Tre giorni fa missili russi hanno distrutto tre magazzini a Leopoli che contenevano decine e decine di tonnellate di armi di ogni genere, in pratica un mese di forniture militari per il regime sempre nazista di Kiev. L’intento è ovviamente di continuare a tutti i costi il bagno di sangue affinché l’Egemone possa ancora banchettare a capotavola, ma le fabbriche di armi sono contentissime del fatto che i russi distruggano i loro prodotti già nei magazzini perché di fatto lavorano adesso a pieno ritmo, nonostante che alcuni vantati sistemi come ad esempio il missile Javelin si sia rivelato una ciofeca. Fino ad ora i soli Stati uniti hanno inviato armi per tre miliardi di dollari il che si avvia ad essere la più grande campagna di armamento dalla seconda guerra mondiale, ma il fatto è che si tratta principalmente di armi leggere per lo più anticarro, sistemi contraerei portatili, droni Switchblade che smontati stanno anche in una sacca, insomma tutta roba che si può facilmente nascondere anche nel bagagliaio di una macchina: lo stesso Pentagono dice di non sapere davvero a chi vadano.
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Come si ricorderà i russi avevano offerto agli assediati del sottosuolo una garanzia per la loro vita se si fossero arresi, mentre Kiev ha fatto sapere loro che se lo avessero fatto sarebbero stati fucilati, semmai fossero stati catturati in seguito è già una bella differenza anche se dubito che molti imbecilli con le loro bandierine giallo azzurre che sventolano nel vento della russofobia, siano in grado di vedere una differenza.
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