https://wolfgangstreeck.com/2015/02/13/the-rise-of-the-european-consolidation-state/
“Se, in uno Stato in debito, e, in uno “stato di debito”, i governi hanno raggiunto un equilibrio tra le richieste rivolte loro da due costituenti – cittadini ( Staatsvolk ) e mercati finanziari internazionali ( Marktvolk ) – lo stato di consolidamento risolve il conflitto a favore dei mercati internalizzando risolutamente il primato degli impegni finanziari-contrattuali dello stato nei confronti dei suoi creditori rispetto a qualsiasi impegno politico-pubblico nei confronti della sua cittadinanza. Lo stato di consolidamento europeo richiede disciplina collettiva in tutta l’area dell’euro: tutti i membri devono acconsentire, poiché una percezione negativa da parte dei mercati finanziari del rischio di un membro può avere ripercussioni per il resto”.
Bisognerà dunque subire questa nuova forma di barbarie tedesca, cieca ed estranea a tutto ciò che è classico, piena d’invidia per ogni forma apollinea e alleata al più potente vizio tedesco, l’avarizia?
Ma naturalmente, non basta ancora: Oltre alla morte per inedia dei greci, alla messa in svendita delle antichità, la Germania (con la Francia) ha anche estratto una turpe creste, un furto con cui si sono arricchite a spese ulteriori della miseria di quel popolo.
Avvenne prima che Draghi attivasse la “stampa”, il quantitative easing,con un programma simile, chiamato SMP: “Trra maggio e giugno 2010, la Banca centrale europea ha acquistato circa 40 miliardi di euro di debito greco attraverso il programma SMP. Il punto era che all’epoca tali obbligazioni venivano scambiate sul mercato dal 30% al 40% del loro valore nominale. In altre parole, la BCE ha acquistato un pacchetto di obbligazioni per € 30 sapendo che alla fine avrebbe ricevuto € 100.
“Da lì in poi, ogni volta che la Grecia rimborsava il suo debito pubblico, la BCE ha accumulato profitti sostanziali. Tutti i profitti ricavati dalle operazioni di politica monetaria da parte delle banche centrali nell’Eurozona vengono prima raccolti dalla BCE, che può conservare fino al 20% degli utili per costruire le proprie riserve. Ciò che rimane viene poi ridistribuito a ciascuna banca centrale nazionale in base ad una percentuale più o meno proporzionale aella dimensione di ciascuna economia nazionale. A loro volta, le banche centrali nazionali restituiscono parte del denaro ai rispettivi governi. La Germania, con la Francia, le più “grosse” economie, e insieme la BCE, hanno lucrato dalla Grecia anche questa cresta speculativa – sui 13 miliardi. Che mai hanno restituito.
http://www.positivemoney.eu/2018/07/ecb-smp-profits-billions-lost-for-greece/
E’ questa bassezza, questa distruzione di tutto ciò che è caro ai cuori nobili, il lo splendido passato europeo, questi mostri cadaverici della barbarie osano chiamare “Europa”
Con usura
Con usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v’è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l’Annunciazione dell’Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa, ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
…
Usura uccide il figlio nel ventre
Arresta il giovane corteggiatore
Ha portato il decrepito a letto, lo ha posto tra il giovane sposo
E la sua sposa….
Contra Naturam
Han portato puttane ad Eleusi.
L’articolo ATENE VENDERA’ ANCHE CENTINAIA DI SITI ARCHEOLOGICI proviene da Blondet & Friends.
Su German Foreign Policy, sito specializzato sulla politica estera tedesca, si riportano le posizioni espresse su importanti quotidiani tedeschi sulla necessità di una posizione di difesa molto dura da parte della Germania contro i suoi “nemici interni”: il paese si sente attaccato su molti fronti, dalla Gran Bretagna ai paesi Visegrad, ma nella maniera più devastante dall’Italia, il cui governo, a quanto da loro sostenuto, “non merita” di mettere a rischio il proprio paese e con esso l’Unione, mandando così a monte tutti i vantaggi di cui la Germania ha goduto e che ora teme di perdere. In queste posizioni non c’è ombra di una volontà di collaborazione e condivisione sugli evidenti problemi di funzionamento della UE, bensì un atteggiamento chiuso ed arroccato nella difesa estrema dei propri vantaggi, secondo la logica perdente di “mors tua vita mea”.
http://vocidallestero.it/2018/11/21/german-foreign-policy-i-nemici-interni-della-ue/
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