
Potrebbe sembrare incredibile, ma fa parte dell’ovvio contemporaneo, del ridicolo e dell’ipocrisia in cui sta sprofondando la società occidentale : al Black Lives Matter e alla galassia di organizzazioni che le gravitano attorno giungono fondi per preparare le rivolte e non soltanto da ben conosciute fondazioni e Ong dell’arancionismo globale , ma anche da una parte insospettabile, ovvero le grandi corporation dell’ industria, della finanza, della comunicazione e del commercio dove molto più che altrove si esprime lo spirito della discriminazione: è chiaro a questo punto che la questione è diventata una nuova arma politica visto che quella della gestione pandemica non ha funzionato esattamente come si sperava. E come vedremo da questo maledetto pantano spunta di nuovo fuori Putin una vera ossessione per l’elite americana globalista e imperialista, anche se questo significa che la condizione nera sta diventando un mero pretesto, un grimaldello. Ecco comunque l’elenco delle donazioni :
- Sony Music, Warner e Walmart (quest’ultima con il maggior numero di cause per discriminazione sul lavoro in Usa ) 100 milioni ciascuna;
- Nike ( l’azienda che per anni ha sfruttato il lavoro di bambini, dai 5 anni di età, per cucire i propri palloni e vestiti) 40 milioni:
- Alphabet/Google 12 milioni;
- Goldman Sachs, Amazon, Target corporation, Verizon, Spotify, United Healt, 10 milioni;
- Disney, Procter & Gamble, Cisco 5 milioni;
- Lego 4 milioni;
- Uber (che non si serve di autisti neri e i cui tassisti a cottimo rifiutano di prendere clienti neri) Microsoft, Starbucks, Intel, McDonald’s, Duke Energy, The Travelers Companies, Warby Parker, Glosser, Etsy, PwC Charitable Foundation, 1 milione
E’ tutta colpa di Putin, anche Floyd