Fonte: Nicola Porro
Dite quello che vi pare. Dite che definire il presidente della Repubblica “capo del regime sanitocratico”, come ha fatto Marco Gervasoni in un tweet, lede l’onore e il prestigio del capo dello Stato. Dite che allo storico, sui social, spesso scappa il dito sulla tastiera. Dite, come hanno fatto i veri odiatori del web, che è un “sedicente professore”, che ha subito “traumi infantili”, che è “feccia fascista” o un “criminale nazista” (qualcuno li manderà alla sbarra, questi miserabili smanettoni?). Dite persino – è l’ipotesi della Procura di Roma – che esiste una “elaborata strategia di aggressione alle più alte istituzioni del Paese”.