Alle volte mi chiedo che senso abbia fornire dati e numeri per smascherare la falsa pandemia, visto che anche un bambino capirebbe che ci si sta rendendo gioco di lui, ma alle volte ho la sensazione che proprio le evidenze che confutano le versioni ufficiali vengano rifiutate in quanto provocano incertezza e questa rende molte persone profondamente e inconsciamente ostili verso la più evidente delle verità. I numeri, i ragionamenti, le incongruenze delle versioni ufficiali cominceranno a contare solo dopo che l’incantesimo della paura sarà spezzato: la disponibilità a guardare i dati è solo il secondo passo per riconoscere che il re è nudo. Solo testimoniando quotidianamente e senza incertezze o concessioni, senza la timidezza e la cautela con cui spesso viene introdotto il dissenso (tipo io mi sono vaccinato, ma sono contro ecc ecc.), solo riunendo le voci e spezzando l’illusione del consenso generale si potrà cominciare ad ottenere l’ascolto. Quindi sopportando l’assalto continuo dei cretini che in un modo o nell’altro non vogliono essere destati dal loro beato sonno. Diventa perciò evidente il motivo della ferrea censura che l’informazione mainstream ha decreto nei confronti delle voci dissenzienti: non perché facciano disinformazione, me proprio perché sono le uniche a informare.
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