Gli anni che verranno

Ometto i primi 5 punti perché di fatto si sono già verificati

6) Anche la casa di proprietà che gli Italiani hanno sempre amato come il risparmio non è gradita a questi poteri forti. Si stanno già predisponendo, insieme ad una Patrimoniale sicura, finanziarie internazionali per assorbire l’ enorme patrimonio familiare-immobiliare e tutto ciò che il risparmio privato degli Italiani ha faticosamente costruito a partire dai nostri genitori e nonni. Neanche i lavoratori dipendenti e salariati potranno stare allegri con un esercito di riserva di migranti diseredati pronti a lavorare a qualunque prezzo e condizione.

7) Nel grande stravolgimento sociale e nella sostituzione etnica degli Italiani devono venire meno anche tradizioni, radici, identità, memorie e la stessa idea di Patria e di sovranità democratica del popolo. Questo rappresenta una minaccia per le #élite globaliste che controllano questa fase storica guidati dalle regie NWO di Bildelberg Soros & C.. Forze che hanno già conquistato il Vaticano di #Bergoglio, cui i cosiddetti valori non negoziabili dell’umanesimo #cristiano di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI e di tutta la tradizione cristiana sono stati sostituiti solo dalla frenesia e ossessione in difesa della grande migrazione afroislamica.

8)Il totale controllo e l’omologazione del #Mainstream dell’#informazione giornali, televisioni, cinema e un conformismo servile opportunista delle accademie garantisce e garantirà lo #statusquo. Tutto questo partendo dal mondo della scuola, totalmente controllato da una visione unilaterale del pensiero unico.
Tutto questo sarà vestito da #buonismo bergogliano, da #europeismo suddito e da un finto giustizialismo pseudomoralista basato sull’oppressione delle libertà e sull’invidia sociale.

Alessandro Meluzzi

https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=62463

I privilegi tedeschi

La Finanzagentur, l’Agenzia per il debito del Governo tedesco, ha messo all’asta nei giorni scorsi sul mercato primario (al quale partecipano pochi fondi e banche autorizzate), 2 mld di Bund trentennali a tasso negativo: -0,11 (in pratica chi presta soldi al Governo tedesco deve pagargli anche un premio). Ne è riuscita a venderne però solo 800 mln. Il tasso d’interesse, in virtù del meccanismo d’asta, avrebbe dovuto quindi alzarsi e passare almeno in territorio positivo. E invece no; la Bundesbank, la banca centrale tedesca, come da prassi, ha ritirato l’invenduto dall’asta, per poi ricollocarlo sul mercato secondario in tempi successivi. Questo “modus operandi” se non palesemente in contrasto con il divieto di finanziamento da parte delle banche centrali nazionali, ai rispettivi governi (art. 123 T.F.U.E.), è quantomeno “borderline”, senza che mai nessuno in zona euro si sia permesso di alzare il ditino.

Grazie a questo semplice meccanismo, il governo tedesco, in collaborazione con la sua banca centrale, riesce da sempre a pilotare al ribasso il costo del debito pubblico, tanto da gravare sui prossimi bilanci per appena lo 0,75% circa del PIL, su uno stock di debito che ha raggiunto i 1.927.156,39 di euro al 31.12.2018.

In Italia invece la gestione del debito pubblico è affidata alla Direzione II del Ministero del Tesoro, che fin dal 1981, anno a partire dal quale la Banca d’Italia è stata esonerata dall’obbligo di acquistare i TDS emessi dal Governo, utilizza per le aste sul mercato primario, il meccanismo dell’asta marginale, che consente di aggiudicare tutta la partita dei titoli messi all’asta al prezzo più basso offerto, e quindi al maggior costo per lo stato italiano. Per questo motivo le aste dei titoli di stato italiani registrano regolarmente una domanda largamente superiore all’offerta, senza che questo si traduca neanche lontanamente, in un significativo avvicinamento dei tassi d’interesse italiani a quelli tedeschi.

Pertanto su uno stock di debito che ha raggiunto i 2.386.196,60 di euro (31.12.2018), il governo italiano deve sostenere un costo pari al 3,5% circa del PIL, per interessi sul debito pubblico.

Ciò si traduce in decine di miliardi di interessi in più, che lo Stato deve reperire sul mercato o con le tasse (in ottemperanza al pareggio di bilancio) e precisamente, sul bilancio di previsione per il 2019 ammontano a 64 mld di euro circa, per quanto riguarda l’Italia e solamente 30 mld di euro circa, per la Germania.

Sono 34 miliardi di euro in più che paghiamo rispetto alla Germania, che vengono reperiti attraverso le famose riforme: leggi tagli a sanità, pensioni, scuola, infrastrutture, etc., pena l’automatica applicazione del famigerato aumento dell’IVA, come sancito dalle “clausole di salvaguardia”.

