quella di Bolzano è l’unica provincia d’Italia con un tasso di natalità positivo. Forse qualche lato buono e vero dunque questo modo un po’ selvaggio di vivere e comportarsi ce l’ha. Così questi ragazzi si comportano come se la natura (questo “ingombrante residuo dei tempi andati”) fosse ancora viva e reale, e non “una produzione culturale” come dicono gli intellettuali regolarmente timbrati e pagati dalle Istituzioni riconosciute. Senza saperlo, i ragazzi che invece di mascherarsi e andare a scuola distanziati vanno nei boschi a scambiarsi il Covid 19 per immunizzarsi e affrontare da soli la situazione senza big pharma e operazioni militar-sanitarie di massa sono come il proscritto di cui parla Ernst Jünger (appunto nel Trattato del ribelle, Adelphi), il pensatore e scrittore europeo per festeggiare i cui cent’anni si mossero insieme Helmut Kohl (che unificò le due Germanie) e François Mitterand. I due più robusti esponenti di un’Europa ben più costruttiva e generosa di quella leziosa e autoritaria di Ursula, con il suo sterminato esercito di funzionari spocchiosi. Jünger racconta come il ribelle/proscritto non fa storie: egli sa istintivamente che la catastrofe esiste, e che è necessario riconoscerlo e molto probabile, a volte necessario, esserne coinvolti. Le probabilità di venirne distrutti “si riducono – scrive- nella stessa misura in cui nel singolo diminuisce la paura” il grande strumento di governo di tutti i numerosi aspiranti tiranni del nostro tempo. “Nessuno di noi – ammonisce – può sapere se per caso domani mattina non si troverà a far parte di un gruppo dichiarato illegale”. Di fronte all’estendersi dello “stato di emergenza” (oggi acutamente studiato da Giorgio Agamben e altri) occorre dunque “pensare con la propria testa, condurre una vita dura, e agire in piena autonomia. In queste moderne cacciate della libertà, la questione della salute svolge sempre un ruolo importante: per la paura di perderla l’uomo rischia di ridursi in schiavitù. “Da considerare con estrema vigilanza è l’intervento crescente che, di solito con pretesti filantropici, lo Stato esercita sull’organizzazione sanitaria”. Allora: “per l’uomo sano la ricetta migliore è affidarsi alla verità del corpo, senza tuttavia trascurarne gli avvertimenti”
Per chi, come me ha già una certa età, comincia a fare freschino a girare per boschi…
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