Iran

Nel 2003, facendo fuori Saddam, sono stati gli Usa a regalare l’Iraq all’influenza iraniana, come era del resto largamente prevedibile anche prima del conflitto. In Siria la guerra per procura contro Assad è stata diretta contro l’espansione iraniana pensando di disgregare il regime di Damasco in pochi mesi: un calcolo sbagliato che con l’intervento della Russia ha aperto una voragine nel cuore del Medio Oriente. E l’Isis? Gli Stati Uniti, dopo avere occupato l’Iraq per un decennio ed essersi poi ritirati, non hanno mosso un dito per fermare nel 2014 il Califfato che occupava Mosul, la seconda città del Paese: sono stati i pasdaran iraniani guidati da Qassem Soleimani a riorganizzare per i primi l’esercito di Baghdad allo sbando. In Yemen i sauditi bombardano da tre anni la popolazione civile e non sono riusciti a venire a capo della resistenza degli Houthi sciiti sostenuti da Teheran ma che per anni hanno combattuto praticamente da soli quando qui tutti ignoravano un conflitto già cominciato a fine degli anni Duemila.
L’Iran non fa paura soltanto per le sue armi o il suo arsenale nucleare. Israele ha duecento testate con navi e sottomarini che possono lanciare ordigni atomici, ha un superiorità bellica ben maggiore rispetto a quella degli iraniani. La stessa Arabia Saudita, il più importante acquirente di armi americane e francesi, ha un Pil che è il doppio di quello iraniano pur avendo meno di un terzo della popolazione: dovrebbe essere un Paese temibile ed è invece incapace di vincere una guerra nel cortile di casa, neppure sotto la direzione degli americani.
L’Iran fa paura perché è un Paese indipendente, che non si è mai piegato alle direttive occidentali, con un regime assai discutibile ma in grado di preservare l’autonomia di uno stato che ha comunque 2500 anni di storia. Non solo. La sua influenza linguistica e storica è molto ampia e dal cuore del Medio Oriente arriva fino all’Asia centrale: gli iraniani sono una cultura, non solo un regime.
E’ questo che temono l’Occidente e i suoi alleati che vorrebbero sottometterlo. Siamo molto più tolleranti con i sauditi che nell’anno in cui hanno riaperto i cinema hanno eseguito una cinquantina di condanne a morte per le quali nessuno protesta. Per non parlare di Israele che vìola da decenni tutte le risoluzioni Onu, per altro adesso incoraggiato proprio da Trump: si è mai vista una volta che gli Usa non mettessero il veto al Consiglio di Sicurezza? C’è un doppio standard che avvelena da mezzo secolo la politica mediorientale. Ecco perché con l’Iran non si possono neppure fare affari: il Paese dal 1979, anno della presa degli ostaggi nell’ambasciata Usa, è sottoposto a sanzioni e restrizioni. E anche oggi l’accordo sul nucleare non è stato rispettato: gli Usa continuano a tenere nel mirino del Tesoro le banche occidentali che concedono crediti a Teheran. In poche parole i primi a non rispettare gli accordi sono proprio gli americani. Ma non è certo una novità.

https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=60435

Giornalisti

Naturalmente avete il diritto di chiedervi chi  sia Dilyana Gaytandzhiev –  il suo nome vi è del tutto sconosciuto – e se sia almeno tanto “grande” quanto le nostre grandissime giornaliste, Botteri, Berlinguer, Goracci o Lilli Gruber, strapagate (le prime tre) con denaro pubblico.

La Gaytandzhiev  è bulgara .

E’ diventata famosa nel 2017, per aver scoperto  che immensi carichi di armi fabbricate in Bulgaria venivano trasportate ai terroristi in Siria (pardon, “opposizione democratica”: Al Nusra, Daesh, salafiti vari e PKK) e ciò: con il placet del governo bulgaro;  per ordine del USSCOMM (Usa Special Operations Command), e peggio di tutto – con documenti che li facevano passare per carichi diplomatici, esenti quindi da controlli alle frontiere.  Ciò avveniva attraverso una compagnia aerea dell’Azerbaijan, la Silk Ways Airlines, che negli ultimi tre anni aveva fatto 350 voli diplomatici per trasportare decine di tonnellate di armamenti ai jihadisti siriani, per una spesa di 1 miliardo di dollari.

La giornalista ha dimostrato – pubblicando la documentazione – che la stessa compagnia azera trasportava armi da Isaele, Balcani ed Usa a varie destinazioni, Afghanistan, Irak, Pakistan, Congo;  che serviva per trasportare merci sotto copertura diplomatica alle forze della Germania e della Danimarca in Afghanistan , e che i suoi cargo facevano scali intermedi in vari aeroporti, anche europei, senza alcuna ragione tecnica (come il  rifornimento di carburante).

https://trud.bg/350-diplomatic-flights-carry-weapons-for-terrorists/

Dilyana Gaytandzhieva davanti ad uno dei carichi d’armi da lei scoperti.

