Ordoliberismo

“Adesso i   bargelli dell’UE stanno fissando la coalizione ribelle italiana con curiosità professionale.  Da rompere, è una noce più dura della Grecia.  Per la prima volta dalla creazione dell’unione monetaria, essi hanno a che fare con un governo la cui massa critica è euroscettica. I drappelli di “Italy First” della Lega esibiscono la patriottica Lira, o nuovo fiorino  come sarà forse chiamato.  Un tentativo troppo brutale di bullizzare la Lega e i tecno-mistici del Cinque Stelle rischia di suscitare atti di resistenza e una pericolosa catena di reazioni, che finirebbe con una  bancarotta di 2 mila miliardi sui crediti della Germania verso l’Europa del Sud e la devastazione del progetto UE.

“Gli sgherri devono essere sottili. Cercheranno di staccare i “grillini” del 5 Stelle, che con Di Maio, loro leader nominale, mostrano già fervore di farsi accettare dalla UE. Sfrutteranno le spaccature nella società italiana, proprio come strumentalizzano quelle britannica per il Brexit. Mobiliteranno i “poteri forti” [in italiano nel testo] di  Confindustria e la classe dei mandarini [parassiti pubblici].

UE, una dittatura spietata mascherata da banca centrale.

“Il dramma italiano del 2011 è illuminante”, contionua il giornalista del Telegraph, che è stato una vita corrispondente a Bruxelles: “La BCE ha usato il mercato dei titoli di Stato come  un’arma politica:  ha  bloccato e sbloccato successivamente gli acquisti (dei titoli)  onde mettere pressione  a Berlusconi, e dettando politiche nazionali dettagliate in una lettera segreta – più tardi rivelata. Ha ordinato specifiche “riforme” del diritto del lavoro, un argomento nevralgico che in Italia  aveva portato a due assassini. Ha preteso austerità in eccesso sul diktat degli economisti-ciarlatani di Berlino, detti “ordoliberisti”.

“Quando Berlusconi ha esitato, la BCE ha organizzato un “crisi del debito pubblico italiano” . Scegliendo un momento in cui il contagio dal crack bancario spagnolo aveva lasciato l’Italia vulnerabile. Questo ha spianato la strada per un colpo di Stato pianificato dal capo dello Stato di allora, uno stalinista.  Berlusconi fu rovesciato.  Mario Monti, un ex commissario UE, fu paracadutato con un gruppo di funzionari di Bruxelles.

https://www.maurizioblondet.it/gli-strumenti-di-tortura-di-juncker-e-ue-spiegati-da-evans-pritchard/

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

3 pensieri riguardo “Ordoliberismo”

  1. L’articolo continua e conferma che siamo in guerra (e avremo dei morti):
    “Ciò che unisce Lega e grillini è che condividono il sospetto che la Germania ha truccato l’unione monetaria, aggiustando le regole a suo esclusivo vantaggio. Molti vedono che ha perseguito una strategia mercantilista di concorrenza ai vicini (se non per intento, nei fatti), erodendo il tasso di cambio reale (REER) dell’Italia e intrappolando il paese nella depressione.

    “Nelle specifiche circostanze in cui si trova l’Italia, che un tempo aveva un surplus verso la Germania, l’effetto è stato la deflazione da debiti, de-industrializzazione corrosiva, una crisi bancaria non giustificata (le banche italiane non erano le colpevoli degli eccessi pre-Lehman, [come le tedesche]), e una disoccupazione giovanile sopra il 50% nel Meridione. I grillini possono non comprendere l’esatto meccanismo economico. Ma intuiscono l’essenziale. Che l’Italia è stata colpevolizzata al di là delle sue colpe.

    “Le armi di liquidità della BCE funzionano contro una società ingenua, che si è disarmata, e che teme di essere espulsa dall’EMU (unione monetaria). Se viene sottoposta alla tortura Juncker, l’alleanza degli insorti può attivare il piano dei “mini-Bot”, note del Tesoro, e lanciare la sua valuta parallela. Potrebbe riaffermare il suo controllo sul sistema bancario.

    “In altre parole, l’Italia potrebbe fare ciò che Yanis Varoufakis voleva fare in Grecia: fare la guerriglia. Notoriamente, il ministro greco delle finanze fu stoppato dal “consiglio di guerra” di Syriza nel 2015. Il piano era troppo estremista.

    “Varoufakis, il combattente, ora osserva il dramma italiano con affascinazione da medico legale. Stavolta l’Eurogruppo ha trovato un ostacolo par suo. Le minacce tedesche di congelare i pagamenti del Target 2 all’Italia suonano false. E’ una minaccia vuota”, dice.

    “L’uomo forte della Lega Salvini sembra quasi che non veda l’ora di sfidare Bruxelles, Berlino e i vigilantes dei titoli pubblici. Egli ha definito una volta l’euro come “un crimine contro l’umanità” – come penso anch’io.

