Norimberga-Covid, commessi crimini da pena di morte

«E’ prevista la pena di morte, per chiunque cerchi semplicemente di infrangere i Codici di Norimberga». Nel silenzio più assordante, sono partiti i procedimenti legali per crimini contro l’umanità nei confronti di Cdc, Oms e del Forum di Davos. Il celebre avvocato tedesco Reiner Fuellmich guida un team composto da 1.000 avvocati e addirittura 10.000 medici di tutto il mondo». L’accusa: la campagna-Covid condotta a livello planetario costituisce un attacco ai diritti umani, un crimine contro l’umanità e una grave violazione del Codice di Norimberga, nato dalle carte dei processi che si svolsero al termine della Seconda Guerra Mondiale nella Germania nazista e in particolare da quelle del cosiddetto “Processo ai dottori”, contro i medici nazisti che avevano perpetrato torture e sperimentazioni disumane contro innocenti in numerosi campi di sterminio, tra cui quelli di Auschwitz e Birkenau.

Riferimento e proseguimento:

https://www.libreidee.org/2021/05/norimberga-covid-commessi-crimini-da-pena-di-morte/

Se funzionasse sarebbe gratis

Sabin non brevettò la sua invenzione, rinunciando allo sfruttamento commerciale da parte delle industrie farmaceutiche, cosicché il suo prezzo contenuto garantisse una più vasta diffusione della cura:

«Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo»

Dalla realizzazione del suo diffusissimo vaccino anti-polio Sabin non guadagnò quindi un solo dollaro, continuando a vivere con il suo stipendio di professore universitario. Inoltre, durante gli anni della Guerra fredda, Sabin donò gratuitamente i suoi ceppi virali allo scienziato sovietico Michail Čumakov, in modo da permettere lo sviluppo del suo vaccino anche in Unione Sovietica. Anche in questo caso Sabin andò oltre le questioni politiche per un bene superiore.

da wikipedia

Quanti dati servono?

Il signor G., 91 anni, era allegro e insolitamente in forma per la sua età: era in grado di badare alla casa, si prendeva quasi quotidianamente cura della moglie che stava in un casa di cura a Vienna perché bisognosa di assistenza continua e faceva ginnastica per tre quarti d’ora al giorno. Così ha condotto una vita sana, nonostante l’età , fino al giorno in cui è stato vaccinato con Moderna. La figlia del signor G. aveva cercato di dissuaderlo, ma lui voleva visitare sua moglie senza complicazioni, senza dover fare ogni volta il tampone e dover osservare la distanza “di sicurezza” , senza poterle prendere nemmeno la mano. Così il 1° aprile scorso il sig. G. si è fatto vaccinare intorno alle 12:45 e sua figlia è andata a trovarlo due ore e mezza dopo l’iniezione trovandolo in condizioni discrete, anche se afflitto da stanchezza. Ma alle 23, 30 quando ha telefonato per la buonanotte ha visto che il padre poteva solo balbettare. E’ arrivata che ormai era in fin di vita e solo i soccorsi sono riusciti a rianimarlo: in ospedale la diagnosi è stata una trombosi dell’arteria principale che porta al cervello. Il signor G. ha poi trascorso gli ultimi giorni della sua vita completamente paralizzato, poteva solo muovere gli occhi e il braccio destro e dopo sei giorni è morto.

estratto da https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/27/il-signor-g-morto-senza-correlazione

Parla Astra Zeneca

“Questa è una situazione unica in cui noi come azienda semplicemente non possiamo correre il rischio se in … quattro anni il vaccino mostra effetti collaterali”
Ruud Dobber, Senior Executive di AstraZeneca, ha spiegato a Reuters l’anno scorso perché la società insiste sul fatto che deve essere esentata da responsabilità:

“Questa è una situazione unica in cui noi come azienda semplicemente non possiamo correre il rischio se in … quattro anni il vaccino mostra effetti collaterali” , ha detto a Reuters Ruud Dobber, un membro del senior executive team di Astra.

“Nei contratti che abbiamo in essere, si chiede un risarcimento. Per la maggior parte dei paesi è accettabile assumersi questo rischio perché è nel loro interesse nazionale “, ha affermato, aggiungendo che Astra e le autorità di regolamentazione stavano facendo della sicurezza e della tollerabilità una priorità assoluta.