Pensate che questa  eccezionale inchiesta sia valsa alla signora bulgara il Premio Pulitzer? L’assunzione alla prestigiosa CNN  o anche alla ben pagante RAI TV? No,  la Gaytandzhiev  è stata licenziata dal  suo giornale, Trud, di Sofia, come ha reso noto lei stessa l’agosto scorso:

I’ve just got fired for telling the truth about weapons supplies for #terrorists in #Syria on diplomatic flights

07:47 – 24 ago 2017

Capite quindi che Botteri, Goracci e Lilli Gruber sono immensamente più grandi,perché non rischiano di essere licenziate.

Capite anche perché  l’Unione Europea sta facendo passare norme punitive contro le “fake news” e chi le diffonde.

Adesso i veri giornalisti europei sono autorizzati a diffondere solo nel notizie vere, emanate dal  Parlamento Europeo, come questa: “Grazie ai fondi UE, quasi tutti adesso hanno accesso all’acqua pulita in Europa”.  Vedere il video:

https://twitter.com/Europarl_EN/status/990182085058072577

Infatti come sapete, prima  che la UE ci assistesse e civilizzasse,  noi europei  ci rivoltolavamo nel fango come maiali.  Queste sono le  notizie da diffondere!

Ed altre opere del regime.

L’articolo GLI SKRIPAL AVVELENATI DA FENTANYL – NON DA NOVICHOK. E adesso dove sono? proviene da Blondet & Friends.

Francia e privatizzazioni

Alla fine della seconda guerra mondiale, i servizi pubblici hanno ricevuto una spinta decisiva grazie alla paradossale alleanza tra le ali opposte della Resistenza francese, i comunisti e i gollisti. Il generale Charles de Gaulle, sebbene anticomunista, era il tipo di conservatore (vedi Bismarck) che capisce che la forza e l’unità di una nazione dipendono da un minimo di giustizia sociale. Nonostante l’opposizione aperta su molte questioni, gollisti e comunisti riuniti in un Consiglio nazionale unificato della Resistenza, che nel marzo 1944, adottarono un programma che richiedeva un’economia mista che unisce la libera impresa con la nazionalizzazione strategica e programmi di sicurezza sociale e diritti sindacali. Questo programma di giustizia sociale aveva gettato le basi per uno sviluppo economico straordinario, chiamato ” The Thirties of Glorious Thirty Years of Peace and Prosperity”. L’economia mista francese ha funzionato meglio del comunismo burocratico o del capitalismo proficuo in termini di libertà, uguaglianza e benessere umano. Nel marzo 1944, adottò un programma che chiedeva un’economia mista che combina la libera impresa con le nazionalizzazioni strategiche, così come i programmi di sicurezza sociale e i diritti sindacali. Questo programma di giustizia sociale aveva gettato le basi per uno sviluppo economico straordinario, chiamato The Thirties of Glorious Thirty Years of Peace and Prosperity. . È più difficile costruire qualcosa che demolirlo. Il colpo di stato neoliberista della Thatcher in Gran Bretagna ha prodotto la condanna a morte per i servizi pubblici statali e l’inizio dei giorni disonorevoli: la campagna persistente, ideologica e istituzionale, per distruggere lo stato sociale, i salari e per ridurre i benefici e, infine, per trasferire tutto il potere di decisione ai movimenti del capitale finanziario. Questo è chiamato neoliberalismo o globalizzazione. Questa controrivoluzione neoliberista colpì la Francia nei primi anni della presidenza del presidente socialista François Mitterrand, facendo sì che il suo governo cambiasse la sua politica e facendo rompere la sua alleanza del “programma comune” con i comunisti. Per nascondere il suo cambiamento anti-sociale, il Partito Socialista aveva cambiato il suo corso d’azione e ha optato per l’ “anti-razzismo” e la “costruzione dell’Europa” (cioè l’Unione Europea), presentato come il nuovo orizzonte del “progresso”. La preoccupazione dei lavoratori di mantenere il tenore di vita raggiunto negli ultimi decenni è stata descritta come “reazionaria”, in opposizione al nuovo concetto di competizione globale senza frontiere, definito quello il “progresso”. In realtà, la “costruzione europea” significava, in Francia come in Italia, in Spagna e negli altri paesi, la decostruzione sistematica della sovranità degli Stati membri, con la conseguente distruzione dei sistemi di protezione sociale rinforzati da sentimenti nazionali di solidarietà per i quali non v’è alcun sostituto nell’astrazione del mito chiamato “Europa”. Gradualmente, l’Europa è stata privata delle sue protezioni sociali e si ‘ aperta ai capricci di Goldman Sachs, della Gande Finanza e algli investitori internazionali dall’Arabia Saudita al Qatar.