Quindi anche se l’obiettivo deve rimanere quello di riconquistare la sovranità (fiscale e monetaria in primis), con la contestuale riforma della banca centrale, per sottrarre del tutto il finanziamento pubblico dai ricatti dei mercati finanziari, è indubbio che una gestione del debito come quella del tesoro Italiano, appare del tutto spostata a tutela del profitto dei potentati finanziari e a discapito del Popolo Italiano, con una ormai trentennale politica redistributiva, di decine di miliardi all’anno, dal basso verso l’alto.
L’esatto contrario dalle prescrizioni del dettato costituzionale.

SERGIO BRUNI (FSI Viterbo)

***

L’IVA È UN CRIMINE EUROPEO CONTRO IL POPOLO: VA ABOLITA

Sapevate che l’IVA ce l’ha chiesta l’Europa? L’IVA è la più iniqua delle imposte, un crimine contro le classi più deboli, alle quali viene sottratto oggi quasi un quarto del proprio stipendio (già tassato e tartassato) su ogni cosa che consumano.

L’IVA è stata introdotta in ITALIA nel 1972 in attuazione di una direttiva europea del 1967 e sempre su impulso dell’Europa è stata progressivamente innalzata (il 25% è lì che ci aspetta inesorabile), facendo gravare sulle classi più deboli il peso del rigore contabile europeo, in una incredibile e criminale opera di redistribuzione della ricchezza verso l’alto.

LORENZO D’ONOFRIO (FSI Pescara)

Chi abita Idlib?

Circa 18000 combattenti hanno lasciato la Cina per Idlib, dal 2015 hanno la loro enclave al-Zanbaqi al confine con la Turchia. Attualmente ci sono circa 40000 uiguri a Idlib, tra cui donne e bambini.
Molta attenzione è stata (recentemente) rivolta agli uiguri dai media occidentali. Improvvisamente gli uiguri sono al centro dell’attenzione occidentale, perché? Per ragioni democratiche o umanitarie? No, in ogni caso gli uiguri non sono importanti per l’occidente come gruppo. Vivono nella provincia più occidentale della Cina; Xinjiang, situata sulla Via della Seta. Appartengono alla fede musulmana (sunniti) e hanno stretti rapporti con la Turchia (la loro lingua è legata al turco e molti uiguri parlano turco). In Cina, dato il comunismo (si può effettivamente parlare di comunismo capitalista), alla gente non piace vedere una prominenza della religione. Molte fonti parlano dell’oppressione degli uiguri, ma non ci sono prove reali. Ecco perché così tanti uiguri (18000 sono solo una stima approssimativa) sono partiti per la Siria e in particolare per Idlib. che confina con la Turchia e ha un proprio partito; il Partito islamico del Turqistan (TIP), sotto la supervisione del servizio segreto turco e dagli stretti legami cogli altri gruppi presenti a Idlib: Tahir Ahrar al-Sham, al-Qaida e SIIL. Si dice che gli uiguri del Partito islamico del Turqistan abbiano trasformato la città di al-Zanbaqi (proprio al confine turco) in un campo isolato (enclave). Non sappiamo molto di ciò vi succede, è una città proibita. Questi uiguri affermano di essere al-Qaida e si rifiutano di tornare in Cina (dove sarebbero perseguiti e molto probabilmente condannati a morte).

I jihadisti a Idlib
La popolazione siriana è ancora presente a Idlib: secondo le informazioni dell’Ufficio centrale di statistica della Siria, Idlib aveva una popolazione di 98791 abitanti nel 2004 e nel 2011 era di circa 165000. Prima che i jihadisti (compresi gli uiguri) iniziassero il terrorismo contro la popolazione siriana e dichiarassero la cosiddetta rivoluzione, col sostegno dell’occidente, gli abitanti erano principalmente musulmani sunniti, ma c’era anche una minoranza cristiana. La minoranza cristiana fu costretta a “islamizzarsi” e i restanti sunniti siriani dovettero partecipare alle pressioni di tali jihadisti sponsorizzati dall’occidente. La propaganda dei media occidentali è che l’Aeronautica siriana in cooperazione coi russi bombarda e uccide (su vasta scala) la popolazione siriana a Idlib. La vera storia è che i jihadisti (compresi gli uiguri), lentamente ma inesorabilmente uccidono il popolo siriano, confiscano le terre agricole di cristiani e sunniti, confiscando case e trasformano le donne in schiave. Fortunatamente, la maggior parte della popolazione siriana fuggì, circa 66000 nel 2011, e diverse migliaia negli anni successivi. La Siria bombarda principalmente le case vuote in cui i jihadisti si sono trincerati e anche l’enclave degli uiguri. Naturalmente vi sono vittime civili, come in tutte le guerre. Ma la maggior parte dei morti sono jihadisti e i loro aiutanti caschi bianchi, di al-Qaida. Anche gli ospedali da campo dei jihadisti vengono bombardati (questi non sono ospedali dello Stato siriano). I cittadini siriani che vivono ancora a Idlib e dintorni non ricevono assistenza medica e vivono con 20-30 dollari al mese se sono fortunati.

