Aspetteremo finché non verranno per noi, perché le nostre case sono costruite in cima alle risorse che desiderano saccheggiare, perché abbiamo condiviso informazioni online che trovano discutibili, perché abbiamo osato chiederci perché dei matti controllano il nostro Paese e gran parte del mondo? Una simile eventualità può sembrare ridicola a certuni, ma quei giorni non sono lontani e sono già qui per molti nel mondo, anche in occidente. L’arresto di Assange è il primo colpo in una guerra a cui tutti noi, volenti o nolenti, siamo già stati arruolati perché è una guerra al mondo in cui viviamo, una guerra alla nostra società, al nostro pianeta, ai nostri mezzi di sostentamento, al nostro diritto all’autodeterminazione. Si può provare a fuggire fino all’altro capo della Terra, a migliaia di chilometri di distanza dall’”occidente” (come ho fatto io stessa), solo per scoprire che non c’è Paese al mondo che non sia attualmente sotto assedio. Mai prima d’ora nella storia l’oligarchia globale è stata più potente. La concentrazione di potere e ricchezza nelle mani di pochi è senza precedenti, persino peggiore rispetto all’età dell’oro o agli ultimi giorni dell’impero romano. Costoro non hanno intenzione di cedere alcun potere. Non vogliono che si abbia il controllo delle nostre vite. Per loro, siamo già schiavi. E chi sta zitto, specialmente ora, manda il segnale alle élite di abbracciare la schiavitù.
Whitney Webb, Mint Press 11 aprile 2019