In quello che è essenzialmente un accordo bilaterale tra Germania e Russia, gli Stati Uniti – dall’altra parte dell’Oceano Atlantico – “esprimono opposizione” al gasdotto Nord Stream 2 e si stanno preparando a prendere di mira le compagnie coinvolte per impedire il completamento e l’utilizzo del gasdotto.
È la massima ironia e il culmine dell’ipocrisia che gli Stati Uniti affermano nella propria risoluzione che la Russia cerca di “controllare” i mercati energetici europei mentre la stessa risoluzione della Camera degli Stati Uniti è una dimostrazione aperta del desiderio di Washington di controllare la politica energetica europea.
Per compensare l’incapacità americana di competere attraverso mercati liberi ed equi, Washington ha fatto ricorso a una serie di misure più dubbie. Il rovesciamento violento del 2014 del governo ucraino e il conseguente regime ostile antirusso che Washington sta sostenendo a Kiev è una parte di questa strategia.
Provocazioni che includono il più recente incidente dello Stretto di Kerch aiutano a mantenere la pressione politica su Mosca e tentano di aumentare le tensioni tra Mosca e i suoi partner energetici europei.
Spostare la NATO fino ai confini della Russia attraverso tali provocazioni aiuta a produrre e mantenere più ampie tensioni e instabilità tra i legami russo-europei. Passare risoluzioni che si oppongono ai gasdotti russi e minacciare sanzioni economiche contro le società basate su presunti stati “alleati” è un’altra misura.
La campagna di disinformazione “Russiagate”, durata ormai da 2 anni, denigrando la Russia è un’altro aspetto della strategia.
Gli articoli e gli editoriali attraverso i media occidentali stanno trascinando la narrativa “Russiagate” e la conseguente russofobia per vendere la giustificazione dell’America per minare la sovranità europea dettando con chi le nazioni europee possono o non possono fare affari.
https://www.controinformazione.info/gli-usa-vogliono-imporre-la-politica-energetica-alleuropa/
Bloomberg nell’articolo, “La Camera degli Stati Uniti adotta la risoluzione contro il gasdotto russo”, riferiva: “La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una risoluzione in gran parte simbolica che esprime opposizione al gasdotto Nord Stream 2 da 11 miliardi di dollari di Gazprom PJSC, preoccupato che il progetto aumenti il controllo del Cremlino sulle forniture di energia in Europa”. Bloomberg segnalava anche: “Sebbene la risoluzione non sia vincolante, evidenzia la crescente opposizione del Congresso al progetto russo. L’amministrazione Trump riesamina potenziali sanzioni contro le aziende europee coinvolte.
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