Conclusione
Di recente, 22 Paesi firmavano una dichiarazione per porre fine a detenzione forzata e violazioni dei diritti contro musulmani e minoranze nei “campi di concentramento” nella regione autonoma dello Xinjiang nella Cina nord-occidentale. Sulla base di certe fonti, gli uiguri sarebbero radicalizzati, anche se l’occidente chiama questo campo di rieducazione. Tale protesta dall’occidente è legata alle gravi perdite ad Idlib. L’occidente, il solo ad aver firmato tale dichiarazione, sponsorizza (o ha sponsorizzato) molti cosiddetti gruppi di “opposizione” a Idlib, come i caschi bianchi (al-Qaida) e altri 22 gruppi tra cui Jaysh al-Islam (ora Ahrar al-Sham). Se Idlib cadesse, i restanti jihadisti potranno ritornare in Europa, solo gli uiguri non possono tornare, la Cina li condannerà a morte! Erdogan della Turchia recentemente visitava la Cina cercando un equilibrio in questa difficile situazione. Da un lato, il Paese non può permettersi di entrare in conflitto con la Cina e la Russia. Nel frattempo la Turchia è “passata” al campo geopolitico di Russia e Cina, ricevendo i missili S-400 acquistati in Russia, venendo quindi sanzionata dall’UE. Resta il fatto che la Turchia in effetti sponsorizza i jihadisti e riceveva petrolio dallo SIIL nel 2016, venduto in Europa. Si svolge un gioco difficile.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

http://aurorasito.altervista.org/?p=8159

La fine delle rivoluzioni

La Cina ha una metodologia ben sperimentata per affrontare la slealtà. Chiamatelo metodo del referendum  Tian’anmen. Se il tuo pensiero è sbagliato, ti viene detto cosa pensare. Se rifiuti, ti richiameremo all’ordine e ti insegneremo pazientemente cosa pensare. Se rifiuti ancora, ti spariamo.

Mi chiedo quanti di questi giovani manifestanti di Hong Kong si rendano conto di come sarà il loro futuro. (I giovani hanno spesso uno scarso controllo dei loro impulsi, sono facilmente influenzabili e, non avendo una buona comprensione del rapporto causa-effetto, spesso non sono in grado di immaginare le conseguenze delle loro azioni). Sembra che il governo cinese stia lasciando che gli eventi facciano il loro corso, per ora. Questa è chiamata la fase “mark” di un algoritmo “mark and sweep“. Una volta che tutti i manifestanti saranno stati debitamente identificati (ora ci sono telecamere ovunque, specialmente in una città sovraffollata come Hong Kong, e il software di riconoscimento facciale è abbastanza efficace), il loro punteggio sociale sarà ridotto a zero, il che significa che non saliranno mai più a bordo di un aereo o di un treno, non occuperanno mai più una posizione di responsabilità o di autorità e potranno solo sperare in una vita di ozio (se ricchi) o di lavorare in fondo alla scala sociale (se poveri).

Come altre tecniche americane di cambio di regime, siano esse militari o finanziarie, la metodologia della Rivoluzione Colorata non è più in grado di produrre i risultati previsti, vale a dire il rovesciamento dell’autorità legittima e l’installazione di un governo fantoccio. Ma, proprio come le altre tecniche, è ancora in grado di fare vittime. A tutt’oggi, l’establishment di Washington ha perso completamente l’iniziativa, sia a livello nazionale che internazionale. Le guerre commerciali sono state perse, le guerre delle sanzioni sono cadute nel ridicolo, le minacce di escalation militare si sono rivelate vuote. L’intero sistema finanziario americano è un morto che ancora cammina. Cosa possono sperare i Washingtoniani? Beh, possono ancora usare la metodologia della Rivoluzione Colorata per fomentare rivolte futili ed inutili e, nel farlo, rovinare molte giovani vite.

 

Fonte: lesakerfrancophone.fr
Link: https://lesakerfrancophone.fr/lautopsie-de-la-revolution-de-couleurs
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Capitano o capitone?

