Il covid è il grande evento immunizzatore, nel senso della volontà dell’Unpercento Padrone di immunizzare il pianeta Terra dal virus Uomo, per sostituirlo con il transUmano fabbricato in vitro e modificabile a piacimento in un Adamo remissivo, non più inutilmente intelligente e stavolta privato del libero arbitrio in grado di fargli perdere l’Eden e di una Eva già pervenuta al Male, ovvero la somma parodia blasfema della Creazione condotta attraverso la distruzione ed il rovesciamento di quella originale e sacra.Per far ciò, pare essere necessaria una vaccinazione di massa come mai prima nella storia, intesa come nuovo battesimo, unzione degli adepti e marchiatura del gregge. E qui rientriamo nella realtà materiale dei fatti.
La volontà di vaccinazione di massa sarebbe suggerita dai numeri astronomici di dosi di un intruglio da iniettare in milioni di persone, già acquistate dagli autocrati europei; una pozione dall’afflato magico della quale si conosce pochissimo tranne che è basata su una nuova tecnologia ad mRNA sulla cui sicurezza vi è una vera e propria cacofonia di opinioni le più disparate: il vaccino è innocuo, no, modifica drammaticamente il DNA, è un vero e proprio crack di sistema, no, non è vero, non può farlo, è sicurissimo.
Un “vaccino” sicuro per il quale le case farmaceutiche hanno però preteso l’assoluta impunità da qualsiasi richiesta di risarcimento alle vittime per eventuali reazioni avverse. Pare strano che vi sia ancora qualcuno che non creda alla continua sadica ma sincera rivelazione alle pecore del “come andrà loro a finire” ma non bisogna mai sottovalutare il valore distraente del materialismo, grazie al quale, se le questioni non sono di bassa ragioneria, si possono anche ignorare.Nemmeno i padiglioni petalosi dove battezzare il giorno di Natale e di fronte alle cattedrali (!!) i nuovi credenti (nella sacra unzione) fanno capire la realtà del progetto di dominio assoluto che alberga nella mente di quel narcisista maligno che è il Padrone.
Questa immunità dal dissenso non potrà che necessitare di una qualche obbligatorietà di trattamento, che ci verrà prontamente giustificata dal clero scientocratico come inevitabile e giusta. Se non altro perché la presenza di un numero ancora per il momento consistente di pecore nere avrà bisogno di ricercarne l’obbedienza con il tallone di ferro.Ecco quindi l’ipotesi assolutamente da non escludere come democraticamente impossibile del trattamento sanitario obbligatorio, il TSO, che, non so se è noto a tutti, è un lascito della Legge Basaglia del maggio del 1978, poi inserito nel novero della legge di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale del dicembre dello stesso anno.
I credenti nel potere sacro e salvifico della Costituzione ribadiscono che l’art. 32 comunque impedirebbe un atto medico obbligatorio e di massa, che il TSO riguarda eventualmente solo i matti e la sera dormono sonni tranquilli. Noi invece che li abbiamo spesso tormentati da sogni premonitori, ricordiamo che il medesimo art. 32 non esclude che una legge dello Stato possa introdurre, di necessità, l’obbligatorietà di un trattamento. Se è una questione di matti, basterebbe psichiatrizzare il dissenso come già storicamente fatto in altre realtà per far dilagare l’istituto del TSO.L’estensione dell’obbligo vaccinale per i bambini, condotto senza colpo ferire qualche anno fa su dettatura dell’industria, ne è oltretutto illustre precedente e scriteriato fu chi si stancò prematuramente di denunciarne la pericolosità predittiva per inseguire altre questioni distraenti abilmente portate nel frattempo in primo piano. Consideratelo un mea culpa molto personale.
Barbara Tampieri (lameduck)