AstraZeneca non può sapere e non può garantire che quattro anni dopo l’iniezione non inizierai a manifestare effetti collaterali , e per questo motivo non può permettersi il rischio di essere responsabile finanziariamente e penalmente. Vedi: https://www.reuters.com/article/us-astrazeneca-results-vaccine-liability-idUSKCN24V2EN

Gli eroi

AGI – Dopo la pensione, gli strascichi di una forma severa di Covid e la depressione – “io che non piangevo mai” – seguita a quello che “ho subito per essermi opposto alla riapertura dell’ospedale”, Giuseppe Marzulli, l’ex direttore medico dell’ospedale di Alzano Lombardo, è pronto a costituirsi parte civile in un eventuale processo nato dall’indagine della Procura di Bergamo.

“Parte civile contro la Regione Lombardia – precisa all’AGI il teste chiave dell’accusa nella parte dell’inchiesta con al centro i reati di epidemia colposa e falso – perché le indicazioni di riaprire sono venute a livello regionale ma, leggendo le carte in questi mesi, ho maturato l’idea che le responsabilità più gravi di quello che è successo ricadano sul Ministero della Salute”. 

“L’ordine di riaprire fu solo verbale, non ci sono pezzi di carta”

Marzulli è l’uomo che, il 23 febbraio 2020, decise di chiudere il pronto soccorso del ‘Pesenti Fenaroli’ e l’ospedale ai visitatori per la presenza di due pazienti Covid, poi deceduti. A poche ore di distanza venne riaperto “per ordine dei vertici aziendali e regionali” e da lì, questa l’ipotesi della Procura che indaga diversi dirigenti per questo capitolo dell’indagine, si diramò un focolaio devastante in Val Seriana che ha portato  Bergamo a diventare  una delle province più aggredite dal virus nel mondo.

“Ora ritengo che sia giusto parlarne perché l’opinione pubblica viene tenuta all’oscuro di quanto accadde – dice – mentre un pool di magistrati indipendenti e coraggiosi, non accontentandosi delle apparenze, approfondisce cosa successe nelle prime fasi attraverso un’indagine molto laboriosa e complessa. Sono così emerse tutta una serie di errori e omissioni a livello istituzionale che erano evidenti per chi si è trovato a gestire la prima fase pandemica. A Bergamo esplose una ‘bomba atomica’ ma non ci sarebbero stati tanti morti se Regione e Ministero si fossero comportati diversamente”.
Secondo Marzulli “non esistevano le condizioni per riaprire l’ospedale e io mi rifiutai di farlo. L’ordine di farlo arrivò in modo solo verbale, non ci sono pezzi di carta; per questo gli investigatori faticano a capire chi lo diede materialmente. Qualcuno tra i partecipanti alla riunione che precedette la decisione ha provato a dire che eravamo tutti d’accordo ma non era così e infatti io non ho ricevuto alcun avviso di garanzia”.

“La rabbia aumenta col passare del tempo”

Prima ancora della riapertura, giunsero quelle che definisce “le indicazioni sbagliate del Ministero della Salute. Con la circolare del 22 febbraio 2020 e quelle successive si stabiliva che, in assenza di sintomi, il test per la ricerca del virus non andava eseguito. Questa affermazione era in palese contraddizione con quello che noi stavamo osservando. Era evidente fin da subito che l’infezione era sostenuta anche dai pazienti asintomatici. Gli ordini da Roma venivano impartiti da persone che avranno anche avuto una buona conoscenza teorica ma che non vedevano quello che stava succedendo nella pratica”.

Una settimana dopo il suo ‘no’, Marzulli venne colpito dal Covid. “Stavo molto male, anche dopo essermi negativizzato, ma decisi di andare lo stesso a lavorare nonostante la polmonite. Non potevo lasciare soli i miei colleghi. Non ho paura a definirci degli eroi perché lo siamo stati. Senza mascherine, tamponi, piani operativi. Col passare del tempo aumenta la rabbia per le condizioni in cui fummo costretti a combattere e, per di più, mentre gli altri venivano indicati come eroi, il messaggio della stampa erano che noi eravamo gli stupidi dell’ospedale riaperto”.

“Le colpe del Ministero in un Paese del tutto impreparato” 

A 63 anni Marzulli ha scelto la  pensione “dopo che si tranquillizzò la situazione”. “Sarei rimasto ancora se non fosse successo quello che è successo? Non lo so, avevo gli anni di contributi per andarmene, forse sarei andato a lavorare altrove. Di certo il clima intorno a me e coi miei superiori era cambiato. In questi mesi di faticoso ritorno alla vita – riflette –  mi sono reso conto del ruolo del Ministero. Mi è bastato leggere le circolari e le comunicazioni, non c’è bisogno di grandi ricerche. Il problema non è che il piano pandemico era vecchio ma che non è stato applicato nemmeno quello. L’impostazione in linea generale di ciò che si doveva fare c’era già tutta in quel documento del 2006 ma non è stata seguita. In quei giorni succedevano cose clamorose. Come riportato dalla stampa, il 15 febbraio 2020 da Brindisi partirono gli aerei italiani per portare migliaia di mascherine in Cina, mentre qui mancava tutto”.