Fonte: Conflitti e strategie

Salvini deve muoversi perché contro di lui si è già mossa la solita procura che ipotizza il reato di sequestro di persona per aver impedito ad un gruppo di pirati di far sbarcare dei clandestini mentre scrittorucoli da strapazzo chiedono il suo arresto. Addirittura, si è giunti ad interrogare il medico di Lampedusa, il quale ha negato lo stato di criticità sanitaria dei migranti a bordo dell’ennesima nave corsara giunta all’assalto delle nostre coste. Questo è il clima che si respira in Italia in cui magistratura, partiti, Chiesa, organizzazioni varie e soit-disants intellos appoggiano scorribande antinazionali di potenze straniere. Dico la verità, non ho alcuna fiducia nel leader leghista, il quale anziché percorrere vie ben più sostanziali, a tutela della sovranità nazionale, manda bacioni ai nemici, tuttavia, confido almeno nel suo istinto di sopravvivenza, perché per lui comincia a buttare davvero male. Inoltre, c’è da considerare il sostegno di elementi transoceanici, oggi emergenti, nient’affatto contenti dell’andazzo generale, nel Belpaese ed in Europa, che qualche messaggio di incoraggiamento hanno pur fatto arrivare al Ministro degli Interni. Salvini da Giussano deve però comprendere che se vuol essere aiutato dallo zio Trump occorre si mostri all’altezza del compito storico di cui si trova immeritatamente investito. Per ora ha saputo solo traccheggiare e agire senza convinzione il che, in politica, è un delitto imperdonabile. L’eventuale condanna dei tribunali è una quisquilia rispetto a quella della Storia, se ne renda conto perché da Capitano a capitone è un tuffo.

leggi tutto: https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=62404

L’estinzione prossima ventura

Quello che si è ottenuto ed è quasi-rimasto del Sessantotto si può così sintetizzare:

–       Il femminismo ha portato un notevole miglioramento della posizione della donna con il raggiungimento di una quasi-parità o comunque di una specie di complementarietà paritetica. Il processo è ancora in corso;

–       C’è stato un certo miglioramento pratico nell’accesso all’istruzione in genere: la scuola è meno di élite, anche se il risultato non è completamente raggiunto.

Il Movimento è poi stato quasi-riassorbito dal sistema industriale-economico, come i movimenti simili successivi, più piccoli e recenti. Forse il Sessantotto, filosoficamente materialista e meccanicista, è stato la massima espressione del nostro grande errore, l’errore antropocentrico: complici non richieste, le tre religioni abramitiche che hanno sempre sostenuto in modo abnorme questo errore.

Il Movimento sistemico-olistico

L’altro movimento, ignorato, è nato più o meno nello stesso periodo ed è rimasto sul piano del pensiero e della visione del mondo. Ricordo alcuni eventi di quegli anni e di quelli successivi:

–       La pubblicazione del Rapporto I limiti dello sviluppo (1972), unico studio completo condotto con modalità sistemiche, anche se è ancora antropocentrico;

–       La pubblicazione del noto articolo di Arne Naess The shallow and the deep  (1973) che costituisce una specie di atto di nascita dell’Ecologia Profonda, e dei libri di Fritjof  Capra (Il Tao della fisica, Il punto di svolta), Gregory Bateson (Verso un’ecologia della mente, Mente e Natura), Rupert Sheldrake (La rinascita della Natura, La mente estesa);

–       Il procedere degli studi e delle pubblicazioni sulla dinamica dei sistemi, in particolare dei sistemi complessi e dei fenomeni mentali che ne conseguono, fra cui le pubblicazioni di Ilya Prigogine (La Nuova Alleanza, La fine delle certezze);

–       Le scoperte di etologia degli animali non-umani ad opera soprattutto di Konrad Lorenz (Gli otto peccati capitali della nostra civiltà e molti altri) e Jane Goodall;

–       La indistinguibilità fra mente e materia conseguente a decenni di studi di fisica quantistica, di fatto ignorati dalla scienza divulgata;

–       Gli studi e le pubblicazioni di Stefano Mancuso e di Peter Wohlleben sulla vita emotiva dei vegetali (molto recenti).

Ci sono diverse varianti, molte sfaccettature riconducibili (almeno in parte e talvolta un po’ alla lontana) a questo movimento, che non ha ancora trovato una sua unitarietà, una sua azione comune: cito la Decrescita, l’Ecopsicologia, l’Animalismo, il Vegetarianesimo e il Veganismo, l’anti-caccia, il Movimento Zeitgeist, l’adesione a filosofie orientali e native, il cancrismo, l’anti-industrialismo, la critica integrale alla civiltà (Primitivismo), la Permacultura, il Bioregionalismo, la Macrobiotica, la fine dell’economia, l’animismo-panteismo, i dissidenti cattolici (seguaci di Teilhard de Chardin), i credenti nella mente estesa, i movimenti “di transizione”, i recenti movimenti giovanili contro i cambiamenti climatici, e chiedo scusa se ne ho dimenticato qualcuno. Potrebbero trovare una visione unitaria nel quadro dell’Ecologia Profonda, che ammette al suo interno diverse Ecosofie (Arne Naess).

