Se la Francia non si reindustrializza, la via sarà aperta all’abdicazione nazionale. Per costruire l ‘”Europa europea”, un’idea che, da parte mia, preferisco a quella, troppo ambigua, di “sovranità europea”, dobbiamo rivedere le nostre equazioni. La proposta fatta dal Presidente della Repubblica, all’inizio della sua cinque anni è stato: “La Francia si mette nelle unghie di Maastricht, ma mi aspetto che in cambio la Germania fornisca le risorse attraverso il budget della zona euro per diversi punti del PIL in modo da consentire una ripresa dell’economia e il finanziamento di progetti strategici di interesse comune .
Anche oggi mi tocca cedere, se non altro in parte, la parola a qualcuno. Questo qualcuno è probabilmente sconosciuto ai più, si tratta di Jean-Pierre Chevénement, personaggio singolare, rifondatore nel ’69 del partito socialista, entrato al governo con Mitterrand e ministro per tre volte durante gli anni ’80 (ricerca, scuola, difesa) e per due volte dimissionario prima per protesta contro l’involuzione in direzione neoliberista della linea di governo, vuoi per protesta contro l’impegno france nella guerra contro l’Irak. Da sempre al centro della politica francese il vecchio Chevénement ora esprime tutta la sua condanna contro Macron e in particolare contro la novità di questi giorni: in pratica l’ l’assenso dell’Eliseo alla cessione alla Germania e ai suoi satelliti, senza alcuna contropartita, del seggio che le spetta nel consiglio di sicurezza dell’Onu in quanto potenza nucleare e vincitrice, sia pure d’ufficio, nella seconda guerra mondiale.
Questo progetto tedesco, come al solito travestito…
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Ma la ragione letteralmente esplosiva è il motivo per cui de Villiers fu licenziato dal filo-tedesco Macron: egli era contrario al taglio degli investimenti alla difesa derivanti dalla sempre più stretta collaborazione con la Germania in ambiti militari. Ossia, de Villiers era il rappresentato delle forze armate contrario all’integrazione militare francese con la Germania!
Quella a cui stiamo assistendo è la reazione – anche violenta, purtroppo – di coloro – e sono davvero in tanti – che in Francia NON vogliono dare a Berlino il comando militare europeo. E nemmeno la “force de frappe” francese in veste EU.
https://www.maurizioblondet.it/gillet-gialli-rifiutano-lincontro-con-il-governo-francese-e-chiedono-la-nomina-del-generale-de-villiers-che-fu-licenziato-da-macron-a-capo-del-governo/
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