Siamo precipitati nel mondo di Kafka senza averne sentore. Così l’altro giorno Myrta Merlino, una che fa opinione il che è già sufficientemente kafkiano di suo, chiede a tale Girolamo Lacquaniti dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia: “Per Pasqua se io uscissi e prendessi la macchina per andare a Napoli potrei dare un bacio a mio padre, già vaccinato? La risposta è di quelle che rivelano in un attimo la vera e propria impostura nella quale stiamo vivendo e che ci stanno trascinando nel baratro e la riporto tale e quale senza nemmeno tentare di correggere la grammatica: “Mi dispiace, purtroppo no. Anche se si è vaccinati non si ha possibilità maggiori a chi non lo è, si è costretti agli stessi obblighi e limiti di tutte le altre persone non ancora vaccinate. Non sono io che faccio le leggi. Mi dispiace dover rispondere di no”. In realtà non si tratta di leggi ma di dpcm estorti alla ragione da un’accurata e vergognosa manipolazione di dati, carta straccia insomma dal punto di vista della legittimità e della scienza, ma anche se così non fosse, appare del tutto chiaro che siamo in mano a dei pazzi che vogliono rendere obbligatorio un vaccino che in realtà non serve a nulla, se non in qualche caso a farci star male, a farci ammalare o morire.
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Nota: più che a Kafka io penserei a Orwell : Bispensiero o bipensiero (in inglese doublethink), è un termine in neolingua coniato da George Orwell per il suo libro di fantascienza distopica 1984, utilizzato dal Partito del Grande Fratello (il Socialismo Inglese, o Socing) per indicare il meccanismo psicologico che consente di credere che tutto possa farsi e disfarsi: la volontà e la capacità di sostenere un’idea e il suo opposto, in modo da non trovarsi mai al di fuori dell’ortodossia, dimenticando nel medesimo istante, aspetto questo fondamentale, il cambio di opinione e perfino l’atto stesso del dimenticare. Chi adopera il bipensiero è quindi consciamente convinto della veridicità (o falsità) di qualcosa, pur essendo inconsciamente consapevole della sua falsità (o veridicità). Il bipensiero è ipoteticamente essenziale nelle società totalitarie che, per definizione, richiedono un’adesione costante di fronte a mutevoli linee politiche.