Ora che il gender è ormai mainstream, e la sua farmacologia si insegna alla Statale di Milano, mi piacerebbe sapere chi erano quegli italiani che hanno minacciato di morte Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta, quando nel 2014 era uscito il loro “UNISEX, la creazione dell’uomo senza identità” (Arianna Editrice). Lo racconta la stessa Enrica nel suo ultimo libro, “Fake News, come il potere controlla i media e fabbrica l’informazione per ottenere il consenso”.
“Venimmo accusato di lucrar su una bufala, in quanto la teoria gender non esiste….Alcune librerie furono costrette a togliere le copie dagli scaffali e scusarsi pubblicamente con le associazioni LGBT per aver osato esporre il libro. Poi arrivarono gli insulti e i falsi commenti su Amazon”, “l’ondata di odio e di violenza” si diffuse sul web.
“Infine arrivarono le minacce di morte firmate. Molti scrissero che avrebbero bruciato i libri in piazza (e poi i nazisti saremmo noi…) e che nel rogo avrebbero messo volentieri anche noi”. E siccome Enrica è di gender femmina, questi difensori di un mondo senza pregiudizi le “augurarono la morte tra le fiamme” ma non prima di aver subito “lo stupro”.
Moltissimi insultatori scrissero: ti devi semplicemente “vergognare” ad assumere certe posizioni.
In particolare mi piacerebbe ascoltare “la signora che segnalò Marletta e me all’Ordine degli psicologi, in quanto necessitavamo – a suo parere – di un TSO: eravamo pazzi e dovevamo essere curati”.
Sapere da che ambiente viene, qual è la sua formazione. Si rende conto della ripugnante bassezza di quel che ha fatto? Della sua natura totalitaria? Negli ultimi decenni dell’Unione Sovietica, i dissidenti – innocui scrittori e intellettuali – venivano dichiarati schizofrenici e internati in manicomio. Il motivo fu spiegato limpidamente dal segretario generale Breznev: “in Unione Sovietica non ci sono detenuti politici poiché nella società socialista non esistono conflitti sociali e i pochi insoddisfatti non possono che essere malati di mente.” Evidentemente, la signora condivide esattamente la stessa visione: chi non è d’accordo con PD e la sinistra dei diritti civili, e la società perfetta che hanno creato, non ha diritto ad essere ascoltato – va ricoverato. Anche l’incaricarsi della delazione è nella vecchia tradizione. Del resto il PD è l’erede diretto del PCI, e i suoi adepti e ministri, se hanno abbandonato le masse operaie, hanno mantenuto del comunismo la volontà repressiva, la nostalgia della NKVD.
Mi piacerebbe sapere chi sono quelli che – in difesa della verità ideologica, ossia della menzogna dell’ordine costituito – hanno sentito il dovere di mandare minacce di morte firmate, se quelli che volevano fare il rogo dei libri sanno che evocano un atto che la loro propaganda attribuisce al nazismo, ossia a quello che sono istruiti a dichiarare il Male Assoluto. Possibile che non colgano il nesso? Che livello di intelligenza hanno?
E in generale: si capisce che privati individui di una certa ideologia possano essere irritati dai disturbatori del Pensiero Unico e del Conformismo di Stato, specie se ancora da affermare come dogma. Ma da qui a prendersi la briga non solo di farsi psico-poliziottti del Disordine Costituito, bensì’ anche proporsi come boia ed esecutori, vuol dire che provengono da un livello di degrado inumano. Quello stesso livello da cui vengono coloro che ammazzano le “compagne” quando vogliono lasciarli. O dei ragazzi che vittimizzano gli insegnanti.

Che livello è? A costo di ripetermi, devo ancora una far riferimento al concetto di “Invasione verticale dei barbari”. Ogni nuova generazione di neonati entra nella società come barbara, innocentemente ignorando tutto della civiltà; essa deve esserne istruita comunità in cui è entrata, educata alla cultura e ai buoni costumi che i nostri antenati ci hanno consegnato; è la “tradizione” ossia la trasmissione della civiltà dai genitori ai figli. Come è stato notato, la sinistra – in quanto rifiuta come oscurantismo ogni ”Tradizione” – è incapace di trasmettere il progresso. I piccoli barbari restano barbari anche da adulti: ossia incapaci di controllare i loro impulsi sessuali o omicidi, immediatamente schiavi – dipendenti – da qualche vizio (droga, discoteca o sesso ) perché nessuno ha insegnato loro ad esercitare il carattere e la volontà, privi delle buone maniere elementari; ridotti a rapportarsi con la donna nel modo più immediato e bruto, perché nessuno ha insegnato loro i rudimenti di quell’ingrediente formidabile della cultura cristiana, che si chiama “cavalleria”. Anche la nobiltà d’animo non ha, per questi barbari adulti, nessun senso; di conseguenza, non si vergognano di nessuna bassezza e viltà, anche ripugnante.
Il guaio è che i giovanissimi barbari che vengono all’onore delle cronache perché nella Buona Scuola picchiano gli insegnati e li bullizzano, sono figli di genitori barbari – quelli che vanno a picchiare gli insegnanti per difendere i figli dai brutti voti, che palesemente non riconoscono come legittima alcuna autorità – salvo quella dei cazzotti. Anzi, nipoti di progressisti ormai settantenni, barbari del ’68 e della Rivoluzione culturale. Insomma siamo già almeno alla terza generazione successiva di barbari ineducati e non-civilizzati, e ciascuna ha avuto consegnata (tràdita, in latino) dalla precedente sempre meno cultura, logica, storia ed estetica, addestramento del carattere. Analfabeti funzionali, non sanno leggere se non frasi semplificate, che prendono per il valore facciale, senza coglierne sottintesi, ironie, sfumature di senso.
Danno una estrema importanza al conformismo: non avendo sviluppato una personalità autonoma, desiderano una sola cosa, stare nel gruppo, e temono una sola cosa: essere “esclusi dal gruppo”.
E’ precisamente questo che li rende insieme temibili (fanno massa) e assolutamente vulnerabili alle strategie di manipolazione che i poteri forti adottano proprio a loro beneficio. La “conversione della comunità eterosessuale all’ideologia di genere” è stata appunto una grandiosa strategia di marketing. Paul Rondeau, consulente di mercato, l’ha descritta in Selling Homosexuality to America (Vendere l’omosessualità all’America, 2002). L’essenziale della strategia è: mai contrastare gli argomenti degli oppositori con altri argomenti raziocinanti, mai fare appello al dibattito dialettico – sfera del tutto estranea alla massa umana che si vuol convincere – ma escluderli in anticipo dal discorso come deliranti, manifestazione di bigottismo religioso (che i neo-selvaggi traducono “fuori moda”), e pregiudizi di minoranze marginali, quindi deboli (da bullizzare senza rischi), quindi ridicole. I barbari non civilizzati aborrono chi sta in minoranza e fuori moda. Il gioco è fatto.
Il punto è che “vendere l’omosessualità all’America” ha richiesto decenni. In Italia, da “la teoria gender non esiste” ai seminari “scientifici” sui farmaci per bloccare la pubertà agli adolescenti onde possano “scegliersi il gender” come nuova normalità, sono passati tre o quattro anni. Ed ora la nuova ideologia è ferramente difesa dalle masse neobarbare, arcigna e invincibile psico-polizia volontaria che si arruola da sé nella delazione e denuncia dei miscredenti della nuova ortodossia.
Naturalmente, fra le cose che nessuno ha insegnato loro c’è che la pluralità di idee e opinioni è legittima. Anzi che è essenziale alla vita politica e della civiltà.