Nell’ospedale di Alzano dal momento della scoperta del virus alle circa due settimane che trascorsero prima che diventasse un presidio solo Covid “il 30 per cento dei dipendenti si ammmalarono e tre di questi morirono, oltre a una decina di pazienti deceduti”.     

Molto critico col ministro Roberto Speranza: “E’ andato in Parlamento a vantarsi di avere scritto il piano pandemico nuovo. Ma com’è possibile farsene un merito per averlo fatto a un anno dall’inizio del Covid e dopo 100mila morti?”. 

Marzulli ora sta meglio. “Per molti mesi ho sofferto dei postumi del Covid, faticavo molto e ho avuto una sindrome depressiva. Piangevo, io che prima non lo facevo mai. Perché è una malattia tremenda e per quello che ho subito negli ultimi mesi, l’angoscia che portavo nel cuore quando entravo in ospedale. Non ho ricevuto mobbing ma il clima non mi era favorevole”.

 Cosa si aspetta dalla giustizia? “Che emergano la verità dei fatti e le responsabilità istituzionali. L’Italia arrivò del tutto impreparata all’appuntamento col virus”. 

Il nuovo medioevo

D’altronde bisogna mettersi in testa che la logica che porta al nuovo medioevo è costruita così: viene creato uno choc, si mettono a punto delle misure per farvi fronte, ma quando è passato il momento di crisi le misure rimangono. Sono passati vent’anni dall’11 settembre eppure il patriot act è rimasto e ha tolto per sempre alcune libertà. Sarà così anche per la pandemia sempre che miracolosamente la gente non si svegli e non cerchi di impedire che coprifuochi, segregazioni, tamponi, scuola a distanza, obbligo di fare da cavia a vaccini non sperimentati, sottoccupazione, censura insomma tutti i segni e le imposizioni della dittatura sanitaria divengano la normalità in occidente.

https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/25/dalla-guerra-infinita-alla-pandemia-infinita151399

La roulette russa

Eppure le persone sono indotte a pensare che non c’è alcun rischio e anche quando non credono affatto nella necessità di vaccinarsi o all’efficacia di questi preparati, pensano che comunque valga la penna farlo per andare in vacanza. Nessuno prospetta loro che le cose non stanno affatto e così o che la proteina spike che le cellule del loro organismo vengono programmate a produrre è di per sé nociva per i vasi dell’apparato circolatorio che ci sia a o meno il virus. Né immaginano che la reazione del loro sistema immunitario potrebbe essere diversa di fronte alla più banale delle infezioni.

https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/22/vaccini-la-roulette-russa-151276/

Pubblico dominio

era oggi su Facebook con sotto l’inserzione “i vaccini sono sicuri” 😀

Stefano Montanari

Medici oncologici coscienziosi avendo a disposizione apparecchiature x rilevare il linfonodo sentinella al seno iniziano una serie di indagini su 5 persone che hanno INOCULATO il SIERO GENETICO FATTO PASSARE COME VACCINO e ciò che rileva la macchina diagnostica su tutti i pazienti è SCONVOLGENTE TUTTI SONO RISULTATI POSITIVI AL LINFONODO SENTINELLA dimostrando che materiali ferrosi altamente tossici (non comunicati dalle multinazionale ne sui bugiardini ne sul consenso informato )si trovano all interno del SIERO. Tali materiali ferrosi percorrono tutto il sistema linfatico e in meno di tre ore la macchina rileva i metalli all interno dei nodi l infatici dal cavo ascellare raggiungono i nodi del collo fino al cervello e al torace dove risiedono i linfonodi più importanti. Ripeto in meno di tre ore il siero genetico stava percorrendo i nodi linfatici più importanti DELL organismo umano.Nanoparticelle all interno del siero covid.?… Non si conosce ancora il tipo di materiali ferrosi presenti se Ad esempio, ipotizziamo la presenza di mercurio ed il cadmio sappiate che prediligono il tessuto renale (nefrotossici), il mercurio ed il piombo quello del SNC (neurotossicità), il cadmio e il piombo quello del sistema riproduttivo, mentre infine alluminio, arsenico, cromo e nichel prediligono il tessuto respiratorio… Ciò è gravissimo tutti voi avete il diritto di chiedere spiegazioni in merito.

