E’ stato notato che Villorba di Treviso, dove ha avuto luogo l’attentato alla Lega, è la sede originaria e centrale dei Benetton, i concessionari di Autostrade. Naturalmente ciò non significa un indizio quanto a colpevoli, anzi il contrario; ma comporta un “messaggio” che i leghisti sapranno, spero, interpretare.
Piuttosto, è stato notato il silenzio mediatico su questo atto di terrorismo vero, in paragone al clamore per il lancio di un uovo per giorni attribuito al “razzismo”, dunque a Salvini e alla Lega (il solo partito nella storia che abbia candidato e votato al senato un africano, Iwobi). Come ironizza Capezzone: “Cronaca fredda, unemotionally factual. Far intendere che se la sono cercata”.
Questo appunto è un ingrediente della vecchia strategia della tensione, quando le Brigate Rosse che uccidevano poliziotti erano per la stampa “sedicenti” , i due fratelli Mattei, missini carbonizzati nel rogo di Primavalle, erano per i media vittime di una faida interna tra “fascisti”, e quando gli intellettuali si fregiavano del motto “Né con lo Stato né con le BR”.
Il significato di questo parteggiare totalitario dei media è inequivocabile: i media sentono con istinto infallibile, primordiale, che il governo attuale, e la coalizione di governo, non ha il potere in mano. Anzitutto non ha il potere di far paura a loro. Non ha le leve vere per imporre la sua politica, non ha fatto le nomine giuste, le dovute sostituzioni, ha che fare con rifiuti di obbedienza fra gli stipendiati dei ministeri-chiave, e persino la Guardia Costiera, sfida impunemente Salvini, fino ad emulare lo scafismo di Open Arms, in collusione coi poteri stranieri più odiosi. Cosa che il carrierista in capo non oserebbe fare, se il governo gli facesse paura.
https://www.maurizioblondet.it/consigli-non-richiesti-al-ministro-salvini/
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forse il ministro della difesa dovrebbe farsi sentire…
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