di Silvio Garattini
L’8 ottobre scorso l’Unione Europea firmava un accordo con la ditta Gilead, produttrice del Remdesivir, per l’acquisto di 500.000 trattamenti al prezzo di 1,2 miliardi di euro, pari alla cifra non indifferente di 2.400 euro per trattamento. E’ molto difficile capire questo acquisto visto che i dati disponibili pongono molti dubbi sulla reale efficacia del Remdesivir. Infatti è possibile che il Remdesivir abbia prodotto più danni che benefici.
Vedete dunque l’entità del lucro che la Ursula Von der Leyen ha regalato alla Gilead; oggi del Remdesivir nemmeno si parla più, ma l’affare è fatto. Ci sarà un giudice a Berlino? (Non pare).
Insomma: il solo, veri efficace antivirale -e che costa pochissimo – è l’ivermectina. Somministrato all’inizio dell’infezione, contro il Coronaviris ha fatto meraviglie, ampiamente documentate nonostante le censure e le diffamazioni. Siccome anche il virus influenzale è un coronavirus, sarebbe interessante provare ad usarlo ai primi sintomi d’inflouenza: magari funzionerebbe e rovinerebbe il business miliardario dei vaccni anti-influenzali per i vecchi, dai dubbi risultati. E poiché un virus è un virus, l’ivermectina potrebbe stroncare il virus di Marburg (dai sintomi terrorizzanti) , e l’Ebola, o, perché no, qualunque altro virus “più letale del Covid” di cui Bill Gates ha profetizzato l’arrivo con tanta insistenza da far capire che il nuovo mostro è pronto fresco di laboratorio.