Come già visto, questo è il governo più esclusivamente fatto di meridionali. Lo dico senza malanimo – malanimo di cui mi accusano i lettori del Sud – ma questo significa che è fatto di persone che hanno dell’economia una idea arretratissima, paleo-assistenziale, da analfabeti; che conoscono solo “imprenditori” come il papà di Di Maio o Di Battista, povere persone che hanno qualche macchina di movimento terra e non sperano altro che strappare qualche sub-appalto in un programma di spesa pubblica per rifacimento di manti stradali. E il peggio, è che non sanno né vogliono sapere che al Nord esistono altre industrie, avanzate, imprenditori d’eccellenza sui mercati internazionali; hanno proprio una chiusura mentale. Si è visto dall’ indifferenza-estraneità con cui hanno trattato le provincie del Nord travolte dl Covid-19.

Del resto, la meridionalità deteriore il governo l’ha già dimostrata nei suoi atti: facendo – in ritardo criminale – stanziamenti a pioggia e senza visione strategica, puntando a dare assegni di sussistenza e nemmeno riuscendoci, incapaci – o non volenti per malevolenza – di dare quello di cui i lavoratori hanno diritto, la cassa integrazione. E tutto ciò, mentre per settimane e mesi Conte favoleggiava di “400 miliardi” che ci sarebbero arrivati da “l’Europa”: frase che rivela, ancor più che l’attitudine (accertata) alla menzogna, quella all’autoillusione e all’irrealtà di gente per cui “400 miliardi” e “57 per spesa sanitaria” non hanno un significato vero e preciso, ma appartengono al mondo dei sogni meridionali tante volta mostrato da Totò, la ricchezza come una immensa gamella di spaghetti, su cui saltare, da cui prendere a manciate, il sogno di calmare la fame atavica senza limiti. 400 miliardi! A fondo perduto!
"Mi piace""Mi piace"