https://www.controinformazione.info/la-tragedia-dei-ferrovieri-in-francia-il-significato-profondo-degli-scioperi-di-questi-giorni/

Trump e il Medio Oriente

Nella loro profonda ignoranza, gli statunitensi non conoscono i profondi legami storici, culturali e religiosi che legano l’Iran con le popolazioni sciite della Siria, del Libano e dell’Iraq, dove sono presenti fra l’altro i santuari come Karbala che sono considerati i più importanti luoghi sacri per la religione sciita, oggetto di pellegrinaggi per milioni di fedeli. Questo spiega l’appoggio militare ed umanitario che la Repubblica Islamica dell’Iran fornisce a questi paesi per evitare che possano cadere sotto la dominazione oscurantista del wahabismo sunnita dell’Arabia Saudita, stretta alleata degli USA e dell’Occidente. Le stragi e gli attacchi terroristici contro le comunità sciite di questi paesi hanno tutte un mandante e questo si trova a Rijad, nell’Arabia Saudita, il paese che finanzia ed arma tutti i gruppi terroristi ijhadisti che sono ispirati dall’ideologia wahabita, religione di Stato della Monarchia saudita. Normale che l’Iran si sia assunto il ruolo di difensore e garante delle comunità sciite ed anche di quelle sunnite e di altre religioni (incluse quelle cristiane e druse) che i radicali islamisti vorrebbero sterminare o convertire forzatamente. Questioni delicate con forti intrecci religiosi e storici che i nord americani non possono comprendere, anche perché loro stanno utilizzando da molti anni proprio il radicalismo jihadista come leva  per destabilizzare i paesi del Medio Oriente. Al contrario gli europei, per Storia e per cultura,  dovrebbero essere maggiormente attenti a tali questioni che li riguardano anche da vicino ma la subordinazione al padrone USA ha chiuso da tempo gli occhi e la mente ai politici  europei che sono afflitti dalla sindrome di totale servilismo nei confronti del padrone d’oltre Atlantico.

https://www.controinformazione.info/lobiettivo-di-washington-coinvolgere-anche-la-nato-nella-prossima-guerra-alliran/

Armenia come l’Ucraina?

L’indisponibilità al compromesso soddisfa uno dei fattori chiave che si riscontrano comunemente in molte rivoluzioni colorate.

 

 

Il tipico modo in cui avvengono le rivoluzioni colorate appoggiate dall’Occidente è quello in cui una protesta pacifica basata su legittime rimostranze viene dirottata per diventare il catalizzatore di una rivoluzione violenta. Se consideriamo la rivoluzione EuroMaidan avvenuta nel 2014, una protesta pacifica è diventata violenta dopo il massacro dei “cento eroi celesti” da parte di misteriosi cecchini, che ha fatto vittime sia tra la polizia che tra i manifestanti, finché il conflitto ha raggiunto un punto di non ritorno (qui un clamoroso quanto poco pubblicizzato reportage sulle verità nascoste della strage di Maidan, ndt) .

Eppure, cosa ci insegna la storia sui cambiamenti di regime appoggiati dall’Occidente e le conseguenze sulle nazioni interessate? Basta considerare la situazione economica in Ucraina prima e dopo il colpo di stato, come riportato da Vesti:

 

 

“I risultati del nuovo governo sono semplicemente disastrosi per il paese. Nell’anno precedente al colpo di stato, il PIL era stimato sui $180 miliardi, nel 2017 si prevede che sarà la metà, $90 miliardi.

 

Il salario medio nel paese si è più che dimezzato, da $408 al mese a $ 196 l’anno scorso. Il tasso di cambio dell’hryvna è calato di tre volte e mezzo, da 8 a 27 per dollaro. Poiché le principali imprese high-tech sono state distrutte, l’economia ha acquisito una struttura coloniale.

 

Sempre più materie prime vengono esportate, pari a circa l’80% delle esportazioni. La metà di queste sono nel settore agrario. Il volume totale delle esportazioni è diminuito del 57%. Gli investimenti esteri diretti sono diminuiti di almeno quattro volte, da 6 miliardi all’anno a un miliardo e mezzo. Praticamente niente. E di questo niente, tuttavia, la maggior parte degli investimenti proviene ancora dalla Russia.

 

Il debito pubblico è aumentato continuamente e ora è diventato insostenibile. Da 64 miliardi di dollari è arrivato a 80 miliardi. Molti milioni di cittadini hanno lasciato il paese alla ricerca di una vita migliore. Alcuni di loro sono andati in Occidente, alcuni in Russia. Il sistema sanitario e il sistema educativo sono distrutti.

