattutto nei c.d. gloriosi 30 anni della grande crescita e redistribuzione economica apparentemente democratica, la demolizione della consapevolezza di classe attraverso il consumismo (col quale le classi subalterne hanno assimilato i valori di quelle dominanti e si sono moralmente neutralizzate nonché politicamente castrate). Al contempo ha portato avanti la demolizione, relativizzazione, inversione dei valori e delle istituzioni tradizionali assieme a un complesso processo di censura e tabuizzazione del dissenso, del pensiero diverso (circa le cose che contano, soprattutto degli scopi dell’esistenza), delle stesse parole che servono per esprimere la critica al capitalismo finanziario. Imperialismo, colonialismo, plutocrazia, conflitto servi-padroni, sono vocaboli fondamentali per rappresentarsi le operazioni e le realtà del nostro mondo (un mondo in cui le guerre di conquista per il petrolio e altre risorse, soprattutto statunitensi e francesi, e per l’imposizione del dollaro come moneta obbligata degli scambi di materie prime, vengono legittimate come esportazione della democrazia, lotta al terrorismo e tutela dei diritti dell’uomo). Parole necessarie anche per concepire e comunicare un dissenso dal modello che le esprime. Quindi sono state tolte dalla comunicazione per l’opinione pubblica, e sostituite con altre parole opportunamente scelte. E’ un’operazione analoga a quella della neolingua (newspeak) orwelliana in 1984: invertire il significato delle parole, restringere il lessico per ridurre i concetti e le idee e produrre così il consenso al sistema. A questi strumenti di gestione del pensiero si aggiungono i lanci mirati di milioni e milioni di mails, tweets e altri messaggi per condurre campagne di criminalizzazione, di allarmismo, di ottimismo dirette a manipolare la mente e il comportamento collettivi, in ambito politico, finanziario etc. Con quest’arma ci si può liberare di intellettuali dissenzienti e delle loro idee o rivelazioni, come pure di concorrenti commerciali e politici, creando l’apparenza che la società li condanni o ne diffidi, mentre si tratta dell’attacco di un singolo soggetto, moltiplicato per milioni mediante strumenti tecnologici.

Marco Della Luna

https://www.controinformazione.info/il-cantiere-del-pensiero-unico/

Fate con comodo

Padoan ci ha già impegnati in UE

Soprattuto, Gentiloni ha mandato Padoan a Bruxelles a presentare la bozza di DEF, ossia il bilancio di programmazione, che dovrebbe fare il futuro governo. Impegnando già il popolo italiano, che li ha bocciati, alle ricette di  austerità e tagli per la riduzione del debito pubblico che è la  causa della  gravissima depressione economica da cui non riusciamo a sollevarci. Insomma  ha fatto – come sempre – quel che gli chiedeva “l’Europa”. Presentare il DEF entro il 10 aprile. E’ chiaro che senza governo, la bozza  di Padoan sarà accettata dall’Europa come impegno valido per il nuovo governo futuro. Per questo Moscovici, Draghi, Merkel e gli  altri marpioni non   sono preoccupati: prendetevi tutto il tempo che volete, ci dicono.

Insomma Gentiloni continua la politica che lo stesso Matteo Renzi ha confessato in un tweet – badate – del 2016, 27 giugno: “Nostre battaglie in UE non erano  per l’interesse  dell’Italia, ma perché ritenevamo che fossero interesse dell’Europa”.

Lo ammise già nel 2016.

https://www.maurizioblondet.it/guardate-governa-sempre-gentiloni/

Kaspersky

Ed è stata la società russa Kaspersky Lab che ha svelato tale spionaggio progettato dalle agenzie d’intelligence statunitensi per la sorveglianza totale d’Internet, come notato dal Times. Secondo la pubblicazione inglese, Kaspersky Lab, privato del diritto di vendere prodotti nei mercati statunitensi, ha scoperto questo software dannoso che consente alle agenzie statunitensi di accedere ai router per monitorare le attività degli utenti sul web. In origine, Slingshot fu creato dall’esercito statunitense per seguire gli islamisti che usavano Internet in Medio Oriente e Nord Africa per coordinarsi. Tale malware fu usato in Afghanistan, Iraq, Kenya, Sudan, Somalia, Turchia, Yemen e, secondo alcuni esperti, in sei anni di attività Slingshot colpì moltissimi individui e agenzie governative in Medio Oriente e Africa. Lo spy-ware Slingshot è simile al programma creato dalla NSA per la sorveglianza totale nel segmento occidentale d’Internet. Gli esperti di CyberScoop, mentre citano anonimi agenti dell’intelligence statunitensi (in pensione e attivi), riferiscono che Slingshot è un’operazione speciale lanciata dal Joint Special Operations Command (JSOC), componente del Comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti (USSOCOM). I ricercatori concordano anche sul fatto che gli algoritmi utilizzati da Slingshot sono simili a quelli utilizzati dai gruppi di hacker come Longhorn e The Lamberts affiliati a CIA ed NSA, sviluppati cogli strumenti dei due gruppi menzionati e resi noti da WikiLeaks. Gli esperti di CyberScoop e loro fonti credono che Kaspersky Lab non possa saperlo con certezza, ma sospetta che uno dei Paesi dell’alleanza dei cinque occhi, comprendente Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti, sia dietro Slingshot. Secondo gli esperti della sicurezza informatica, Slingshot è una piattaforma estremamente complessa per gli attacchi che non si potrebbe sviluppare senza investire enormi quantità di tempo e denaro. Secondo gli stessi analisti, la complessità di Slingshot fa impallidire Project Sauron e Regin, il che significa che solo hacker sponsorizzati dal governo potrebbero sviluppare qualcosa di simile.

