Affari di salute

Va ricordato che ad inizio anni ’80 anche l’Italia poteva contare su un grosso polo nazionale di produzione: la vecchia e prestigiosa Sclavo, passata a inizio anni ’80 all’Eni e da questa smistata alla sua divisione chimico-farmaceutica, Anic. A fine anni ’80, poi, Eni passò il suo gioiello Sclavo al gruppo Marcucci, già oligopolista degli emoderivati e all’epoca sotto la protettiva ala di Sua Sanità Francesco De Lorenzo.

MA a chi ha poi fatto un sol boccone di SclavoGlaxoSmithKline, of course: nel momento in cui il gruppo Marcucci ha deciso di tuffarsi a capofitto nei mari ‘rossi’ e miliardari. Veleggiando a bordo della sua corazzata Kedrion, che qualche anno fa ha celebrato l’ingresso nel suo azionariato (ben il 25 per cento) della nuova Iri di casa nostra, la Cassa Depositi e Prestiti, che ha ‘investito’ nella lavorazione e nel commercio di sangue ben 100 milioni di euro.

Torniamo a bomba. Farà sapere ad EMA (e non solo) i dati reali sul suo vaccino Big Glaxo? Sarà in grado di fornire prove tangibili sui profili di rischio del suo Infanrix Hexa? O dovremo aspettare il prossimo report?

E poi. Come mai EMA nel frattempo sta a guardare? Timorosa di disturbare il Manovratore? O troppo impegnata nel trasloco da Londra ad Amsterdam?

VACCINI / DUE SCIENZIATI INDIANI SCOPRONO LE CARTE TRUCCATE DI GLAXO

https://www.maurizioblondet.it/vaccini-due-scienziati-indiani-scoprono-le-carte-truccate-di-glaxo/

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

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