Non c’è dubbio che Giuliano Amato sia ancora una volta al centro della spoliazione dell’Italia, a cui ha dato la sua opera decisiva e continua e coerente. Collaboratore di Craxi eppure intoccato da Mani Pulite, messo a capo del governo durante la tempesta giudiziaria nel 1992, spiana la strada alle privatizzazioni, ossia alle svendite a capitali stranieri delle migliori e più avanzate aziende pubbliche (a cominciare dalla Nuovo Pignone). Amato si dimette nell’aprile 1993 – attenzione, senza voto di sfiducia del parlamento – e lascia il posto al governatore della Banca d’Italia, che nessuno ha eletto a fare il capo del governo: Ciampi, il quale gestirà da par suo l’attacco alla lire di Georges Soros. Ossia: chiesto alla Bundesbank se era disposta a “difendere la lira” con le sue enormi possibilità, e ottenutone un rifiuto ( contrariamente agli accordi), Ciampi con Amato ministro avrebbero dovuto rinunciare subito alla “difesa” che era già persa in anticipo; invece dilapidarono almeno 14 mila miliardi in una difesa, che si concluse come doveva: con la prevista sconfitta. Sconfitta che comportò una svalutazione della lira del 25% . proprio nel momento guarda caso, in cui il governo offriva in vendita le imprese-gioiello da ”privatizzare”: gli stranieri poterono quindi comprarle con quello sconto ulteriore. Ciò mentre il Pool giudiziario di Mani Pulite contribuiva validamente a d abbassare il prezzo, con le retate e gli arresti del presidente dell’ENI , Emanuele Cagliari, tenuto in galera preveniva fino al suicidio; il “suicidio” di Gardini e la retata di tutti i dirigenti della Ferruzzi, nostra efficiente multinazionale granaria; in questo clima di terrore giudiziario fatto pesare sui manager pubblici, Ciampi, con Prodi, operò la privatizzazione della Banca Commerciale Italiana , del Credito Italiano, e la “ristrutturazione” dell’ILVA ossia la distruzione della grande siderurgia nazionale, Se l’Italia d’oggi è l’ombra “sudamericana” di quella che fu così distrutta, bisogna ringraziare Ciampi e Amato. E infatti sono stati ringraziati: uno con la presidenza della Repubblica, l’altro come giudice costituzionale, nominato a quella eccelsa poltrona d Napolitano.
Capite bene dunque perché ha ragione di considerare il”sovranismo” un razzismo, da eliminare con linciaggio e senza processo.
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