La preoccupazione dei lavoratori del comparto è che l’obiettivo sia quello di “edificare”, costruire secondo le regole della cementificazione estesa a tutti i settori, umiliando e impoverendo le risorse umane, tanto che l’Anaao, il sindacato dei medici e dei dirigenti sanitari, lamento: «Il rapporto spesa sanitaria/Pil scenderà sino 6,2% nel 2025, meno di quello che era prima della pandemia».
Insomma, il Pnrr ci darà nuovi ospedali, falansteri spettrali e cattedrali nel deserto, vuote e cadenti prima di essere finite in assenza dei soldi e del personale per farle funzionare, se si aggiunge che l’incremento dei pensionamenti e delle dimissioni volontarie «è tale da mettere seriamente in pericolo la tenuta del Ssn, visto che di fronte ad uscite di circa 7mila medici specialisti ogni anno, l’attuale capacità formativa della Università è pari a circa 6mila neo-specialisti, di cui solo il 65% accetterebbe un contratto di lavoro con il Ssn».
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