 

Così come il sistema processuale. Il saccheggio delle società è diventato la norma. La corruzione è aumentata. Il paese è in pezzi.

 

Poroshenko e la sua squadra hanno ingannato tutti: l’Occidente, la Russia e il loro popolo, per quanto riguarda le prospettive del paese, le pratiche del nuovo governo e gli Accordi di Minsk.”

http://vocidallestero.it/2018/04/26/sara-larmenia-la-nazione-designata-per-il-prossimo-cambio-di-regime-sostenuto-dalloccidente/

 

Petroyuan contro petrodollaro

Il 26 marzo 2018, dopo aver posticipato più volte, la Cina finalmente decise di lanciare sull’International Energy Exchange lo schema di scambio petroyuan-oro, producendo un cambiamento fondamentale del sistema monetario internazionale. Tutti gli esportatori di petrolio verso la Cina dovranno accettare la valuta cinese, lo yuan, in cambio del petrolio. Come incentivo, vi è l’offerta cinese di convertire lo yuan in oro. Inoltre, la borsa di Hong Kong emetterà contratti a termine in yuan, nel commercio del petrolio, anche convertibili in oro. Gli esportatori di petrolio potranno persino ritirare tali certificati d’oro al di fuori della Cina, cioè il petrolio potrà essere pagato anche presso le cosiddette “Bullion Banks” di Londra. Con l’introduzione del petroyuán, si ha la maggiore sfida diretta al dollaro, finora valuta dominante mondiale nei contratti petroliferi. La strategia multipolare della Cina non sarà attaccare frontalmente il sistema del petrodollaro, ma indebolirlo progressivamente per fare sì che yuan ed altre valute come euro, yen, ecc. diventino essenziali come il dollaro, cioè costruire il mondo multipolare delle valute. Esistono accordi tra Banca centrale cinese (PBoC) e Banca centrale dell’Unione europea (BCE) per consentire scambi diretti tra yuan ed euro, firmando accordi per consentire a entrambe le valute di rafforzarsi reciprocamente ed incoraggiare la compenetrazione dei sistemi finanziari di entrambe le regioni. Quanto sopra è il chiaro segnale che l’Unione Europea mantiene la porta aperta all’integrazione nel mondo multipolare. Non solo c’è la minaccia esterna al dollaro, il peggiore pericolo, a nostro avviso, risiede negli stessi Stati Uniti. Il capitale finanziario globalista fa di tutto per far crollare il mercato azionario e attribuirlo alle “forze del mercato”, utilizzando i propri conglomerati mediatici in tale golpe del potere morbido della manipolazione. Il globalismo finanziario può portare a una crisi economica finanziaria mai vista dal 1930. La crisi della grande bolla dai tempi di Alan Greenspan, che assunse la presidenza della Federal Reserve (Fed) nel 1987 e la lasciò a febbraio 2006, crisi che oggi si tenta di attribuire, con tutti i mezzi, alla “cattiva” amministrazione del governo Trump.
Il Partito Democratico degli Stati Uniti, vero rappresentante politico del capitale finanziario globalizzato, vi troverebbe il momento opportuno per imporre l’impeachment del presidente Trump. Così il globalismo finanziario potrebbe non solo attaccare Trump e i funzionari che esprimono l’interesse del continentalismo finanziario USA e dei capitali nazionali emarginati dai globalisti, ma prenderebbe il controllo del governo degli Stati Uniti, imponendo la valuta globale della Banca di Basilea, la banca delle banche centrali del mondo, sotto il pieno controllo del capitale finanziario globalizzato, specificatamente sotto l’egemonia dell’impero dei Rothschild.

https://aurorasito.wordpress.com/2018/04/26/la-fine-dellimpero-del-dollaro/

Pratica della classe agiata

Perché “Karim vote à gauche et son voisin vote FN”, Karim l’immigrato vota a sinistra mentre il suo vicino (bianco e disoccupato di lunga durata) vota Front National, come suona il titolo di un saggio del politologo Jerome Fourquet.

Ora lo  stesso politologo pubblica “1985-2017, quando le classi privilegiate hanno fatto secessione”.

L’accusa  è precisa: le elites sono secessioniste.   la coesione della società è rotta “dal separatismo sociale di una parte della frangia superiore della società, essendo di fatto sempre minori le  occasioni di contatti ed interazioni fra  le categorie superiori e il resto della popolazione”. Non è tanto che quelli che in Francia chiamano CSP+ (grandi capi d’impresa, grandi professionisti di successo, alti commercianti, manager digitalizzati e consumatori d’alta gamma) in 30 anni sono passati a formare dal 25 all’attuale 46% della popolazione del centro di Parigi, mentre la percentuale di operai in qui quartieri, che era del 18%, è calata al 7.