Come accennato, numerose tendenze del pensiero scientifico-filosofico attuale (Unità della Vita, Fisica quantistica con fusione mente-materia, dinamica di sistemi, studi sulla mente animale e vegetale, fenomeni mentali nei sistemi complessi, e altri) supportano le idee dell’Ecologia Profonda.

https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=62366

Il programma

ai tempi di Prodi, l’obiettivo si chiamava svendita degli asset italiani al capitale straniero.
Attualmente lo scenario è cambiato, piuttosto l’interesse è favorire l’entrata del capitale estero ad acquisire il patrimonio pubblico italiano a garanzia del debito, in forma analoga a quanto avvenuto in Grecia. Naturalmente con una fase propiziatoria di cartolarizzazione di questi beni, pur sempre appetibili per gli investitori esteri, dagli immobili, alle bellezze artistiche, alle infrastrutture, alle società partecipate, ecc..

Renzi e Boschi -Riforma costituzionale

Non per caso è uscito allo scoperto anche Matteo Renzi, come un jolly che viene tirato fuori al momento opportuno e ancora una volta il fiorentino ha detto il contrario di quello che aveva dichiarato in precedenza: un accordo con i 5 Stelle per fare andare avanti la legislatura, con questa affermazione ha spiazzato anche il segretario del suo partito e molti dei suoi sodali. Non c’è da meravigliarsi, bisogna ricordarsi che Renzi era stato invitato all’ultima riunione del Bilderberg e non è improbabile che, in quella prestigiosa sede, gli siano stati dati i giusti consigli. Qualche cosa di analogo a quando la grande banca, la Morgan Stanley suggerì di cambiare la costituzione di alcuni paesi fra cui l’Italia, considerata ancora “troppo socialista” e Renzi, allora premier al governo di Roma, si affrettò a proporre le modifiche costituzionali ma gli andò male.

Se Renzi e i suoi sodali riusciranno a evitare le elezioni, spingendo il suo partito ad una grande ammucchiata con 5 Stelle e formazioni della sinistra, questo consentirà di fare quella finanziaria lacrime e sangue che Bruxelles ci impone e mettere fuori gioco Salvini logorandolo poco a poco. Chi favorirà l’esecuzione di questo piano, otterrà la riconoscenza della Elite di potere transnazionale e gli verranno assicurate carriera e favori. Per questo Renzi sgomita per evitare le elezioni e mobilita i suoi fedelissimi.

Privo della poltrona di Ministro e vice premier, Salvini, relegato all’opposizione, se lo “lavoreranno” le procure giudiziarie. Ci sarà solo da scegliere fra il sequestro dei migranti, abuso d’ufficio e finanziamenti dalla Russia; basta ed avanza per neutralizzare Salvini per un bel po’ di tempo. Salvini è un pericolo anche per la Magistratura visto che si proponeva i riformare la Giustizia e separare funzioni e carriere. Una cosa insopportabile per la casta dei magistrati che ridurrebbe il loro potere e le prerogative. Glie la faranno pagare.

Palazzo di Giustizia, Corte di Cassazione, Roma

Potremmo sbagliare ma si profila all’orizzonte un governo “Conte Bis” senza la Lega ed appoggiato da una coalizione di “responsabili”, con l’appoggio di 5 Stelle e PD e con la benedizione di Bruxelles, della Merkel e di Macron. Per il voto gli italiani possono aspettare, gli daranno in pasto la necessità di tagliare i parlamentari. Tagliare uno spreco di soldi pubblici, visto che non contavano nulla, le leggi le fanno a Strasburgo e le decisioni le prende la Commissione Europea, dietro suggerimento di Berlino e Parigi. A che servivano tutti questi onorevoli scalda poltrone? Gli italiani volevano votare? Ma in fondo in fondo, a che serve votare? Loro, quelli della Elite sanno decidere per il “nostro bene”.

