E’ venuto fuori per caso (per una distrazione dei servizi di intelligence”) che l’appaltatore di servizi del Pentagono, denominato “Mission Essential” che lavora quale procacciatore di servizi professionali, ha pubblicato un annuncio per la ricerca di elementi destinati ad una “missione classificata” in Ucraina a supporto delle truppe USA e ucraine.
L’appaltatore fornisce i suoi servizi e serve principalmente clienti di intelligence e militari. Viene individuato con il ruolo ufficiale come uno dei principali fornitori di servizi di traduzione e interpretariato del governo degli Stati Uniti.
L’annuncio di lavoro preventivo è stato pubblicato il 16 novembre ° e cerca “candidati con conoscenze linguistiche che parlino ucraino o russo per fornire servizi di interpretariato e traduzione in lingua straniera e per sostenere le operazioni di emergenza classificate a sostegno militare degli Stati Uniti in Ucraina.”
Il luogo di lavoro formale è Mykolayiv, in Ucraina. La città portuale è anche significativa, perché è qui che è in costruzione la struttura navale “logistica” degli Stati Uniti . Una base militare USA a ridosso delle frontiere russe .
La pubblicità richiede anche che i candidati siano in grado di adattarsi alla cultura e alle usanze locali, oltre alla “capacità di trattare in modo non appariscente con la popolazione locale, se necessario.” Il che significa semplicemente che l’interprete deve essere in grado di nascondere il fatto che è non un cittadino ucraino, almeno in parte.
Non sorprende che l’individuo debba essere in grado di servire in una zona di combattimento “se necessario”, oltre a essere in grado di “vivere, lavorare e viaggiare in ambienti difficili, includendo la vita e il lavoro in strutture temporanee come impone la missione”.
Ad un certo punto si pensa di aver letto e visto praticamente tutto sulla propaganda anti-russa e guerrafondaia. Ma poi arriva l’Atlantic Council e tutto appare più chiaro. Il “think tank” vicino alla Nato e a Washington ha pubblicato un documento in cui si chiede all’Ucraina un’operazione speciale contro il ponte di Crimea attraverso lo stretto di Kerch: “l’Ucraina dovrebbe valutare attentamente l’esecuzione di un’operazione speciale che potrebbe far saltare il ponte costruito da Mosca attraverso lo stretto di Kerch che collega la Crimea con la Russia.
E va oltre: l’Ucraina dovrebbe invitare gli Stati Uniti e la NATO a inviare una flotta di navi armate per visitare Mariupol, sul Mar d’Azov e fare sì che la Russia spari alle navi della NATO o impedisca loro dall’esercitare il loro diritto di visitare i porti ucraini. Questo “think tank” richiede una missione di sabotaggio per distruggere le infrastrutture civili.
https://www.controinformazione.info/latlantic-council-richiede-un-atto-di-sabotaggio-contro-il-ponte-sulla-crimea/
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La penisola di Crimea da quando è stata reintegrata nella Federazione Russa nel 2014 è emersa come uno dei territori più fortificati del Paese. Con l’adesione del territorio alla Russia, che sostiene giustificata da un referendum, ma rimproverata dai nemici come aggressione, Mosca percepiva una potenziale minaccia dal blocco occidentale e dal suo governo ucraino agli interessi russi. Coll’intensificarsi delle tensioni coll’Ucraina e i partner occidentali, la Russia schierava un quarto battaglione di sistemi missilistici antiaerei S-400 nella penisola, coll’intenzione di coprire le navi di superficie della Flotta del Mar Nero. Questi venivano accompagnati dallo schieramento del sistema di missili da crociera antinave Bal, destinati a rendere ogni assalto aeronavale alla penisola estremamente impegnativi per gli avversari della Russia.
http://aurorasito.altervista.org/?p=3833
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