Cartoline dal Venezuela e dal mondo – parte seconda

Come si sa i media e la politica mainstream accusano della crisi economica venezuelana esclusivamente il movimento chavista, mentre dalle documentazioni interna allo stesso governo di Washington appare chiarissimo come essa sia stata creata ad arte dalle “armi finanziarie” per poter depredare il Paese che dispone delle più ampie riserve mondiali di petrolio.

il Simplicissimus

Cattura Gigantesca manifestazione a Caracas contro il golpe e per festeggiare il 20° anniversario della rivoluzione bolivariana. 

Mentre cerco di trattenere la nausea per il comportamento dell’Europa che ha riconosciuto Guaidò come presidente ad interim  prestandosi a un golpe tanto morbido quanto vergognoso, proseguo con le mie  Cartoline dal Venezuela  perché in realtà ciò che sta accadendo al Paese sudamericano riguarda il futuro di tutti. Trump, come avevo previsto, ha avuto il merito di distruggere il sofisticato trompe l’oeil costruito attorno alla cittadella imperiale e alle sue operazioni, asciutte o bagnate, anche se non mancano i numerosi ciechi volontari in servizio permanente attivo che se fossero vissuti una settantina d’anni fa avrebbero trovato delle buone e umanitarie ragioni per i campi di concentramento. Ma a parte questi detriti della storia è interessante approfondire i termini di quella guerra economica sotterranea che è l’unico vero motore del tentativo di restaurazione dei…

View original post 731 altre parole

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

5 pensieri riguardo “Cartoline dal Venezuela e dal mondo – parte seconda”

  1. Nota. Nelle prossime settimane si prevede che si intensificheranno i tentativi degli USA di infiltrare in Venezuela agenti provocatori e contractors (mercenari) dalla vicina Colombia per suscitare rivolte e disordini, secondo lo schema collaudato dalla CIA in altri paesi, dall’Ucraina alla Siria, tuttavia la reazione di una buona parte della popolazione e degli ambienti militari è quella di una difesa patriottica dalla minaccia di aggressione americana.

    Il tentativo di regime/change degli USA in Venezuela è troppo smascherato per non suscitare una reazione di questo tipo. Non a caso i militari hanno respinto le pressioni ed i denari promessi da Washington per passare dalla parte di Juan Guaidò, mentre i pochi ufficiali che si sono pronunciati a favore dell’opposizione, vengono tacciti di “traidores”. Potrebbe accadere che la strategia di Washington favorisca un risorgere del nazionalismo anti americano in Venezuela come in altri paesi dell’America Latina. Il “Cortile di casa” degli USA potrebbe diventare scenario di rivolte al dominio degli yankees. Il vecchio sogno del “Che” potrebbe avverarsi dopo mezzo secolo da quello sfortunato tentativo.

    Traduzione e nota: Luciano Lago
    https://www.controinformazione.info/la-vanguardia-il-venezuela-potrebbe-diventare-una-nuova-cuba/

    "Mi piace"

  2. non appena il bombardamento della NATO all’uranio impoverito terminò nel 1999, il Pentagono prese una porzione di mille ettari del Kosovo per installarvi la base militare di Camp Bondsteel. L’accordo fu concluso dalla Halliburton, che raggiunse il primo contratto in logistica militare grazie alla devastazione di una nazione. Il predominio del cartello della droga nella traversata eurasiatica finanzia le basi operative volte a mitigare l’influenza dei sistemi socialisti russi e cinesi nell’Europa sud-orientale per consentire l’ingresso a multinazionali e banche occidentali coi loro regimi economici di libero mercato
    http://aurorasito.altervista.org/?p=5251

    "Mi piace"

  3. Il grande capitale degli Stati Uniti sa che ha due punti di forza, guida la tecnologia, in particolare nelle cosiddette industrie intelligenti, e ha capacità di produrre energia di ogni tipo, la cui principale è l’industria petrolifera. Nel 2018, gli Stati Uniti produssero 10,9 milioni di barili di greggio al giorno, una parte importante dal sistema dello scisto, ma consumano 19,4 milioni di barili al giorno, quindi devono importare da Arabia Saudita, Messico, Canada, Nigeria e Venezuela. Inoltre, uno dei modi con cui Cina e Stati Uniti avevano accettato di ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti era che la Cina comprasse sempre più greggio, accordo sospeso dall’amministrazione Trump. E la ragione per cui si appropria del petrolio di Iraq e Libia, concorda con Arabia Saudita, Emirati Arabi e Quwayt e cerca d’invadere il Venezuela, è avere il primato sull’energia ed evitare che, specialmente Cina e Russia, abbiano un elemento così vitale. Tutta la strategia è garantire l’approvvigionamento per i prossimi cento anni e impedirlo principalmente alla Cina.
    http://aurorasito.altervista.org/?p=5276

    "Mi piace"

  4. Tuttavia, non potendo realizzare un golpe in Italia, Mattarella plaude ai golpe che avvengono in casa altrui, in questo caso nel Venezuela. Il presidente si schiera dalla parte della “democrazia” quella invocata dagli USA che, mentre cospirano per provocare una sollevazione militare, strozzano il paese con l’embargo e con le sanzioni bloccando le importazioni di generi di necessità, medicinali e prodotti di base in modo da sospingere la popolazione alla fame e di conseguenza alla rivolta contro il Governo di Maduro.
    https://www.controinformazione.info/il-presidente-mattarella-si-schiera-con-gli-esportatori-di-democrazia-in-venezuela/

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: