In seguito al dispiegamento di un paio di bombardieri a lunga gittata russi Tu-160 “Cigno Bianco” in Venezuela, gli aviogetti da combattimento nucleari compivano numerose pattuglie sui Caraibi, in ciò che era ampiamente considerata grande dimostrazione di forza mirata direttamente agli Stati Uniti. Lo schieramento dei Tu-160 in America latina espone il relativamente poco difeso confine meridionale degli Stati Uniti ad attacchi missilistici, con ogni bombardiere che trasporta 6-12 missili nucleari a lunga gittata, a seconda del tipo di munizioni e delle dimensioni. Ogni bombardiere può trasportare sei missili da crociera furtivi Kh-101/102 a lunga gittata, o una dozzina di Kh-15 a corto raggio che, pur privi di furtività, possono volare a Mach 5 rendendosi estremamente difficili intercettare. Secondo quanto riferito, i bombardieri pesanti russi venivano scortati in pattuglia dalla flotta dei caccia dell’Aeronautica Militare venezuelana, con manovre congiunte volte a migliorare la capacità di operare congiuntamente e dimostrare una sempre più stretta cooperazione militare.
A fornire una scorta efficace ai bombardieri russi erano gli aviogetti Su-30MK2 del Venezuela, una forza da non sottovalutare, e dopo i Su-35 sono la versione più potente del caccia da superiorità aerea Flanker della Russia. Gli aerei possono trasportar 12 munizioni sui punti d’attacco esterni, più di qualsiasi caccia statunitense attualmente in servizio, e trasportano missili aria-aria avanzati R-77 e R-27ER dalla gittata rispettiva di 110 km e 130 km, superando i 105 km dell’AIM-120C schierato dai caccia statunitensi.
Il segretario di Stato Mike Pompeo scriveva su Twitter: “I popoli russo e venezuelano dovrebbe vederlo per ciò che è: due governi corrotti che sperperano fondi pubblici e soffocano la libertà mentre la loro gente soffre”. Il Cremlino prontamente reagiva che le osservazioni di Pompeo erano “inaccettabili” e “assai poco diplomatiche per un segretario di Stato.” Il portavoce Dmitrij Peskov dichiarava che gli Stati Uniti non hanno diritto di critica sul denaro speso per le esercitazioni, dicendo che solo metà del budget della Difesa degli Stati Uniti potrebbe alimentare tutta l’Africa.
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