Da predatore a preda

Non c’è alcun dubbio che gli Usa considerino tutta la superficie del pianeta come cosa loro, e di avere il diritto di spiare e bombardare dovunque: così si sentono offesi e indignati e si sentono legittimati a protestare se qualche aereo, drone o battello si avvicina al loro territorio o a qualcuna delle oltre 800 basi militari che hanno in tutto il mondo e dunque si adontano ancora di più se qualche loro ordigno spia o drone d’assalto che vola in territorio altrui cade o viene abbattuto. Così adesso il Pentagono ha la sfacciataggine di lamentarsi che il drone d’assalto Q9 Predator in volo sul Mar Nero che notoriamente bagna l’Idaho è caduto dopo essere stato avvicinato da due Su-27 russi che secondo le due ipotesi fatte una dopo l’altra dal Pentagono avrebbero gettato del carburante sul velivolo a stelle e strisce causandone la caduta o avrebbero manovrato in maniera “non professionale” causando una piccola collisione in volo che avrebbe distrutto il velivolo comandato a distanza. Secondo il ministero della difesa russo caccia di Mosca si sono limitati a seguire il Q9 in prossimità dello spazio aereo che i russi rivendicano per la loro operazione militare quando a un certo punto il drone ha cominciato a rivelarsi instabile ed è caduto.

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Il nuovo ruolo mondiale della Cina

La notizia di oggi potrebbe apparire poco appassionante nel grande trambusto che viviamo eppure è una testimonianza del futuro che incombe mentre il passato combatte le sue eterne guerre, conteggia i suoi massacri e lancia le sue false pandemie in nome di ideali fasulli che vengono calpestati proprio nel momento in cui ipocritamente li si afferma.

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Nani da giardino

Naturalmente i cittadini occidentali non sanno nulla di tutto questo e si crogiolano nell’illusione di superiorità, non intuiscono il pericolo in cui i loro politici li hanno trascinanti seguendo a tutti i costi la strada della guerra e sfruttando persino gli accordi di Minsk per armare l’Ucraina. Adesso è troppo tardi per tornare sui propri passi: l’Europa con cui la Russia potrebbe eventualmente collaborare non è quella dei servi di Washington che sta massacrando gli ucraini e rovinando economicamente i propri popoli . La pace potrà esserci solo cacciando tutta l’attuale governance e non permettere che essa sfrutti questa scellerata emergenza per rimanere a galla. Se guerra essere il vero nemico non è certo la Russia.

Riscaldamento climatico

La sfida più difficile per le elite è quella di creare consenso sul clima e sul riscaldamento globale, a causa di alcuni fattori che remano contro: il fatto  che l’aumento reale delle temperature sua  minimo e altalenante non fa breccia nell’esperienza quotidiana delle persone, la resistenza dei climatologici ad accogliere l’ideologia Net Zero tanto che l’anno scorso è stato firmato da oltre 1100 climatologi con alla testai il premio Nobel norvegese per la fisica, il professor Ivar Giaever un manifesto che nega l’esistenza di un’emergenza climatica, infine la contraddizione tra propositi e realtà laddove alle carenze energetiche si risponde ricorrendo ai combustibili più inquinanti  o quanto meno ritenuti tali come il carbone. Certo si possono censurare delle notizie, come il manifesto  di cui si parlava considerato “disinformazione” da Facebook, o manipolare i dati come certi ideologi fanno da anni scambiandosi addirittura delle mail per selezionare  il modo di ingannare e impaurire  meglio il pubblico o infine semplicemente ricorrendo alla menzogna sostenendo che c’è un’aumento dei fenomeni estremi, mentre in realtà se si vanno a leggere le tabelle è proprio il contrario.

Lavrov

“La guerra che stiamo cercando di fermare è stata lanciata contro di noi usando il popolo ucraino … Non ci affideremmo più a nessun partner in Occidente… La politica energetica della Russia sarà orientata verso partner affidabili e credibili. India e Cina sono certamente tra questi”.
Così il ministro per gli affari esteri della Federazione Russa Sergej Lavrov.

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Schlein

adesso il Pd ha un leader nato a Lugano, cittadino statunitense e naturalizzato svizzero che si concilia molto meglio con il tipo di globalismo cieco, assoluto e servile che è diventato nel tempo il supremo obiettivo piddino e forse anche la ragione della nascita.. La localizzazione bolognese della nuova segretaria o del nuovo segretario e del segretari@ 1 visto che non vorrei incorrere nelle ire della fluida Elly, è solo un inganno: il padre Melvin Schlein è un politologo americano che ha diretto una scuola di studi internazionali all’Interno della Johns Hopkins‎ University, insegnando assieme a guerrafondai senza se e senza ma come Brzezinski e Wolfowitz e questa università aveva aperto negli anni ’50 una sede a Bologna per studiare il fenomeno del comunismo e naturalmente per ospitare docenti spia e personaggi della Cia. Dunque la segretaria ideale nel momento in cui l’impero eccezionale sta consumando anche l’Europa nel suo tentativo di rimanere al comando.