Il punto  decisivo è che costoro hanno “disertato l’insegnamento pubblico”  per i loro figli e nipoti, sempre più piazzandoli in scuole private d’elites e in costose e prestigiose università private all’estero, americane per lo più.  Argomento rovente,  anche perché gli studenti  sono in agitazione perché Macron ha chiuso accessi alle Università “per tutti”, conquista del ‘68.

Ma già Emmanuel Todd   ha segnalato la  frattura educativa fra oligarchie e “popolo” confinato nelle scuole pubbliche di massa sempre più degradate,  come cruciale per la rottura del corpo sociale. Già nel 2015 Todd  si diceva “scandalizzato  dallo stupro del suffragio universale  avvenuto  con l’applicazione forzata della pseudo-costituzione chiamata Trattato di Lisbona”, imposta nonostante il voto  contrario dei francesi. Vi ha visto la svolta decisiva verso l’oligarchia  senza  scrupoli.

 

Si riscopre così che l’accesso generalizzato alla  scuola pubblica, non solo primaria ma secondaria, l’interazione fra ricchi e  poveri e tendeva ad  egualizzare il livello d’istruzione, ciò che favoriva la democrazia,  anche “nutrendo  un subconscio sociale egualitario (sic)”, l’attuale privatizzazione dell’istruzione a pagamento – come ogni altra privatizzazione  – “nutre un subconscio sociale in egualitario”.

E attenzione, non è che questi acquisiscano davvero una cultura profonda e superiore, nelle loro università d’elite – come almeno ricevevano le elites italiane a  forza di greco e latino nel liceo di Gentile, e quelle inglesi (dove ugualmente la classe dirigente veniva temprata al governo delle colonie e delle flotte con gli studi classici, profondamente inattuali) – ma quella cultura “funzionale e alla moda” che li rende  plurilingui, mobili, a loro agio nella comunicazione, imbevuti del pensiero unico della mondializzazione liberista che permette loro di vivere sempre meno nel quadro nazionale (d’altronde deperito) e sempre più in un “altro-mondo in sospensione”.

E’ l’infarinatura educativa della Generazione Erasmus, ferocemente satireggiata  da Borgognone, il cui vero esito non è di formare una vera classe dirigente che si assuma il peso e la responsabilità di governo, ma al contrario:

provoca “l’autonomizzazione delle classi favorite, che si sentono sempre meno legate ad un destino comune col resto della collettività nazionale”, che va dal separatismo elettorale fino all’esilio fiscale, la sottrazione dei profitti  alle imposte resa possibile dalla mondializzazione, che mostra il rifiuto di questa parte della popolazione di finanziare il funzionamento della collettività nel suo insieme.

Capitalisti il cui capitale è “culturale”, di  quella cultura facile e spendibile nella globalizzazione:  Macron ne  è un esempio caricaturale: pedantemente “esperto”  quando parla del digitale, nulla conosce della storia del suo paese. La  sua visione della società è quella – parole sue del terrificante discorso del luglio 2017  – di un non luogo, una stazione “dove si incrocia gente che ha successo e gente che non è niente”.

Gente che “non è niente”, così  questa classe vede i concittadini poveri,  deboli, malati, disoccupati.

Ovviamente, l’anti-statalismo ideologico, che ha portato allo “snellimento” alla riduzione delle spese pubbliche, ha fatto prosperare questa classe e la sua mentalità. Con tutti i loro difetti scuola di Stato, ferrovie di Stato, previdenza sociale, sanità pubblica, avevano lo scopo di stabilire l’eguaglianza fra cittadini di pari dignità: il servizio pubblico aveva una sua etica, che era l’obbligo di estendere il servizio alle medesime condizioni a tutti i cittadini. La privatizzazione ha portato aduna aziendalizzazione, che ha distrutto questa etica rimpiazzandola con l’obbligo di “fare profitti” . Ovviamente, de-responsabilizzando i dirigenti verso la società.

https://www.maurizioblondet.it/sullignoranza-delle-elites-secessioniste-e-dei-loro-antagonisti-populisti/

Medicina de-genere

Ora che il gender è ormai mainstream,  e la sua farmacologia si insegna alla Statale di Milano, mi piacerebbe sapere chi erano quegli italiani che hanno minacciato di morte Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta, quando nel 2014 era uscito il loro “UNISEX, la creazione dell’uomo senza identità” (Arianna Editrice). Lo racconta la stessa Enrica nel suo ultimo libro, “Fake News, come il potere controlla i media e  fabbrica l’informazione per ottenere il consenso”.

“Venimmo accusato di lucrar su una bufala, in quanto la teoria gender non esiste….Alcune librerie furono costrette a togliere le copie dagli scaffali e scusarsi pubblicamente con le associazioni LGBT per aver osato esporre il libro. Poi arrivarono gli insulti e i falsi commenti su Amazon”, “l’ondata di odio e di violenza” si diffuse sul web.

