Viene da ridere a pensare che un Paese con 70 carri armati e 300 aerei di cui la metà ormai vetusti, davvero poca cosa per difendersi da chiunque, minacci di voler fare la guerra a qualcuno e in particolare alla potentissima Russia. Ci sarebbe anche da chiedersi come mai con oltre 26 miliardi l’anno di bilancio della difesa alla fine ci si ritrovi con forze armate degne del Montenegro, ma la risposta è che i soldi, a parte tangenti e compagnia cantante, sono spesi come vuole la Nato, anzi gli Usa e quindi compriamo quello che serve a loro come complemento bellico, non ciò che servirebbe a noi per una difesa decente. Tuttavia è davvero troppo che il presidente del consiglio e il teatro dei burattini che è il nostro governo, vogliano aumentare e di molto le spese militari, in un momento in cui una crisi economica occultata dai media è alle porte e in cui il Paese è letteralmente alla canna del gas. Ciò che non torna è che tutto questo avviene in un contesto in cui ciò rappresenta una diretta sfida a Mosca senza che il Paese abbia alcuna possibilità di sopportare tale sfida, anche da un mero punto di vista economico ma che comunque dovrà sopportare dei costi per questo atteggiamento. Soprattutto esclude l’Italia da ogni possibile linea di mediazione una volta che si sarà arrivati al tavolo della pace e dunque con un ulteriore colpo al suo peso internazionale, già più lieve di quello di una piuma.