La manipolazione assomiglia a quella illustrata nel film “Wag the Dog” (tradotto in Italia con il titolo “Sesso e Potere”, 1997). Ricordate? gli esperti di pubbliche relazioni al servizio del presidente USA, per distogliere l’opinione pubblica da uno scandalo che colpisce l’inquilino della Casa Bianca, inventano (letteralmente: inventano) una guerra a uso dei media, che vengono inondati di dettagli mirati e verosimili sul conflitto, in modo da colpire le emozioni del pubblico. Fra i materiali confezionati, ecco un video in cui una ragazzina si muove spaventata fra le macerie.
Il film mostra dapprima la scena girata in studio su sfondo blu, poi la post-produzione che aggiunge lo sfondo di macerie, e infine – colpo da maestro – l’idea di un soffice gattino bianco tenuto in mano dalla ragazzina, un batuffolo di candida fragilità che trascina l’immedesimazione del telespettatore in contrasto con la cupezza minacciosa della devastazione. I conduttori dei telegiornali rilanceranno le immagini all’infinito, fino al clou della tenerezza felina (https://www.youtube.com/watch?v=gNDmDZi05dY&t=2s).
Emozioni primarie e paura, il tutto dentro un potente contesto narrativo, dove sappiamo che comunque ci sono morti e disastri autentici.
Pochi giorni fa a Mariupol si parlava di mille morti nel bombardamento di un teatro, e in pochi giorni si è scoperto che erano zero, per stare all’oggi.
Pino Cabras*
Presumo uno dei 25 parlamentari che si sono chiamati fuori da subito a celebrare l’Ucraina; quello che mi stona è che anche lui usi FB:
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