Partecipando al World Economic Forum – una partecipazione peraltro anomala e il cui senso politico andrebbe quindi decifrato – Vladimir Putin ha esposto una lettura pressoché identica a quella sopra esposta.
“Ci sono alcuni giganti economici che sono già, de facto, in competizione con gli Stati. Dov’è il confine tra un business globale di successo, servizi richiesti e consolidamento dei big data – e tentativi di governare la società in modo aspro e unilaterale, sostituire istituzioni democratiche legittime, limitare il diritto naturale delle persone di decidere da soli come vivere, cosa scegliere? quale posizione esprimere liberamente?”
Oltre a mettere a fuoco il problema delle multinazionali, Putin ha altresì tracciato un quadro allarmante sostenendo di “sperare che una guerra mondiale non sia possibile in linea di principio” ma che i rischi di uso unilaterale della forza militare sono in aumento e che sussiste dunque il rischio di “un collasso dello sviluppo globale che potrebbe sfociare in una guerra di tutti contro tutti.”
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/il-senso-politico-ultimo-della-pandemia
Il senile Joe Binden alla fine ha vinto, ma il fatto importante è che nel 2020 Trump ha raccolto 12 milioni di voti in più rispetto al 2016: 74 milioni di voti rispetto ai 62 milioni di quattro anni prima. Questo dimostra, anche se il Partito Democratico – che non è più il partito dei lavoratori, ma quello delle minoranze – si trova in una posizione di forza al Congresso, che il fenomeno trumpista è ancora lì”.
Alain de Benoist
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