https://aurorasito.wordpress.com/2018/03/26/perche-kaspersky-e-vittima-delle-sanzioni-statunitensi/

Anniversari

Così, il 23 marzo 1999, l’allora Segretario generale della NATO J. Solana, davanti ai mass media del mondo, decretava l’inizio della fine della “piccola” Jugoslavia e del popolo serbo in particolare… L’aggressione alla Repubblica Federale di Jugoslavia/ Serbia…era motivata dalla necessità di fermare una “pulizia etnica”, un “genocidio” e ripristinare i “diritti umani” nella provincia. Perché queste furono le tre basi fondanti su cui la cosiddetta Comunità Internazionale: cioè gli otto paesi più ricchi della Terra, cioè il loro braccio armato, la NATO (in quanto i governi dei 2/3 dell’umanità tra voti contrari e astensioni, erano contrari alla guerra) hanno decretato l’aggressione alla Jugoslavia il 24 Marzo 1999. La realtà sul campo è esattamente il contrario delle verità ufficiali raccontate dalla NATO, dall’UNMIK, dall’OSCE o dalla cosiddetta Comunità Internazionale. Dopo 19 anni dove sono la cosiddetta “pulizia etnica”, il “genocidio”, “le fosse comuni” con le decine di migliaia di albanesi kosovari dentro? Quando, secondo i documenti CIA, FBI, OSCE, Unmik, NATO….a tutt’oggi: sono stati ritrovati 2108 corpi di tutte le etnie; secondo l’UNCHR i primi profughi sono stati registrati il 27 marzo 1999, cioè 3 giorni dopo l’inizio dei bombardamenti; sono stati uccisi dal giugno ’99 in poi 3.000 serbi, rom, albanesi jugoslavisti, e di altre minoranze; sono stati rapiti 1300 serbi; oggi si sa (tramite le memorie della ex procuratrice del tribunale dell’Aja per la Yugoslavia, Carla Del Ponte) che loro sapevano dei 300 serbi rapiti dalle forze terroriste dell’UCK portati in Albania per estirpare loro gli organi ad uno ad uno. “Ora viviamo come in gabbia, prigionieri, ma gli stranieri dicono che siamo liberi…”. Jovan 10anni, enclave di Gorazdevac, Kosovo 24 marzo 2018 – Anniversario dell’aggressione della NATO alla Repubblica Federale Jugoslava Il 24 marzo, ricorrono 19 anni dall’inizio dell’aggressione NATO alla Repubblica Federale di Jugoslavia. Durante questa aggressione, che è durata 78 giorni, migliaia sono state le vittime, un gran numero sono state feriti e resi invalidi permanentemente. Durante l’aggressione NATO contro la Repubblica Federale di Jugoslavia dal 24 marzo al 10 giugno 1999, l’aviazione della NATO ha effettuato numerosi attacchi, bombardando civili e obiettivi non militari. Molti bambini sono periti durante questi attacchi, e sono anche morti molti malati ricoverati negli ospedali, passanti, persone nelle strade, nei mercati, nelle colonne dei profughi. Sono stati distrutti ospedali, abitazioni, scuole, ponti, chiese, monasteri. Questi attacchi sono stati cinicamente definiti dagli ufficiali della NATO come danni collaterali, benché si trattasse di attacchi il cui obiettivo era di distruggere il morale della popolazione con l’intimidazione intenzionale come strumento.

https://www.controinformazione.info/24-marzo-1999-marzo-2018-noi-non-dimentichiamo/

