Scaricabarile

Conoscendo le difficoltà degli italiani nel gestire tale situazione, la Francia aveva colto la palla al balzo per ripristinare la frontiera e accusare al contempo l’Italia di non fare il proprio dovere e di non rispettare l’Accordo di Schengen. Un accordo che prevede la libera circolazione all’interno dei Paesi che vi aderiscono ma l’obbligo di vigilare sui confini esterni. Per l’Italia significa, letteralmente, bloccare l’immigrazione illegale proveniente dal Mediterraneo. Non è un caso che la stessa UE abbia più volte «bacchettato» il nostro Paese.Nulla è cambiato con l’insediamento del nuovo Presidente Emmanuel Macron, che ha continuato a perseguire la tecnica dello scaricabarile contro l’Italia. Come spiegò lo stesso Macron nel luglio 2017, «per affrontare le crisi migratorie bisogna condurre in maniera coordinata in Europa un’azione efficace e umana che ci permetta di accogliere i rifugiati politici che corrono un rischio reale perché fa parte dei nostri valori, senza però confonderli con i migranti economici e senza abbandonare l’indispensabile mantenimento delle nostre frontiere». Medesima strategia nei confronti del nostro Paese è stata adottata dalla Germania, come ammesso di recente la stessa cancelliera Angela Merkel. «Parte dell’insicurezza in Italia ha la sua origine proprio dal fatto che gli italiani, dopo il crollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli, nel compito di accogliere così tanti migranti». Dopo aver aperto le porte a quasi un milione di profughi altamente qualificati, la stessa Germania, potenza egemonica commerciale europea, decise nel 2015 di chiudere i propri confini. Nella formazione dell’ultimo governo tedesco, inoltre, si è trovato un accordo che prevede un tetto massimo di 200mila richiedenti asilo accolti ogni anno per motivi umanitari. Inoltre i profughi potranno in futuro essere alloggiati in centri ad hoc in attesa che le pratiche vengano completate (mentre oggi vengono suddivisi in diversi punti d’appoggio in tutto il Paese). La scelta iniziale di aprire i confini fu comunque una scelta precisa e consapevole scelta di Angela Merkel e non, come nel caso del nostro Paese, una costrizione dettata dall’emergenza e dalle contingenze. Nonostante la ferocia propaganda liberal della sinistra italiana sulle ultime vicende inerenti l’Aquarius, anche il Pd, quando è stato al governo, ha adottato una sua politica di contenimento dell’immigrazione di massa. Sicuramente meno efficace di quella che potrebbe essere la strategia di Salvini poiché frenata dagli impulsi faslamente moralisti e «umanitari» di quell’elettorato. Ma è comunque un fatto che l’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti abbia tentato di frenare l’immigrazione. Con minacce anche molto dure, come questa: Come spiega l’Ansa del 29 giugno 2017: «Negare l’accesso ai porti del nostro Paese alle navi cariche di migranti che battono bandiera non italiana. Il governo alza la voce con l’Europa, al culmine di un esodo infinito dalla Libia che negli ultimi giorni ha riversato sulle nostre coste oltre 12mila uomini, donne e bambini: “I Paesi Ue la smettano di girare la faccia dall’altra parte, perché questo non è più sostenibile – attacca il premier Paolo Gentiloni -. Possiamo parlare delle soluzioni, delle preoccupazioni, ma voglio ricordare che c’è un Paese intero che si sta mobilitando per gestire questa emergenza, per governare i flussi, per contrastare i trafficanti». Da questa breve cronistoria possiamo giungere a una serie di conclusioni: La retorica liberal non coincide con il comportamento realista degli Stati I governi, siano stati essi di destra o di sinistra, hanno adottato una politica di contenimento dei flussi nel corso degli anni, con strategie più o meno efficaci I Paesi europei, come la Francia e la Germania, hanno adottato la strategia dello scaricabile contro l’Italia Chi lancia ogni tipo di accuse contro l’attuale governo o tenta di modificarne la politica migratoria dimentica ciò che è stato fatto dalla stragrande maggioranza degli stati europei. Fonte: Oltre la Linea

La tabella proviene da https://www.maurizioblondet.it/macron-ci-trova-vomitevoli-attenti-allattentato-contro-salvini/

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

4 pensieri riguardo “Scaricabarile”

  1. Contro di noi, lo si è capito nel corso del negoziato per riformare il trattato di Dublino, è in atto una vera e propria guerra demografica. L’armata che ci sta occupando appare debole, indifesa, seguita da bambini, uomini e donne che suscitano compassione, che invocano una solidarietà laica o religiosa che non nutriamo più per gli italiani poveri, che diventano sempre più poveri tra l’indifferenza generale. Riflettete sul comportamento arrogante dei volontari dell’Aquarius.

