Chi la fa, l’aspetti

La risposta americana è ovvia, tanto è vero che per evitare rischi, è stato proibito l’uso di tecnologie riconducibili a Huawei nei sistemi di telefonia sul territorio Usa, e il governo fa pressioni di vario genere su alleati e vassalli perché facciano altrettanto.

Rete spionistica Echelon made in USA

Per ora l’America è concentrata sui paesi la cui alleanza strategica nelle informazioni di spionaggio e controspionaggio (ricordate il sistema di intercettazione Echelon?) è detta FiveEyes, cinque occhi, Australia, Nuova Zelanda, Canada,Gran Bretagna. Nessun problema con i primi tre, che hanno bandito Huawei, ma la Gran Bretagna sembra camminare per suo conto. Le indiscrezioni del ministro della Difesa sono state significative dell’intenzione inglese di autorizzare lo sviluppo della rete 5G attraverso i cinesi, per quanto con limitazioni ufficiali a componenti definite non strategiche e non essenziali (non-core), contravvenendo alle “raccomandazioni” dei tradizionali alleati. Il motivo è probabilmente nella necessità di accordi commerciali di lungo periodo con la Cina in previsione della Brexit. Sembra che le rivelazioni del ministro destituito abbiano bloccato le trattative, per cui non è da escludere che siano filtrate di proposito.
Gli americani fanno sul serio, come dimostra l’arresto in Canada, satellite Usa, di Meng Wanzhou, vicepresidente ed erede dell’impero Huawei, di cui è stata chiesta l’estradizione in America con l’accusa di aver violato le sanzioni contro l’Iran. L’arresto dell’imprenditrice cinese è avvenuto – altra casualità sospetta – lo stesso giorno in cui Trump cenava con XiJinping a Buenos Aires a margine dei lavori del G20. Analoghe accuse sono state mosse nei confronti della ZTE. E’ difficile sapere con certezza se la tecnologia di Huawei sia un rischio strategico. E’tuttavia pericolosissimo che le chiavi tecnologiche, i codici di accesso delle comunicazioni non siano nelle mani del potere pubblico di uno Stato, ma la complessità della rete 5G esige aggiornamenti settimanali di sicurezza del software, il che ne rende impossibile la verifica prima dell’implementazione. Evitare l’influenza cinese è comunque difficile: oltre un terzo dei brevetti relativi sono nelle loro mani,solo Huawei ne detiene oltre 1.500, seguito da Nokia, Samsung, LG (Corea), Ericsson, Zte, tutte con più di mille brevetti. La prima impresa americana, Qualcomm, ne ha 856, tallonata da Ericsson. Molto indietro tutti gli altri, compresi Intel e la giapponese Sharp.

L’Unione europea sembra all’angolo. La guerra contro Huawei può far riprendere fiato a Nokia ed Ericsson dopo anni di declino, come dimostrano i numerosi memoranda d’intesa firmati con operatori Usa. Peraltro, Vodafone ha da poco rivelato l’esistenza di backdoors nel software in possesso degli scienziati di Huawei destinati in Italia. Come sempre in Europa, manca una strategia comune dinanzi ai rischi della tecnologia altrui. Per il momento, non possediamo un’autonoma capacità tecno-scientifica per allestire e gestire reti 5G; al contrario, Nokia ed Ericsson competono tra loro di fronte al gigante asiatico il cui volume d’affari è doppio della loro somma. Più in generale, tutti i dati relativi a piattaforme tecnologiche, start up, brevetti, investimenti nell’intelligenza artificiale e nella robotica mostrano una distanza enorme dell’Europa rispetto a Usa e Cina.

leggi tutto su https://www.controinformazione.info/la-guerra-del-5g-e-leuropa/

Proprio ieri su RAI storia hanno ricordato la vicenda del primo personal computer prodotto dalla Olivetti in Italia nei primi anni ’60 e scorporato immediatamente dalla General Electric per un dollaro; poi arrivò la Hewlett Packard e ne acquistò i brevetti .

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

1 commento su “Chi la fa, l’aspetti”

  1. per quanto una qualunque tecnologia possa essere risparmiosa e pulita in sé finirà comunque per essere usata in termini tali da aumentare i consumi e i profitti. il capitalismo “buono” in realtà cessa quando vengono meno i surplus che possono essere rapinati altrove e il benessere creato nel frattempo grazie a questo meccanismo viene via via ridotto ridotto e azzerato. E’ come nella relatività: se l’unica costante è la velocità della luce, spazio e tempo divengono relativi al sistema di riferimento; in questo caso se accumulazione di capitale e profitto non possono essere compressi per statuto sociale, anzi devono necessariamente aumentare, dovrà cambiare tutto il resto, ovvero i diritti e i redditi, creando una disuguaglianza mai vista prima.
    https://ilsimplicissimus2.com/2019/05/11/la-leggenda-del-buon-capitalismo/

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