Ciò che colpisce, sono le cifre che la Cina ha messo in gioco per assicurare la Grecia al suo progetto. Al Pireo, fino ad oggi, COSCO ha investito – in un decennio – 800 milioni di euro, cifra che è bastata per trasformare l’antico porto nell’hub delle esportazioni cinesi verso la UE, e farlo passare dalla capacità di gestire 685 mila containers che aveva nel 2010, a 5 milioni di oggi, un aumento di 8 volte. Passa di lì il 10 per cento delle merci cinesi esportate in Europa. Nei prossimi 5 anni, i cinesi intendono investire altri 600 milioni di euro nel Pireo, espandere ulteriormente il porto container ed “entrare sempre più nel settore alberghiero e nelle crociere”. Il numero di turisti cinesi che visitano la Greci raddoppia da un anno all’altro, e nel 2020 sarà sui 400-500 mila presenze; sicché la Cina ha inaugurato un volo diretto Shanghai-Athene.
Nell’insieme, gli investimenti che la Cina ha programmato di fare in Grecia sono di 3 miliardi di euro in 5 anni, ossia 600 milioni di euro l’anno.
Sottolineo, di queste cifre, la levità. La piccolezza. Niente che non fosse alla facile portata della Germania, col suo surplus annuo di export di 250 miliardi; basta pensare alle centinaia di miliardi che Deutsche Bank e Commerzbank hanno sprecato in cattivi investimenti dovunque nel mondo tranne in Europa, dalla Turchia a Wall Street , per mancanza di occasioni d’investimento in Europa data l’austerità che Berlino ha imposto a tutti membri. Col risultato che “le imprese tedesche hanno investito i loro profitti all’estero, aiutando di fatto a finanziare le importazioni straniere” (Adam Tooze)
http://letstalkbooksandpolitics.blogspot.com/2012/08/germanys-growth-is-unsustainable.html
e senza ricavare profitti, tra l’altro. Ma che dico, mal investimenti? Basta paragonare i 3 miliardi cinesi in Grecia con i 12 miliardi che la sola Deutsche Bank ha pagato in multe per i suoi trucchi sul Libor ed altre malversazioni agli … Stati Uniti.
https://news.bitcoin.com/deutsche-bank-collapse-could-crash-global-financial-markets/
Con 600 milioni qui e là, in tutti questi anni, la Germania poteva tenersi legata la Grecia – facendo tra l’altro in buon affare (la COSCO dal porto del Pireo, ricava ovviamente profitti, avendone aumentato di un terzo la superficie e quadruplicato la redditività). Invece, che cosa è andata a fare la Merkel nelle sue visite ufficiali ad Atene? Mai a dare un soldo, ma questo è il meno; a fare della Grecia la discarica delle sue scelte migratorie dementi – senza alcun compenso. Ma questo non è ancora tutto. Quando la Merkel è comparsa in visita ad Atene, è stato per imporre , fra aspri rimproveri di “vivere al disopra dei propri mezzi” – al”suo” Tsipras, che ha reso il suo schiavo – di non spendere.
Apprendiamo infatti – dal China Daily – che nell’anno in corso, il governo conservatore di Atene ha approvato investimenti cinesi per 611,8 milioni di euro, “che erano stati precedentemente congelati dal governo di Tsipras per un periodo di 18 mesi” per il divieto imposto dalla UE.
Già, perché senza mai cacciare un centesimo, e continuando a rimproverare i greci di aver voluto vivere al disopra dei propri mezzi accettando di indebitarsi troppo con la banche germaniche e francesi, e quindi devono soffrire, per giunta Bruxelles (ossia Berlino) e la NATO (ossia gli USA) “dal punto di vista geopolitico, i partner occidentali sono preoccupati che il flirtare della Grecia con La Cina potrebbe indebolire il fianco sud-est della NATO e dell’UE”.
Stanno parlando del fianco sud-est già “indebolito” dalla Turchia di Erdogan . Della NATO in stato di “morte cerebrale” secondo il capo della sua maggior forza armata europea. Di Stati Unitidi cui persino la Merkel riconosce che non si può più confidare come difensori della UE. Gli Stati Uniti in condizione tale, che secondo un sondaggio Rasmussen in 2018 , il 31 % degli elettori americani ritengono che l’America “vedrà una seconda guerra civile nei prossimi 5 anni”, con i trumpisti armati contro gli anti-Trump.
PECHINO FA’ DELLA GRECIA LA TESTA DI PONTE – E CON QUATTRO SOLDI (CHE LA MERKEL HA RISPARMIATO)