L’isolamento dell’occidente

Non si tratta di propaganda russa come si può far credere agli ottusi, ma è la semplice realtà che viene  asseverata sia da testate come i New York Times, sia da istituzioni il Consiglio europeo per le relazioni estere (ECFR).  Quest’ultimo è su posizioni iper atlantiste e già da molti prende posizione contro la Russia  e tuttavia ha pubblicato  uno studio i sul conflitto ucraino il cui titolo dice già tutto ” L’Occidente unito separato dal resto: l’opinione pubblica mondiale un anno dopo la guerra della Russia contro l’Ucraina “. In sostanza viene detto che contrariamene a quanto si fa credere a cittadini europei e americani nei paesi non occidentali la gente pensa in modo completamente diverso agli eventi in Ucraina. E questo con tutto che lo studio si è tenuto ben distante dall’ Africa dove è noto che la Russia susciti molte simpatie.

Propaganda

Da quando la città di Kherson è tornata sotto il controllo degli ucraini ogni giorno agenzie e giornali riprendono le notizie da Kiev dei bombardamenti russi che colpiscono sempre e solo civili e ospedali: la stessa città è stata sotto il fuoco dell’artiglieria ucraina per sette mesi quando era sotto controllo russo, al punto che migliaia di civili sono stati fatti evacuare ma di quei bombardamenti non parlava nessuno.
In più occasioni le foto dei bombardamenti ucraini sulla città di Donetsk, capitale dei secessionisti del Donbass, sono state utilizzate dai media italiani ed europei con didascalie che descrivevano bombardamenti russi su città ucraine.

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/credere-obbedire-soccombere

Inutile

È inutile continuare a ripeterci tra di noi, concetti già ampiamente assimilati. Le nostre analisi sono corrette. Ora dobbiamo fare in modo che anche gli “altri” le possano ascoltare e valutare. Alla luce dei fatti. Ma per fare ciò, servono investimenti. Seri. Gli elementi chiave di ogni rivoluzione sono le risorse, le idee e i militanti. Se manca uno solo di questi elementi non vi può essere rivoluzione.Chi ha la possibilità, deve avere il coraggio e la lungimiranza di scommettere sul futuro di questo Paese. Altrimenti tutto quello che stiamo facendo sono soltanto chiacchiere da bar e passeggiate all’aria aperta.Il che va anche bene per passare il tempo, ma non per cambiare lo stato delle cose.

Giorgio Bianchi

estratto da https://www.ariannaeditrice.it/articoli/perche-non-scrivo-quasi-piu

Il suicidio europeo

Sul piano logistico Hersh ha scoperto che la Norvegia ha svolto un ruolo significativo nell’assistere una squadra di sommozzatori d’élite della Marina degli Stati Uniti con sede a Panama City per portare a termine l’operazione: la marina norvegese ha trovato il posto giusto nelle acque  poco profonde del Mar Baltico, a poche miglia dall’isola danese di Bornholm., dove non ci sono forti correnti. Le condutture correvano a più di un miglio di distanza lungo un fondale marino profondo solo 80 metri. I subacquei sono stati portati in loco da un cacciamine norvegese posizionando cariche di C4 sulle strutture in cemento che reggono le condutture   una miscela di ossigeno. E  Il 26 settembre 2022, un aereo di sorveglianza P8 americano, ma proveniente dalla Norvegia ha effettuato un volo apparentemente di routine e ha sganciato una boa sonar. Il segnale si è diffuso sott’acqua, inizialmente verso il Nord Stream 2 e poi verso il Nord Stream 1 .Poche ore dopo, gli esplosivi C4 ad alta potenza sono stati innescati e tre dei quattro oleodotti sono stati messi fuori servizio.

