nominato da Draghi come commissario all’emergenza Covid al posto di Arcuri
Nato a Potenza nel 1961, il generale è stato comandante del Contingente nazionale in Afghanistan e delle Forze Nato in Kosovo. Poi ha guidato l’Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa, e quindi – dal 7 novembre 2018 – è stato nominato Comandante Logistico dell’Esercito. In questa veste già all’inizio della pandemia ha collaborato dell’operazione interforze per far rientrare in Italia i connazionali che erano a Wuhan
Ci ha pensato Draghi, il nostro uom fatale, a restituire alla narrazione i toni epici che merita, trovando immediata risposta nel riconfermato Ministro Guerini e nel nuovo capo di Stato Maggiore, Serino, che ha raccolto il testimone del suo predecessore dando il via alle vaccinazioni degli italiani a cura dell’Esercito: a Milano, 1.300 persone al giorno, presso il Centro ospedaliero militare, e intenzionato a mettere a disposizione del Paese uomini e risorse, dai 900, tra medici e infermieri in divisa, già impegnati nell’emergenza sanitaria, ai 140 drive through (i punti di prelievo mobile) utilizzati in tutta Italia per effettuare i tamponi alla popolazione e che da ora potrebbero essere trasformati in centri per l’immunizzazione dal Covid.
Ma la guerra mica si può fare solo con le siringhe, proprio mentre Senato e Camera votavano la fiducia al Governo Draghi, il ministro riconfermato partecipava al Consiglio Nord Atlantico, che doveva votare l’ulteriore aumento della spesa militare da parte degli Alleati europei, che peraltro l’avevano già accresciuta di 190 miliardi di dollari rispetto al 2014.
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E difatti in nome della crociata, santa e sanitaria abbiamo permesso l’instaurazione di uno stato di guerra con tanto di leggi marziali, presidio dei confini anche interni, coprifuoco, esigendo anche l’obbligatorietà delle cure, tra Tso per i dissidenti e vaccinazione obbligatoria, e la deportazione quotidiana su mezzi a rischio di contagio di lavoratori e operai obbligati dal bisogno a recarsi ugualmente ai lavori forzati per produrre e bombe a mano o biscotti senza olio di palma da recare nelle case dove altri connazionali erano sequestrati in nome della salute, dopo che era già stato avviato l’olocausto degli anziani e dei vulnerabili e si metteva mano al sacrificio dei malati del “prima” cui negare assistenza e cure.
Nota: Il vaccino russo è stato già adottato da oltre 30 nazioni, fra le quali anche il Messico, l’Argentina, il Venezuela, Egitto, Corea del Sud, ecc..
In Europa fino ad oggi soltanto Ungheria e Serbia (oltre a San Marino) hanno adottato il vaccino russo.
Si era capito che esiste un veto atlantista della NATO che blocca l’importazione del vaccino russo nei paesi della UE, con l’assenso delle autorità di Bruxelles, per evitare una possibile influenza russa nel campo farmaceutico, visto che l’Europa è un mercato esclusivo delle grandi multinazionali anglo USA e tale deve rimanere. Si comprende quindi che i grandi interessi economici della Big Pharma e le rivalità geopolitiche hanno la precedenza sulla salute ed il benessere dei cittadini della UE.
Fonte: https://regnum.ru/news/society/3202271.html
Traduzione: Sergei Leonov
Nota: Luciano Lago
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