“Infine arrivarono le minacce di morte firmate. Molti scrissero che avrebbero bruciato i libri in piazza  (e poi i nazisti saremmo noi…) e che nel rogo avrebbero messo volentieri anche noi”. E siccome Enrica  è di gender femmina, questi difensori di un mondo senza  pregiudizi  le “augurarono la morte tra le fiamme”  ma non prima di aver subito “lo stupro”.

Moltissimi insultatori scrissero: ti devi semplicemente “vergognare” ad assumere certe posizioni.

In particolare mi piacerebbe ascoltare  “la signora che segnalò Marletta e me all’Ordine  degli psicologi,  in quanto necessitavamo – a suo parere – di un TSO: eravamo pazzi e dovevamo essere curati”.

Sapere da che ambiente viene, qual  è la sua formazione. Si rende conto della ripugnante bassezza di quel che ha fatto? Della sua natura totalitaria?  Negli ultimi decenni dell’Unione Sovietica, i dissidenti – innocui scrittori  e intellettuali – venivano dichiarati  schizofrenici e internati in manicomio. Il motivo fu spiegato limpidamente dal segretario generale Breznev:  “in Unione Sovietica non ci sono  detenuti politici poiché nella società socialista non esistono conflitti sociali e i pochi insoddisfatti non possono che essere malati di mente.”  Evidentemente, la signora condivide esattamente la stessa visione: chi non è d’accordo con PD e la sinistra dei diritti civili, e la società perfetta che hanno creato, non   ha diritto ad essere ascoltato – va ricoverato.  Anche l’incaricarsi della delazione è nella vecchia tradizione. Del resto il PD è l’erede diretto del PCI, e i suoi adepti e ministri, se hanno abbandonato le masse operaie, hanno mantenuto del comunismo la volontà repressiva, la nostalgia della NKVD.

Mi piacerebbe sapere chi sono quelli che  – in difesa della verità ideologica, ossia della menzogna dell’ordine costituito –  hanno sentito il dovere di mandare minacce di morte firmate, se quelli che  volevano  fare il rogo dei libri sanno  che evocano un atto che la loro  propaganda  attribuisce al nazismo, ossia a quello che sono  istruiti a  dichiarare  il Male Assoluto.  Possibile che non colgano il nesso? Che livello di intelligenza hanno?

E in generale: si capisce che privati individui di una certa ideologia possano essere irritati dai  disturbatori del Pensiero Unico e del Conformismo di Stato, specie se ancora da affermare come dogma. Ma da qui a prendersi la briga  non solo di farsi psico-poliziottti del Disordine Costituito, bensì’ anche  proporsi come boia ed esecutori, vuol dire che provengono da un livello di degrado inumano. Quello stesso livello da cui vengono coloro che ammazzano le “compagne” quando vogliono lasciarli. O dei ragazzi che  vittimizzano gli insegnanti.

Che livello è? A costo di ripetermi, devo ancora una far riferimento al concetto di “Invasione verticale dei barbari”. Ogni nuova generazione di neonati entra  nella società come barbara,  innocentemente ignorando tutto della civiltà; essa deve  esserne istruita comunità in cui è  entrata, educata alla cultura e ai buoni costumi  che i nostri antenati ci hanno consegnato; è la “tradizione” ossia la trasmissione della civiltà dai genitori ai figli.  Come è stato notato, la sinistra – in quanto rifiuta come oscurantismo  ogni ”Tradizione” – è incapace di trasmettere il progresso. I  piccoli barbari restano barbari anche da adulti: ossia incapaci di controllare i loro impulsi sessuali o omicidi, immediatamente  schiavi – dipendenti –  da qualche vizio (droga, discoteca o sesso ) perché nessuno ha insegnato loro ad esercitare il carattere e la volontà, privi delle buone maniere elementari; ridotti a rapportarsi con la donna nel modo più immediato e bruto, perché  nessuno ha insegnato loro  i rudimenti  di quell’ingrediente formidabile della cultura  cristiana, che si chiama “cavalleria”.   Anche la nobiltà d’animo non ha, per questi barbari adulti, nessun senso; di conseguenza, non si vergognano di  nessuna bassezza e viltà, anche ripugnante.

Il guaio è che  i  giovanissimi barbari che  vengono all’onore delle cronache perché nella Buona Scuola  picchiano gli insegnati e li bullizzano, sono figli di genitori barbari – quelli che vanno a picchiare gli insegnanti  per difendere i figli dai brutti voti, che palesemente non riconoscono come legittima alcuna autorità – salvo quella dei cazzotti.  Anzi, nipoti di progressisti ormai settantenni,  barbari  del  ’68 e della Rivoluzione culturale. Insomma siamo già almeno alla terza generazione successiva di barbari ineducati e non-civilizzati, e ciascuna ha avuto consegnata (tràdita, in latino) dalla precedente sempre meno cultura, logica, storia ed estetica, addestramento  del carattere. Analfabeti funzionali, non sanno leggere se non frasi semplificate, che prendono per il  valore facciale, senza coglierne sottintesi, ironie, sfumature di  senso.