Coincidenze

Tutto come sempre. Riporto  con un senso di stanchezza questa ennesima coincidenza. Perché fui inviato a New York   subito dopo il mega-attentato, e lì appresi che la Federal Emergency Management Agency (FEMA: la Protezione Civile) aveva  ricevuto l’ordine di condurre un’esercitazione che simulasse una strage di massa proprio a Manhattan. Quando? L’11 Settembre.  Già la notte del 10 il personale della FEMA s’era accampato lì sui moli del porto (a due passi dalle Twin Tower) con tende-ospedale, infermieri, automezzi di soccorso. Fu molto utile. Di altre esercitazioni  – aeree, alcune delle quali simulavano  dirottamenti –  non parlo perché ci sono già stati scritti libri. Anche dell’attentato nella Metropolitana di Londra, 7 luglio 2005, parlo perché ero lì –  ancora una volta, inviato – e fui avvertito dai colleghi che una persona, di nome Peter Power, aveva telefonato tutto eccitato alla  BBC Radio e  aveva detto  in diretta: “Sono direttore di un impresa di security, la Visor Consultants. Sapete cosa?Un cliente mi aveva commissionato una esercitazione, con un migliaio di persone coinvolte, che simulava quattro attentati in quattro punti del subway: combinazione, proprio quelle stazioni dove sono avvenuti gli attentati! Che fortuna! Abbiamo potuto passare dalla simulazione alla realtà molto rapidamente”.

Pochi giorni fa abbiamo saputo che quando l’8 marzo, a Salisbury, l’ex spia russa Skripal e sua figlia si accasciavano su una panchina per  quello che è stato definito un avvelenamento  agente neurotossico,  era già cominciata da due giorni, dal 6, ed era ancora in corso, la più grande esercitazione militare inglese dei Royal Marines, “volta a testare la capacità della Gran Bretagna di  affrontare un attacco chimico o, peggio, nucleare”:  e dove? Proprio a Salisbury.

Naturalmente nessuno chiede come mai la May “condivida alcune prove” con Merkel e Macron,  come se fossero  piccoli segreti di famiglia, senza renderle pubbliche. Anche ai russi stessi, che hanno chiesto ripetutamente di averle, invano.   Ma soprattutto: se la May ha le prove della colpa dei russi, invece di “condividerle” coi suoi intimi amici, deve farne pubblica denuncia all’apposito ente sovrannazionale ,  Organisation for the prohibition of chemical weapons, OPCW,  che ha sede all’Aja.

https://www.maurizioblondet.it/anche-carcassonne-ce-stata-unesercitazione-skripal/

Chi vuole la guerra?

Il Pentagono non sapeva?

A questo punto, Thierry Meyssan (che ha entrature altissime  nei servizi siriani) racconta: il 13 marzo, “scavalcando la via diplomatica ufficiale, il capo di stato maggiore russo Valeri Gherassimov contatta il suo omologo, il generale USA Joseph Dunford, per informarlo dei suoi timori di un attacco chimico  false flag nel Ghouta. Dunford prende la cosa molto sul serio e allerta il segretario Usa alla Difesa, il generale Jim Mattis,  che ne riferisce al presidente Trump. Data la sicurezza dei russi che questo colpo basso sarebbe preparato all’insaputa del Pentagono, la Casa Bianca chiede al direttore  della CIA, Mike Pompeo, di identificare i responsabili del complotto”.

http://www.voltairenet.org/article200226.html

Meyssan attribuisce a questo fatto il brutale, fulmineo e inspiegabile  licenziamento in tronco di Tillerson, e del suo vice Steve Goldstein,  da parte di Donald Trump. Apparentemente, il moderato Tillerson era parte del complotto per scatenare una guerra contro i russi in Siria, tenendo bordone alla May,  all’insaputa del governo degli Stati Uniti – o almeno del Pentagono e del presidente.   Non c’è motivo di non credere a questa informazione di Meyssan; il fatto che Trump si sia congratulato con Putin per la sua rielezione – contro i consigli di suoi “consiglieri”  e incontrando le furibonde critiche dei media come il Washington Post il New York Times – sembra una conferma.  Tanto  più che Trump ha auspicato di incontrarsi  con Putin in un “futuro non troppo lontano” per discutere di corsa agli armamenti che sta andando fuori controllo” e della Corea del  Nord –  suscitando altre furibonde critiche dei soliti ambienti.

Un’altra  conferma viene da Deutsche Wirtschafts Nachrichten: il giornale tedesco ha chiesto direttamente al Pentagono se  poteva confermare che l’armata siriana e le sue milizie ausiliarie avevano intenzione di  riprendere Al Tanf – ossia la base americana, striscia di terreno di 55 chilometri che essi hanno occupato per  costituire un santuario permanente per i terroristi (o opposizione moderata).  La risposta è stata spaventosa: “Per dirlo senza mezzi termini, non sono gli Stati Uniti a controllare la guarnigione di Al Tanf. Al Tanf è una struttura di coalizione. E no, non abbiamo alcuna indicazione che il regime siriano stia pianificando di attaccare le forze  della coalizione”.