Diagnosi truccate

Che le morti attribuite al Covid non lo fossero era chiaro, ma adesso c’è un trucco nuovo:

In pratica si è creato un assurdo sistema di diagnosi a doppio livello che produce il seguente effetto:

Se la persona 1  non è stata vaccinata. e risultata positiva per Covid utilizzando un test Pcr a 40 cicli, dunque privo di senso come dicono l’Oms e persino il dottor Fauci, pur non presentando sintomi di alcun genere, è ufficialmente un “caso covid”.

Se la persona 2 è stata vaccinata, risulta positiva a 28 cicli e ha chiari sintomi di malessere compresa la febbre alta non è un caso covid.

Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro per illustrare l’assurdità di tutto questo e di una malattia che compare o scompare a seconda di come la si misuri. Però si può aggiungere un esempio ancora più allucinante: se una persona vaccinata  risulta positiva con un test che va oltre i 28 cicli, magari solo 29, viene ospedalizzata e muore non è  un caso covid. Insomma se non lo avete capito i vaccini funzionano solo grazie ai bari incistanti nelle burocrazie sanitarie.

https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/21/trucco-per-salvare-la-faccia-ai-vaccini

Oblio programmato

Così dopo appena 4 mesi di vaccinazioni di massa e un numero senza precedenti di reazioni avverse e di decessi segnalati (una piccola parte della realtà comunque) l’Ema deve tagliare i dati e ha iniziato a farlo, guarda caso, da AstraZeneca le cui segnalazioni giunte prima del 6 marzo saranno cancellate, quando invece il primo dato risale all11 gennaio. D’altro canto le segnalazioni solo per questo vaccino hanno superato le 220 mila  e dunque occorre liberare spazio. E alla fine, anzi prestissimo  accadrà per tutti i vaccini così che bisognerà arrangiarsi con i file di backup, a patto di averli conservati.

Ora questo fatto ha del clamoroso perché dimostra due cose:

  1. L’Ema non si aspettava una quantità di segnalazioni tale da travolgere il sistema informatico, il che dimostra come sulla sicurezza dei vaccini siano state dette e si dicano un sacco di balle
  2. L’esiguità del database che ha una grandezza assurdamente ridotta ci segnala comunque una scarsa volontà dell’Ema, il cui bilancio dipende per l’80 per cento dall’industria farmaceutica, di mettere l’accento sulle razioni avverse
  3. E’ evidente che non si allarga il database, cosa immagino fattibilissima, perché si vuole evitare di facilitare i conti totali del disastro vaccinale e lasciare che giorno per giorno una parte di realtà finisca nell’oblio.

https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/20/ema-camcella-segnalazioni-7027-morti

La strage tedesca

Il ministero della salute tedesco confessa: 2.707 persone in Germania sono morte dopo una vaccinazione anti covid, 6.221 vaccinati hanno dovuto essere ricoverati in ospedale e un totale di 57.146  persone sono risultate positive dopo la puntura. In sostanza più del 5 per cento delle persone la cui morte è stata attribuita al covid quest’anno e deceduta dopo almeno un dose di vaccino.  Questi dati naturalmente non sono stati rivelati in maniera ufficiale e spontanea, ma comunicati a un giornalista che non si è accontentato dei bollettini ufficiali e che del resto non poteva essere facilmente ignorato essendo uno dei più noti in Germania. Si tratta infatti di Boris Reitschuster, autore di numerosi libri, traduttore in tedesco di Michail Gorbačëv, collaboratore di giornali prestigiosi come Washington Post, Guardian, Frankfurter Allgemeine, Wiener Zeitung e Münchner Merkur  docente presso l’Istituto di politica ed economia internazionale  Haus Rissen  di Amburgo, considerato uno dei maggiori esperti europei in fatto di Russia. dunque di certo non complottista o un ribelle, Questo per ottemperare al compito gravoso per chi dice cose vere di giustificare ogni singolo passo, mentre i ballisti sono esonerati da qualsiasi verosimiglianza.

leggi tutto su https://ilsimplicissimus2.com/2021/05/19/quasi-3000-morti-dopo-il-vaccino-151177/

Vietato ai minori

Possono provare a confondervi con fumose speculazioni o clamorose bugie sulla necessità di eradicazione di un virus che in realtà è facilissimo da curare – tanto facile che hanno vietato di farlo – ma impossibile da far scomparire. Basta chiedere quanti coronavirus sono stati eradicati finora, sebbene ci abbiano provato in tuti i modi. Il fatto centrale è che acconsentendo a rendere di fatto obbligatorio un trattamento medico sfavorevole dal punto di vista del rischio diamo il consenso a un nuovo tipo di medicina nella quale la salute delle persone non conta più nulla e da scopo finale diventa una semplice variabile di un sistema economico – sanitario.

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