    La nave è gestita dall’associazione Medici senza Frontiere, un gruppo che è collegato col governo e i servizi segreti francesi. Per due giorni hanno drammatizzato la situazione a bordo. Ma hanno respinto qualsiasi aiuto concreto da parte degli italiani. Hanno rifiutato di approdare a Valencia. Il nuovo governo spagnolo s’era offerto di ospitare i seicento, provocando una reazione stizzita dei cosiddetti volontari. Quelli dell’Aquarius non volevano certo che la situazione si sbloccasse. Per loro i seicento migranti erano degli ostaggi da gestire per far emergere le contraddizioni all’interno della maggioranza di governo. Erano convinti che prima o poi i Cinquestelle avrebbero ceduto di fronte agli invasori pacifici e disarmati. E travolti dalla compassione avrebbero riaperto le frontiere arrivando così a una rottura con la Lega. L’Aquarius più che una nave in soccorso dei migranti era in realtà un siluro contro il governo. Nelle prossime settimane le provocazioni si moltiplicheranno fiancheggiate da una sinistra che blindò il mare Adriatico per fermare l’esodo degli albanesi verso le coste pugliesi. Prodi e Napolitano, allora ministro degli interni, diedero disposizioni così dure che un nostro cacciatorpediniere spezzo un due uno scafo carico di clandestini che furono risucchiati dal mare in tempesta. Per non parlare degli spagnoli che ai clandestini che tentano di violare le loro frontiere riservano mine antiuomo e fucilate.
    http://www.barbadillo.it/75382-il-caso-il-siluro-aquarius-lanciato-contro-il-governo-e-la-guerra-postmoderna/

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  2. In Italia, i monologhi di Saviano, le accuse della Boldrini, della Bonino e di Del Rio, tutti personaggi screditati e bocciati sonoramente dagli elettori, non sono più considerate credibili e suscitano ormai disgusto per la loro ipocrisia mal celata. Il rischio per le centrali che pilotano le migrazioni è quello che si possa veramente bloccare il flusso dei migranti che sono indispensabili nella strategia di destabilizzazione dei paesi come l’Italia, la massa di manodopera necessaria per le grandi multinazionali per le mafie e per costituire la nuova leva di militanza politica per la sinistra mondialista. Non a caso erano già pronti a far passare lo “Ius Soli”. Contro questo rischio si mobiliteranno in forza tutte le migliori forze mondialiste con i loro possenti media, televisioni, organizzazioni, centrali e sostenitori di alto livello. Anche l’ONU e il Papa Bergoglio non mancheranno di lanciare il loro “monito”. Possiamo esserne certi.
    https://www.controinformazione.info/il-fronte-mondialista-si-ricompatta-per-mettere-sotto-accusa-il-governo-salvini-conte/

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  3. Nella sua intervista, Salvini ha anche menzionato una conversazione avuta con Horst Seehofer, il ministro degli interni tedesco e il capo della CSU. Su questo tema Seehofer e Salvini sono in sintonia. È inquietante il fatto che contemporaneamente in Germania sia in corso un dibattito che potrebbe potenzialmente diventare molto serio. Seehofer è un feroce critico della politica di immigrazione della Merkel. Come ministro degli Interni, aveva annunciato di pubblicare un white paper questa settimana sulla stessa scia di Salvini – per bloccare tutti i rifugiati alla frontiera. Finora Merkel era riuscita ad impedirlo, ma ora sta affrontando una forte reazione tra i suoi stessi membri del partito, molti dei quali sono d’accordo con Seehofer su questo punto. Alexander Dobrindt, capogruppo della CSU nel Bundestag, ha chiarito che la CSU non è pronta a scendere a compromessi su questo tema. Né la CSU è pronta ad accettare la proposta della Merkel di attendere fino al vertice UE del 28/29 giugno, poiché il vertice non risolverà comunque il problema.
    http://vocidallestero.it/2018/06/14/eurointelligence-la-crisi-migratoria-2-0/

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