Danno una estrema importanza  al conformismo: non avendo sviluppato una personalità autonoma,  desiderano una sola cosa, stare nel gruppo, e temono una sola cosa: essere “esclusi dal gruppo”.

E’ precisamente questo che li rende insieme temibili (fanno massa) e assolutamente vulnerabili alle strategie di manipolazione  che i poteri forti adottano proprio a  loro beneficio.  La “conversione della comunità eterosessuale all’ideologia di genere”  è stata appunto una grandiosa strategia di marketing. Paul Rondeau, consulente di mercato, l’ha descritta in Selling Homosexuality to America (Vendere l’omosessualità all’America, 2002).  L’essenziale della strategia è: mai contrastare gli argomenti degli oppositori  con altri argomenti  raziocinanti, mai fare appello al dibattito dialettico  – sfera del tutto estranea alla massa umana  che si vuol convincere –  ma escluderli in anticipo  dal discorso  come  deliranti,  manifestazione di bigottismo religioso (che i neo-selvaggi traducono “fuori moda”), e pregiudizi di minoranze marginali, quindi deboli (da bullizzare senza rischi), quindi ridicole. I barbari non civilizzati aborrono chi sta in minoranza e fuori moda. Il gioco è fatto.

Il punto è che “vendere l’omosessualità all’America” ha richiesto decenni. In Italia, da “la teoria gender non esiste” ai  seminari “scientifici” sui farmaci per bloccare la pubertà  agli adolescenti onde possano “scegliersi il gender”  come nuova normalità, sono passati tre o quattro anni. Ed ora  la nuova ideologia è ferramente difesa dalle masse  neobarbare, arcigna e invincibile psico-polizia  volontaria che si  arruola da sé nella delazione e denuncia  dei miscredenti della nuova ortodossia.

Naturalmente, fra le cose che nessuno ha insegnato loro c’è che la pluralità di idee e opinioni è legittima. Anzi che è essenziale alla vita politica e della civiltà.

 

L’articolo SUI NEMICI DELLA CIVILTA’ FRA NOI. proviene da Blondet & Friends.

Affari di salute

Va ricordato che ad inizio anni ’80 anche l’Italia poteva contare su un grosso polo nazionale di produzione: la vecchia e prestigiosa Sclavo, passata a inizio anni ’80 all’Eni e da questa smistata alla sua divisione chimico-farmaceutica, Anic. A fine anni ’80, poi, Eni passò il suo gioiello Sclavo al gruppo Marcucci, già oligopolista degli emoderivati e all’epoca sotto la protettiva ala di Sua Sanità Francesco De Lorenzo.

MA a chi ha poi fatto un sol boccone di SclavoGlaxoSmithKline, of course: nel momento in cui il gruppo Marcucci ha deciso di tuffarsi a capofitto nei mari ‘rossi’ e miliardari. Veleggiando a bordo della sua corazzata Kedrion, che qualche anno fa ha celebrato l’ingresso nel suo azionariato (ben il 25 per cento) della nuova Iri di casa nostra, la Cassa Depositi e Prestiti, che ha ‘investito’ nella lavorazione e nel commercio di sangue ben 100 milioni di euro.

Torniamo a bomba. Farà sapere ad EMA (e non solo) i dati reali sul suo vaccino Big Glaxo? Sarà in grado di fornire prove tangibili sui profili di rischio del suo Infanrix Hexa? O dovremo aspettare il prossimo report?

E poi. Come mai EMA nel frattempo sta a guardare? Timorosa di disturbare il Manovratore? O troppo impegnata nel trasloco da Londra ad Amsterdam?

VACCINI / DUE SCIENZIATI INDIANI SCOPRONO LE CARTE TRUCCATE DI GLAXO

https://www.maurizioblondet.it/vaccini-due-scienziati-indiani-scoprono-le-carte-truccate-di-glaxo/

Conflitti e interessi

Il 14 aprile 2018, la prima ministra Theresa May sanciva l’azione militare inglese sulla Siria in risposta a un presunto attacco chimico su Duma, attacchi aerei che videro il debutto del nuovo missile da crociera JASSM, prodotto esclusivamente dalla Lockheed Martin Corporation. Il debutto di tale nuova arma, incredibilmente costosa, era esattamente ciò a cui si riferiva il presidente degli Stati Uniti Donald Trump quando twittò che le armi sparate sulla Siria sarebbero state “belle, nuove e ‘intelligenti!” Ogni JASSM usato nel bombardamento della Siria costa più di 1000000 di dollari, e come risultato del loro uso, il prezzo delle azioni della Lockheed Martin saliva alle stelle. Di conseguenza, cogli attacchi aerei sulla Siria che hanno enormemente aumentato il prezzo delle azioni della Lockheed Martin, quando i mercati riaprirono, la società di Philip May guadagnò una fortuna dall’investimento nel gigante della Difesa.Lockheed Martin: Prezzo delle azioni prima e dopo il bombardamento della Siria, 14 aprile 2018

