Tuttavia per comprendere bene le cose e per evitare di cadere nei tranelli informativi va detto che ci troviamo ora nella terza fase della guerra: nella prima parte sono state distrutte le armi ex sovietiche possedute dall’esercito ucraino, nella seconda è stato distrutto l’arsenale, sempre ex sovietico fornito dai Paesi appartenenti al vecchio patto di Varsavia e forniti a Kiev. Oggi siano alla distruzione dell’armamento Nato che nel frattempo è stato studiato e in gran parte neutralizzato grazie all’entrata in servizio di nuove armi e soprattutto di Penicillina, un sistema totalmente passivo quindi non individuabile che serve per puntare l’artiglieria o far intervenire l’aviazione dove si trovano gli obici e o i lanciatori della Nato prima che essi abbiano il tempo di allontanarsi. Questo assieme ai trecentomila uomini e ai nuovi mezzi di ogni tipo che stanno arrivando, rende abbastanza inutile l’invio di armi a Kiev
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