https://www.controinformazione.info/una-regia-esterna-dietro-la-crisi/

Il punto

L’analisi delle vicende politiche è analisi della rete e dell’interazione dei rapporti tra forze e interessi internazionali e intranazionali, non di gusti morali dei soggetti decisori. La politica è l’arte del possibile e l’elaborazione delle scelte politiche si basa sulla stima del fattibile alla luce di informazioni incomplete e con molte variabili. Al popolo però si dirà: I have a dream, Yes we can, I care, Change!
L’Italia è un paese militarmente occupato dal 1945 ad opera degli USA con 134 basi; il Pentagono ha vasti mezzi (slush fund) per tenere a libro paga i vertici militari dei paesi sottomessi onde assicurarsi la loro compliance (i militari di professione combattono per chi li paga). Inoltre l’Italia non controlla la propria moneta legale e riceve gran parte della sua legislazione e delle regole per il bilancio da organismi esterni europei, esponenziali di interessi franco-tedeschi. E’ una sorta di protettorato, di fatto e di diritto. Credere che possa fare una politica interna sovrana è come credere che i bambini siano portati dalla cicogna.
Salvini, che ho conosciuto personalmente, non è pazzo né stolto né avventato né privo di consiglieri. Se ora ha deciso di far cadere il governo, presumibilmente ha prima ricevuto assicurazioni precise che le cose andranno in un modo accettabile e non disastroso, ossia non verso un nuovo colpo di stato e un nuovo governo tecnico di saccheggio guidato da un Reichskommissar. Tali assicurazioni (“Matteo, sta’ sereno!”) possono essere venute solamente da Washington, dalla Potenza egemone e militarmente controllante, anche sul Quirinale; esse sono state rese possibili dalla virata atlantista fatta dalla Lega quando Trump lo ha richiesto – virata peraltro senza alternative, stante la soggezione dell’Italia agli USA e al sistema del Dollaro.
È abbastanza verosimile che, negli ultimi tempi, Salvini, soprattutto tramite Giorgetti, abbia negoziato un accordo con Washington e con l’asse franco-tedesco nel senso di togliere dal governo il M5S, siccome forza ritenuta socialistoide, antiamericana, pasticciona e velleitaria in economia, inidonea a trovare un modus vivendi col sistema dato di potere, essenzialmente finanziario con orientamento non espansivo. Si tratta, insomma, di liberarsi dai grillini e fare un nuovo governo più compatibile col contesto internazionale, che permetta la tranquillità e la stabilità necessarie ai ceti produttivi che sostengono la Lega e -non dimentichiamo- il reddito nazionale. Vedremo presto se quest’ipotesi sarà confermata o no.
Concordo con la valutazione di Diego Fusaro, ossia che dalla combinazione dei programmi di Lega e M5S poteva venire l’innovatività necessaria per un cambiamento contro il sistema dato (un cambiamento non strutturale, però, perché i capi del M5S avevano già da anni silenziato la questione monetaria); ma il sistema dato è una controparte troppo forte per il governo gialloverde e per la stessa Italia,quand’anche fosse unita in quella impresa. Perciò bisogna scendere a compromessi, applicare l’arte del fattibile e la scelta del minore dei mali.
Ad ogni modo, la compagine proprietaria del M5S ha, per ora, esaurito la sua missione inespressa, quella di raccogliere e indirizzare la protesta antisistema di sinistra. Infatti è venuta allo scoperto e ha fatto eleggere Ursula von der Leyen.

Marco Della Luna

Petrolio

Tra gennaio e maggio, l’invio di petrolio russo negli Stati Uniti è quasi raddoppiat, a 17,43 milioni di barili, un record dall’agosto 2013. Anton Polatovich, analista di BKS Broker, affermava che nel complesso le quote del mercato energetico di Washington erano ben spiegate da fattori geopolitici. Pertanto, dopo le sanzioni al Venezuela, gli Stati Uniti persero l’opportunità di acquistare petrolio pesante in grandi quantità, rivolgendosi a Mosca per un aiuto nella gestione delle raffinerie, secondo l’esperto. A gennaio, Washington emise restrizioni contro la maggiore compagnia petrolifera venezuelana, PDVSA. In totale, gli statunitensi bloccavano 7 miliardi di beni dell’azienda e alla fine dell’anno il deficit della PDVSA dovrebbe raggiungere gli 11 miliardi. Da fine maggio, gli Stati Uniti interruppero completamente l’acquisto di petrolio da Caracas. “Alcune raffinerie statunitensi dedite al petrolio alto contenuto di zolfo venezuelano rimasero senza materie prime dopo le azioni del governo nordamericano. Al fine di compensare le perdite fu deciso di acquistare petrolio degli Urali dalle caratteristiche simili, portando ad un aumento delle importazioni di petrolio russo negli Stati Uniti”, affermava Evgenij Udilov, capo del Dipartimento di petrolio e gas dell’Istituto commerciale e d’investimento Feniks. Gli analisti spiegano la necessità di importazioni russe col fatto che il petrolio di scisto estratto negli Stati Uniti è leggero e non adatto alla produzione di certi tipi di combustibili e prodotti chimici. Secondo Dmitrij Inogorodskij, esperto del Centro finanziario internazionale, il petrolio pesante consente di ottenere olio combustibile, bitume e altre sostanze necessarie per asfalto, pneumatici o riscaldamento di locali industriali. Secondo Anton Pokatovich, gli Stati Uniti non possono avviare rapidamente una propria produzione di idrocarburi pesanti. Di conseguenza, le importazioni di petrolio russo negli Stati Uniti potrebbero aumentare ulteriormente nei prossimi anni.