    “Salvini vuole uscire dall’euro, ciò che Tsipras non volle. E’ una bella differenza”. Varoufakis intravvede una sequenza di eventi inarrestabili in cui i Lega-Grillini fanno esplodere il fiscal Compact e il Patto di Stabilità. “La flat tax creerà un grosso buco nel bilancio. Seguiranno le tensioni del mercato e le previste reazioni della Germania”. La coalizione si difenderà coi minibot (anche se lui consiglia di mantenerli in forma digitale anziché cartacea, per evitare l’accusa di battere una valuta). “Ci sarà una immediata fuga di capitali. Dovranno imporre il controllo dei capitali. Gli italiani scopriranno quasi senza accorgersene che non sono più nell’euro, senza un referendum”.
    Anzitutto la traduzione dell’articolo sul Telegraph di Ambrose Evans-Pritchard, “Juncker’s ‘torture tools’ are useless against Italy’s well armed uprising“

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  2. Secondo Dezzani gli angloamericani puntano a indebolire la Germania, ma allora perché hanno creato la UE?
    “Se però l’eurozona non evolve in un governo federale, dotato di un Tesoro Unico e di un potere esecutivo accentrato, l’unione monetaria rimane quello che è: un’enorme idrovora che risucchia ricchezza in tutta l’Europa e la concentra in Germania, come visibile dal fatto che le finanze tedesche sono talmente floride da poter, anno dopo anno, ridurre il debito pubblico accumulato nei decenni precedenti. La Germania è, probabilmente, l’unico Paese al mondo che ha attualmente un rapporto debito pubblico/PIL in discesa.

    Una Germania, quindi, sempre più ricca e forte grazie all’euro. Già, ma altrettanto affidabile? E qui nascono i dubbi nelle più alte sfere dell’establishment angloamericano: Berlino, infatti, è irresistibilmente attratta dal polo euroasiatico e, in particolare, dalla Cina, che sta velocemente scalando la classifica dei Paesi destinatari dell’export tedesco (attualmente è in quinta posizione7) e diverrà nel prossimo decennio la prima economia al mondo. Negli ultimi anni, come abbiamo più volte sottolineato, i rapporti atlantico-tedeschi si sono progressivamente deteriorati: il Dieselgate, nato negli Stati Uniti e mirante al cuore dell’industria tedesca, l’assalto speculativo a Deutsche Bank condotto da Soros, ne sono esempi lampanti. Ultimamente si sono aggiunti il braccio di ferro sul North Stream 2, che i tedeschi intendono portare avanti nonostante la dichiarata ostilità americana e la minaccia di sanzioni8, e l’azione coordinata di Berlino con Mosca e Pechino per conservare l’accordo sul nucleare iraniano affossato da Trump9.

    Se la Germania non si impegna nell’edificazione di un’Europa federale, si allontana dall’orbita atlantica e si avvicina a quella russo-cinese, non c’è più alcun motivo perché debba continuare ad avvalersi di una moneta sottovalutata, che le ha regalato in questi ultimi anni avanzi record della bilancia commerciale: come la potenza giapponese fu negli anni ‘80 duramente colpita dalla rivalutazione dello yen imposta con gli accordi di Plaza (settembre 1985), così la rinata potenza tedesca potrebbe frenata da una ritorno al D-Mark o dalla creazione di un Euro del Nord, più forte del 15-20% del suo omologo meridionale.
    http://federicodezzani.altervista.org/gli-angloamericani-giocano-la-carta-m5s-lega-puntando-alla-germanexit/

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    1. Salvini e Di Maio “sono stati bravissimi, hanno fatto un accordo di governo per il cambiamento del Paese che raccoglie il 60% dei voti reali. Il mondo intero sta guardando all’Italia, e’ arrivato il momento di celebrare questo grande cambiamento”. Lo ha detto l’ex stratega di Trump, Steve Bannon, intervistato da Maria Latella su Sky Tg24. “Se cosi’ tanti hanno votato per questi partiti antisistema – ha aggiunto – vuol dire che il popolo italiano ha dimostrato di volersi riprendere in mano il proprio destino, indipendentemente da quello che dice il New York Times. Che e’ un braccio della propaganda contro questi partiti anitistitema. Il voto ha dimostrato che le persone erano stanche dell’estabilishment”. In ogni caso, ha tenuto a specificare lo stratega Usa, “non sono consigliere di Salvini o Di Maio, sono soltanto un osservatore. Avevo previsto questa possibile alleanza M5S-Lega, per un governo che può avere molta forza. Ma non sono un loro consulente”.
      http://www.barbadillo.it/75049-politica-bannono-elogia-il-governo-del-cambiamento-lega-m5s/

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