Se è così, è agghiacciante constatare che la superpotenza nucleare più armata della storia stava per essere trascinata nella guerra alla Russia alle spalle del Pentagono, da parte di un potere interno che sta contemporaneamente conducendo la sua guerra contro il presidente. Spaventoso pensare che queste schegge impazzite e irresponsabili si erano coordinate con Londra; ancor più, aver visto come tutte le capitali europee, Berlino, Parigi e Roma, e peggio – la NATO e i suoi 29 membri – hanno tenuto bordone a questo progetto criminale unendosi alle inverosimili accuse a Putin di essere il mandante dell’avvelenamento di Skripal.

A chi diavolo stanno obbedendo Merkel, Macron, Gentiloni e Stoltenberg? A chi obbediscono i media mainstream – loro cui basterebbe esprimere qualche autorevole dubbio sulla versione inglese dell’avvelenamento a Skripal (tutte le informazioni veridiche sono disponibili in rete) per dissipare il malefico castello di carte che ci porta alla guerra?

https://www.maurizioblondet.it/ora-mosca-sventato-la-guerra-cui-ci-portano-irresponsabili-capi-europei/

Governo zootecnico

Si ha un bell’aver avvertito,  sulla scorta di Marco Della Luna, che la sedicente “democrazia” occidentale s’è mutata in “governo zootecnico”  di popoli che il  potere considerano ormai “superflui”.  Quando ci si trova di fronte a queste prove anti-umano dominio su masse cieche e irresponsabili (anzi “favorevoli ai vaccini”), una “recensione” non potrebbe che concludersi con un appello alla rivolta di piazza e di strada, con barricate ed armi.  Ovviamente si esita,  anche perché si sa che  a denunciarci alle autorità, e spararci addosso, avremmo  non il  Potere, ma i nostri simili  “favorevoli ai vaccini”  ossia al governo zootecnico mondiale.

Che vale ricordare con Pamio che  l’imposizione obbligatoria dei vaccini a genitori e neonati “sta violando il Codice di Norimberga del 1947  –  enunciato contro le sperimentazioni naziste su cavie umane – che proclama in modo solenne che “il consenso volontario del soggetto è assolutamente necessario” – assolutamente – quando la Lorenzin ha dalla sua i media e oltre metà della popolazione indotta a credere che “i bambini non vaccinati minacciano i vostri all’asilo”  diffondendo epidemie? Importa poco sottolineare  che è noto e comprovato il fatto che quando si iniettano  “troppi”  vaccini contemporaneamente, ciò che si ottiene è il contrario del  proclamato “aumento di anticorpi”: si ottiene il fenomeno  ben studiato della ”paralisi immunitaria”,   dove “l’organismo non produce alcuna risposta immunitaria e rimane per sempre, o tempi molto lunghi, incapace di rispondere immunologicamente  ad esso”.

leggi tutto su https://www.maurizioblondet.it/vaccini-fanno-male-anche-ai-militari-lo-dice-parlamento/

Psyco impero

Del resto l’elite americana senza il dollaro come moneta universale, senza lo spionaggio industriale a tappeto, senza la prepotenza delle armi che le consente di rapinare e ricattare chiunque, senza il monopolio della comunicazione, sarebbe letteralmente spazzata via: dunque si fa sempre più tracotante, man mano che avverte la propria progressiva debolezza.

il Simplicissimus

psycho__norman_bates_by_mjloverlizette-d70iinuLo abbiamo già visto durante la seconda guerra mondiale: man mano che le armate tedesche passavano dalla vittoria su tutti i fronti, all’arresto e poi all’arretramento. gauleiter o comandanti militari venivano man mano sostituiti da personaggi più oscuri e compromessi se non surrogati direttamente dalle SS. Lo scopo di questo incrudelimento era manifesto: mostrare che la Germania non avrebbe comunque mollato di fronte a qualche rovescio. Un simile comportamento è stato meno evidente, ma comunque presente in tuti i belligeranti e non costituisce di certo un fatto nuovo nella storia. Anzi ne abbiamo un esempio proprio in questi giorni con la cacciata di Tillerson dal dipartimento di Stato per sostituirlo con Mike Pompeo un ultrà conservatore proveniente in direttissima dal Tea Party e guerrafondaio di chiara fama. Finora era a capo della Cia, ma il suo posto viene preso da Gina Haspel, un personaggio oscuro, che lo stesso New York Time…

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