I bastoni tra le ruote

Gli analisti avvertono che il gruppo jihadista del Turkistan Islamic Party (TIP) nella Siria nordoccidentale potrebbe rappresentare un pericolo per l’instabile provincia siriana di Idlib, dove continuano gli sforzi per mantenere un fragile cessate il fuoco negoziato tra Turchia e Russia, tra le forze del regime siriano e i vari gruppi ribelli.

Il TIP ha dichiarato un emirato islamico a Idlib, alla fine di novembre, ed è rimasto largamente al riparo dalle autorità e dai media, grazie al suo basso profilo. Fondato nel 2008 nella regione nord-occidentale cinese dello Xinjiang, il TIP è stato uno dei maggiori gruppi estremisti in Siria dallo scoppio nel 2011 della guerra civile nel Paese.

Il TIP è composto principalmente da Musulmani uiguri provenienti dalla Cina, ma negli ultimi anni ha incluso tra le sue fila anche altri combattenti jihadisti.

L’articolo riconosce inoltre che fino a 3.000 militanti potrebbero aver combattuto per il TIP in Siria e ha messo in guardia contro la possibilità che questi militanti possano trasferire le loro abilità di combattimento in Cina.

Tali ammissioni –[provenienti] anche dalle attività mediatiche statali statunitensi – aiutano a esporre l’attuale campagna di disinformazione rivolta a Pechino per la presunta “repressione”, il che significa che gli interessi speciali occidentali – incluso lo stesso governo americano – stanno minando alla base gli sforzi legittimi di lotta al terrorismo della Cina.

Gli Stati Uniti stanno intenzionalmente fomentando la violenza nello Xinjiang per interrompere la BRI

https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=61692

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

1 commento su “I bastoni tra le ruote”

  1. Soprattutto, la gestione stile-neocon (alias Israeli Lobby) della politica internazionale di Washington ha fatto perdere agli Usa il vero, essenziale tratto imperiale: quello della potenza amica e cordiale, che chiama attorno ad un progetto di civiltà “genti diverse” per fare qualcosa di grande assieme. Sappiamo che questo è semplicemente impossibile alla mentalità ebraica – essa concepisce il comando solo al modo biblico, “spargerò il terrore di te fra le genti” – e difatti da oltre un ventennio gli Usa ebraicizzati non fanno che compilare liste di proscrizione, elencare “stati canaglia” da sanzionare, punire e bombardare; destabilizzare; da ultimo, chiedere agli alleati europei un aumento di prezzo per la “protezione”, un atteggiamento che ha fatto scrivere a Wayne Madsen , in parodia del motto trumpiano, “Make Cosa Nostra Great Again”. Niente più piani Marshall, nemmeno più diplomazia del ping-pong (con cui Nixon aprì alla Cina di Mao), ma solo ostilità e minacce: un tratto ebraico che è il contrario del “comando”, ed è dannoso nel momento storico in cui il paese non ha più tutta la forza per attuare le sue minacce.
    https://www.maurizioblondet.it/usa-una-vecchia-tigre-di-paglia/

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