È ovvio che i produttori di armi come Lockheed Martin trarranno profitti da vendita ed uso delle loro armi, e il drammatico aumento dei prezzi delle azioni delle aziende della difesa, da quando è iniziata la cosiddetta “Guerra al Terrore” nel 2001, sono una testimonianza di tale fatto grottesco. Inoltre, anche le imprese d’investimento come Capital Group traggono profitto da tali bagni di sangue, già disgustosi di per sé. Ma il marito della prima ministra in carica inglese che trae profitto finanziario dalle decisioni della moglie premier se mandare o meno truppe inglesi in combattimento, dovrebbe indurre ogni singola persona del Paese, e in particolare chi ancora insista a votare i conservatori, ad affliggersene. La prima ministra decise di bombardare la Siria, senza nemmeno consultare il Parlamento, sapendo perfettamente che l’azienda del marito avrebbe tratto profitto finanziario dal bagno di sangue.

https://aurorasito.wordpress.com/2018/04/19/nauseante-conflitto-dinteressi-sulla-siria/

Nota: da altra fonte apprendiamo che i 19 missili, lanciati tutti da un bombardiere americano, sono andati tutti a segno.

Il vaso di coccio

Il raid in Siria ha chiaramente evidenziato come, in Italia, siano due le forze “liberal” su cui gli angloamericani possono fare indiscusso affidamento. Si tratta del Partito Democratico (Gentiloni: “L’Italia è da sempre un coerente alleato dell’America, chiunque sia a governarla. È una scelta di campo. E non dipende solo dal fatto che gli americani ci liberarono del nazifascismo, ma da una difesa continua dei nostri valori. Nessuna stagione sovranista potrà cambiare il ruolo dell’Occidente e la sua natura”2) e del Movimento 5 Stelle ( Di Maio: “Se qualcuno pensa di utilizzare l’attacco in Siria per sganciare l’Italia dai nostri alleati storici, cioè l’Occidente e i Paesi della Nato, allora mi troverà sempre contrario. Il M5s non ha mai detto di volersi allontanare dai nostri alleati storici”3). Nel caso del PCI-PDS-PD, la svolta atlantica risale allo storico viaggio di Giorgio Napolitano negli USA (aprile 1978, in pieno sequestro Moro), fu testata negli anni ‘90 con la stagione delle privatizzazioni, l’ingresso nell’euro e le guerre in Jugoslavia ed è stata ribadita in questi ultimi anni con l’appoggio del PD all’immigrazione indiscriminata, la campagna per lo ius soli, l’affare Regeni, etc. etc. Il caso M5S è ancora più semplice, trattandosi un partito prodotto in laboratorio, partendo dai servizi angloamericani (Gianroberto Casaleggio, Enrico Sassoon, Umberto Rapetto, etc.) e dal milieu Telecom-Olivetti.

PD e M5S sono quindi i due bastioni dell’atlantismo attorno a cui la UE/NATO cercherà di costruire, ora e nei prossimi anni, i governi utili a tenere la penisola nell’orbita “occidentale” e garantire la piena disponibilità della “portaerei Italia”. Qualsiasi governo “nazionalista” o “filorusso” dovrebbe invece fronteggiare i tentativi di destabilizzazione sperimentati da Joseph Muscat, da Andrej Babis in Repubblica Ceca, da Robert Fico in Slovacchia, da Vicktor Orban in Ungheria: terrorismo, rivoluzioni colorate, assalti della magistratura, sanzioni dell’Unione Europea. Tentativi di destabilizzazioni resi ancora più facili dalle specifici condizioni economico-finanziarie dell’Italia (l’alto debito pubblico e l’impossibilità di emettere moneta) e più spietati a causa della cruciale posizione geografica dell’Italia. Supponiamo, infatti, che l’Italia dovesse intraprendere un percorso simile alla Turchia, raffreddando i rapporti con gli angloamericani sino a minacciare la chiusura delle basi e dotandosi parallelamente sistemi di difesa aerea russi S-400: si tratterebbe di una rivoluzione geopolitica che scuoterebbe alle fondamenta il Mediterraneo, giustificando ben altro che un nuovo assassinio Moro.

http://federicodezzani.altervista.org/litalia-dopo-il-blitz-in-siria-margini-di-manovra-sempre-piu-stretti/