.2) Rispetto a quanto deciso dal governo, questo scaglionamento sarebbe potuto avvenire in modo differenziato a livello regionale. Invece che porre delle date generiche, che di per sé non hanno molto senso, si sarebbe potuto far dipendere i livelli di apertura dal tasso di contagi. Per quanto l’iniziativa dalla Regione Calabria sia da stigmatizzare per le forme, è vero che nelle regioni prossime a zero contagi almeno le attività all’aperto (che non implicano assembramenti) potrebbero riaprire subito.
III.3) Rispetto a quanto deciso dal governo, i sistemi di intervento sanitario precoce e domiciliare dovrebbero essere attivati sistematicamente, su tutto il territorio nazionale, e dovrebbero essere accompagnati da direttive precise sulle procedure di contenimento in caso di necessità di spegnere un focolaio. Non è chiaro se qualcosa in questo senso sia stato fatto. Se è stato fatto non è stato comunicato. Sono stati commessi errori gravi con la prima ondata del virus, ma in qualche misura scusabili per la scarsa conoscenza delle caratteristiche del medesimo; ma un secondo errore sul piano degli interventi sanitari sarebbe imperdonabile.
III.4) Rispetto a quanto deciso dal governo, la famosa ‘app’ per rintracciare i contatti dovrebbe essere resa obbligatoria. La debolezza oggettiva dell’esecutivo si vede in questo come in altri comportamenti: di fronte alle pressioni abbozza e cede. Questa app, nelle forme ampiamente descritte sui media, presenterebbe rischi per la privacy infinitamente inferiori a quelli che corriamo da anni davanti all’uso commerciale delle nostre informazioni. Va bene richiedere cautele e controlli pubblici, ma qui La levata di scudi libertaria è e resta una pagliacciata. Quella app, se adeguatamente funzionante e di uso generalizzato, sarebbe una garanzia di poter spegnere qualunque nuovo focolaio. E una volta superata la crisi la si può disinstallare (oppure cambi lo smartphone, se ritieni che la Spectre brami conoscere i tuoi spostamenti). Qui limitarsi alla ‘moral suasion’ renderà la app inutile e renderà molto più probabile la necessità di procedere a blocchi più estesi.
Andrea Zhok in https://www.ariannaeditrice.it/articoli/sulle-strategie-da-corona-virus-seconda-parte
Su questa ultima parte pesa l’incognita sollevata nel precedente post: fino a che punto questo governo opera per il bene del nostro paese?
Due settimane fa, uno sviluppo geopolitico immensamente importante è stato praticamente sepolto dall’isteria della coronavirus.
Mosca è ben consapevole del fatto che Washington sta schierando sistemi di difesa antimissile molto vicini ai confini della Russia, portando il potenziale per fornire un primo attacco nucleare. Pechino sta seguendo questo sviluppo con allarme.
Mosca confida che questa è solo una parte della storia: il punto chiave è che la Russia è sicura che le sue armi sofisticate, come il Sarmat e l’Avangard, missili supersonici, si faranno carico di questo e della eventuale risposta alla minaccia USA.
Più complesso è il problema dei laboratori di armi biologiche del Pentagono nell’ex Unione Sovietica, seguito anche da Pechino. Mosca ha identificato un laboratorio vicino a Tblisi in Georgia, e 11 di loro in Ucraina. E nel lontano 2014, quando la Crimea era riunita con la Russia, gli scienziati hanno anche trovato un laboratorio segreto a Simferopoli.
Tutte queste informazioni – armi nucleari e biologiche – come mi hanno confermato fonti informative, sono scambiate ai massimi livelli del partenariato strategico fra Russia-Cina.
La prossima grande mossa nella scacchiera geopolitica sarà quella di puntare alla partnership (Russia/Cina) che negoziano le loro relazioni bilaterali con gli Stati Uniti come una unica squadra.
Nulla potrebbe essere più razionale, considerando che sono considerate entrambe le due “minacce” principali per gli Stati Uniti, secondo la strategia di sicurezza nazionale.
Si parla ormai di un grande cambiamento di paradigma geopolitico in corso.
Pepe Escobar per Asia Times
Traduzione: Luciano Lago
https://www.controinformazione.info/la-cina-avanza-attraverso-il-caos-e-le-minacce/
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