http://aurorasito.altervista.org/?p=8042

Agosto

Se infatti la Lega arriva al 30% e il movimento Cinque Stelle, prende meno voti del Pd, le sorti del governo giallo verde sono segnate, con grande felicità degli oligarchi di Bruxelles e delle cosche eurocratiche festeggianti insieme a Confindustria e alle banche, ammesso e non concesso che ci sia ancora differenza tra i due ambiti. E’ chiaro che con un risultato del genere peraltro sempre più probabile, Salvini vorrà monetizzare il successo con elezioni in autunno e gli altri saranno comunque contenti di conservare una bella fetta di potere dopo aver sbaragliato i populisti. L’Europa sarà contenta, perché Salvini è fascista, ma di nuovo conio contro cui non esiste ancora un antifascismo né adeguato, né intelligente: quello del neoliberismo rampante. Di certo Bruxelles e i costruttori del neo impero carolingio non hanno nulla da temere da lui. Quindi ci si sarebbe da augurarsi che la Lega non sfondi la linea psicologica del 30% e i Cinque stelle non tracollino sotto il livello di galleggiamento del Pd, ci sarebbe da augurarsi che si votasse con la testa e non con la pancia o facendosi confondere dal miserabile discorso pubblico, anche se dubito che questo avverrà: quando si cade si tenta di aggrapparsi a qualunque cosa, senza nemmeno vederla.

Le urne e i sepolcri

Potere americano

Una piccola controprova. Proprio in questi anni è stata varata su comando USA, tramite la propria “controllata” UE, una legislazione di controllo bancario asfissiante proprio nei confronti degli uomini politici di tutte le nazioni europee che vengono ritenuti più a rischio di commettere reati di corruzione, riciclaggio, autoriciclaggio e finanziamento del terrorismo. Non è questa legislazione assurda la prova provata che la politica non conta più nulla?
Se la cosiddetta casta dei politici fosse un potere reale, come ci hanno sempre fatto credere, come potrebbe accettare leggi che la collocano addirittura nella posizione di gruppo sociale più a rischio di criminalità? Questa sorprendente mutazione dell’uomo politico europeo, da statista potenziale a criminale potenziale, anzi a paria fra tutti i cittadini, e in più sancita dalla legge in ogni paese dell’UE e confermata ogni volta che apriamo un conto in banca quando ci viene chiesto di dichiarare di non essere persona politicamente esposta (ossia, esposta al rischio di corruzione e quindi con adempimenti e controlli bancari molto maggiori rispetto a quelli che subiamo noi), non può che essere stata voluta da chi ha deciso di abolire tout court la rilevanza della politica nelle varie nazioni europee: gli Stati Uniti. Non è un caso che gli Stati Uniti, con l’Unione Europea, abbiano concepito un altro dei loro innumerevoli progetti a finalità occulta che in questo caso ha come obiettivo finale la disintegrazione della politica nazionale nei singoli paesi UE. Di qui la necessità di criminalizzare il profilo stesso dell’uomo politico europeo e di farlo odiare dalla sua stessa popolazione (autorazzismo).
Infine, una domanda. Come mai i politici che sanno da anni che il loro conto corrente è controllato transazione per transazione dalle banche e che, per il resto, devono convivere con spie, microspie, computer hackerati e intercettazioni telefoniche, continuano ad essere indagati per corruzione? Ossia, i politici sanno di essere controllati, ipercontrollati, ma decidono lo stesso di non rispettare la legge e se ne infischiano delle conseguenze? Mi sembra inattendibile. Penso al recente caso della Raggi, che è tutt’altro che una sprovveduta in cose legali, è una giurista, e mi chiedo se il commettere reati di corruzione sapendo perfettamente che si sarà poi “beccati” non sia anch’esso un comportamento imposto dall’alto anziché spontaneo. Della serie “devi commettere questo reato, sarai scoperta e forse condannata, ma non ti preoccupare, fa parte del gioco e ne uscirai anzi con meriti acquisiti e un superbonus”.

