Il fatto è che i Brics+ stanno istituendo un ente con sede a Mosca per la regolamentazione del mercato dell’oro e soprattutto stanno mettendo a punto una nuova moneta di scambio che non appartiene ad alcun egemone, ma si presenta come un’unità di conto studiata per mantenere in equilibrio gli scambi internazionali e bassata su assets reali, tra cui l’oro e altri elementi rari. Viene così ripresa l’ idea di Keynes per la creazione del “bancor”, ovvero di una divisa senza padrone, presentata proprio durante le negoziazioni a Bretton Woods, che naturalmente fu ritenuta intelligente, ma lasciata da parte perché ciò che interessava era la creazione dell’impero. E’ fin troppo chiaro che questa iniziativa dei Brics che, conclude il primo capitolo del mondo multipolare, avrà un enorme successo, specie dopo il furto dei dollari russi perpetrato dai ladri occidentali disperati per non riuscire ad abbattere la Russia e di fatto isolerà l’occidente nella sua bolla di presunzione e di economia di carta. In ogni caso decreterò la fine della creazione di denaro dal nulla.
Questo processo di spostamento dei gangli vitali dell’economia era cominciato più o meno da un decennio e si presentava come concreto successore del dollaro, visto il debito stratosferico degli Usa, la totale discrasia tra i valori azionari nominali e quelli reali a cui si aggiungeva l’assoluta debolezza dell’euro, salvato per il ritto della cuffia e a costo di gravi danni portati a gran parte delle economie europee. Perciò si può anche supporre che l’aver suscitato la guerra in Ucraina sia stato un disperato tentativo di far saltare l’economia alternativa che si stava creando. Ma ancor di più si capisce come le oligarchie di comando, in gran parte nordamericane, abbiano deciso di far fallire l’Europa in questo tentativo di fermare i nuovi assetti dell’economia mondiale, perché la prima vittima di una moneta internazionale sarebbe proprio l’euro e dunque anche le politiche contro il lavoro e contro il welfare che la moneta unica permette.