Roberto Casiraghi

Due pesi, due misure

C’è grande sdegno negli Stati Uniti per il ragazzo americano, sospettato dell’uccisione di un carabiniere, fotografato bendato in una nostra questura non si sa se durante un interrogatorio o prima. “Scioccante” (Cnn), “Intollerabile” (Washington Post), “Esposto come un trofeo” (Bloomberg), “Intollerabile, intollerabile, intollerabile” (Los Angeles Times).
A noi par chiaro che lo sdegno per la fotografia ne sottintenda, sin quasi a diventarne un pretesto, un altro, il vero nocciolo della questione: che un giovane americano sia stato in qualche modo torturato. Beh, se di tortura si tratta, come sottolinea Sallusti su il Giornale (29/7), è di natura psicologica e non fisica. Gli americani, quando gli fa comodo, sembrano avere una memoria molto corta. Dimenticano Guantanamo dove per anni hanno sottoposto, e ancora oggi sottopongono, per estorcere loro confessioni, i prigionieri talebani al waterboarding, alla privazione del sonno, alle scosse elettriche sui genitali e altre torture rispetto alle quali una sciarpa calata sugli occhi è una bagatella. Con la non trascurabile differenza che i talebani erano dei guerriglieri che difendevano la libertà del loro Paese arbitrariamente invaso e occupato, mentre i giovani americani, se le accuse nei loro confronti verranno provate, sono dei delinquenti comuni, dei ragazzi viziati pieni di droga e alcol. Dimenticano che quando invasero l’Afghanistan esposero sotto l’occhio scatenato delle televisioni di tutto il mondo, a cominciare dalle loro, i prigionieri talebani in manette che imploravano: “Uccideteci piuttosto, ma non umiliateci”. Dimenticano Abu Ghraib dove i prigionieri iracheni furono messi nudi a piramide e debitamente fotografati mentre una soldatessa yankee ne teneva al guinzaglio uno, onta massima per chiunque, ma in particolare per un musulmano. Dimenticano il caso Abu Omar, presunto terrorista, catturato illegalmente in Italia dai servizi segreti americani e trasferito via Aviano, con la nostra tacita complicità, nelle galere egiziane perché potesse essere torturato con tutto comodo. Qualche quotidiano, in particolare il Washington Post, è arrivato a mettere in dubbio la serietà della giustizia italiana ricordando il caso di Amanda Knox, accusata, incarcerata e condannata per l’omicidio di Meredith Kercker ma infine, grazie al nostro sistema di garanzie, assolta. Certo gli americani si sdegnano molto di meno, anzi non si sdegnano affatto, quando di mezzo ci sono loro cittadini. Il pilota americano che per fare il Rambo, volando troppo basso, recise i cavi della funivia del Cermis provocando 14 morti è stato estradato in America e di lui non si è saputo più nulla. Stessa riparazione giudiziaria hanno avuto le ragazze partenopee stuprate dai militari americani di stanza a Napoli, anch’essi estradati negli Stati Uniti e di cui, come per il Rambo del Chermis, non si è saputo più nulla. Gli americani godono del principio di extraterritorialità, sia quando ne hanno diritto in base ad accordi stipulati con i Paesi in cui operano i loro militari, come l’Italia, sia quando non ne hanno alcun diritto. Al giudizio del Tribunale Internazionale dell’Aia per i “crimini di guerra” sono sottoposti militari e civili di tutti i Paesi del mondo, e infatti vi sono stati condannati serbi, croati, militari guerriglieri di vari paesi africani, ma gli americani negano che questo Tribunale possa valere per loro. Nella loro testa, forse ingenuamente nel popolo yankee, ma certo non nelle classi dirigenti, è impensabile che i loro soldati possano commettere crimini di questo genere. È “intollerabile” solo il pensarlo. Sono o non sono la “cultura superiore”, i grandi giustizieri garanti della pace del mondo?
Ma in quanto a sdegno per quella fotografia nemmeno i giornali italiani e le nostre Istituzioni si sono risparmiati. Il carabiniere sospettato di essere autore del misfatto è stato immediatamente trasferito, mentre la Procura di Roma ha aperto un’indagine. Non si pecca di malizia se si pensa che se lo stesso trattamento fosse stato riservato a un giovane nero, poniamo un maliano o un somalo o un nigeriano, e non a un bianco americano, non si sarebbe sollevato tutto questo can-can o avrebbe suonato a decibel di gran lunga inferiori. Solo Matteo Salvini avrebbe tuonato contro questi migranti “brutti, sporchi, cattivi” e, naturalmente, in re ipsa, delinquenti.
Trovo anche eccessiva l’enfasi e lo spazio che tutti i media stanno dando da giorni all’uccisione del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Merita rispetto perché è morto nell’esercizio del suo dovere, che però è un mestiere particolare, dove simili tragedie vanno messe purtroppo in conto quando si indossa la divisa. Non è un eroe, è una vittima del lavoro come ce ne sono purtroppo tante ogni giorno e nessun presidente del Consiglio si sogna di andare a onorarne le salme.

Massimo Fini