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Carnevale perenne

Fonte: Massimo Fini

Il Carnevale oggi non ha più alcun senso. Perché a parte il periodo Covid cui dovremmo alzare altari e onorare con fescennini perché avrebbe potuto indurci a riflettere, cosa che non abbiamo fatto, ai nostri tempi è Carnevale tutto l’anno con un immenso spreco di risorse avvolto in un frastuono incessante.
I pur affascinanti carri del Carnevale di Viareggio e la sfilata delle barche fra i canali di Venezia non esaudiscono il vero scopo del Carnevale che non deriva da una fascinazione estetica, è uno sfogo liberatorio, un liberare l’aggressività anche fisica che è in ciascuno di noi e che oggi è monopolio dello Stato. Si tratta di incanalare questa aggressività e mantenerla entro limiti tollerabili. L’aggressività troppo compressa esplode inevitabilmente in maniera mostruosa nei “delitti delle villette a schiera”, come li chiamava Ceronetti. Esemplare è il massacro avvenuto a Novi Ligure il 21 febbraio 2001, città tranquillissima, quasi addormentata, compiuto dalla sedicenne Erika e dal suo fidanzatino Omar. Erika uccise con  97  coltellate  la madre e i due poi si accanirono anche sul fratellino di lei, di undici anni. Eppure in quella casa tutto all’apparenza era tranquillo, non c’erano problemi economici, tutto era inquadrato nel consueto ordine piccolo borghese, con i comodini, i centrini, i fiori d’ordinanza.
Tutte le società premoderne, compresa la nostra, hanno elaborato istituti per controllare l’aggressività, senza avere la pretesa di eliminarla del tutto, limitandola ad un certo periodo dell’anno (il Carnevale appunto). Fra gli Ashanti, tribù particolarmente bellicosa del Ghana, era consuetudine che per una settimana tutti potessero insultare a sangue chiunque, in particolare i vicini, e persino il re, senza conseguenze. Del resto i neri africani sono stati di insegnamento in questo campo con la festa orgiastica in cui ci poteva scappare anche il morto (oggi solo il Carnevale di Rio fa onore al suo nome), con la guerra finta detta rotana fra i Bambara per evitare la guerra autentica, la diembi, levando le alette alle frecce in modo da rendere il tiro impreciso e innocuo.
La compressione degli istinti in nome della Dea Ragione, della razionalizzazione dell’universo mondo, ha provocato guasti seri all’essere umano. Noi ci siamo allontanati troppo dalla Natura che non va idealizzata perché può essere anche matrigna (vedi il recente, terrificante terremoto in Kurdistan fra Turchia e Siria o, su un piano più simbolico, Un tranquillo weekend di paura di John Boorman) ma le sue leggi vanno rispettate e in questo rispetto ci sono anche i nostri istinti primordiali (“l’uomo è il ministro della natura, alla natura si comanda solo obbedendo ad essa” afferma Francesco Bacone che pur è uno dei padri della Rivoluzione scientifica).
Rifarò qui l’esempio degli indigeni delle Isole Andamane che ho già raccontato su questo giornale ma una decina di anni fa. Le Andamane sono divise in due parti, quelle “civilizzate” e quelle che non ne hanno mai voluto saperne della nostra civiltà. Nel famoso maremoto del 2004 le Andamane erano fra le terre più vicine all’epicentro. Bene: nelle Andamane “civilizzate” ci sono stati morti e feriti come nel resto dell’area, nelle Andamane non civilizzate né un morto né un ferito. Nelle Andamane “civilizzate” non solo i turisti ma anche gli indigeni, tanto li abbiamo ibridati, stavano a guardare con grande curiosità i granchi e gli altri animaletti del fondo marino senza rendersi conto che se il mare si ritira non per una marea conosciuta c’è un’inevitabile onda di ritorno. Gli indigeni delle Andamane non civilizzate intanto, per misura prudenziale, non costruiscono sul mare, ma poi gli è bastato osservare gli animali: molte ore prima che il mare si ritirasse gli uccelli hanno smesso improvvisamente di cinguettare e tutti gli altri animali sono corsi all’impazzata verso le colline (quando l’elicottero di soccorso indiano si è avvicinato, perché formalmente le Andamane appartengono all’India, gli indigeni lo hanno accolto a frecciate e poi si sono rimessi a cantare e ballare in riva al mare perché è gente allegra con una predisposizione per gli scherzi osceni – le loro donne hanno dei bellissimi culi – che è quasi sempre un segno di serenità mentale). Del resto è noto a chiunque sia stato sul luogo di un terremoto, a me è capitato in Friuli, che i cani si mettono ad abbaiare qualche minuto prima delle successive scosse di assestamento. Noi umani siamo animali, come tutti gli altri, ma nel tempo ne abbiamo perso gli istinti.
Ma per tonare all’aggressività e al suo controllo, maestri come sempre sono stati i Greci con l’istituto del “capro espiatorio”. Chi era il “capro espiatorio”? Era un meteco, uno straniero che la polis manteneva e nutriva. Quando nella città si creavano tensioni insopportabili si sacrificava il “capro espiatorio” e tutto tornava alla normalità. Come si chiamava il “capro espiatorio”? Si chiamava pharmakos: medicina. A noi danno gli psicofarmaci e gli ansiolitici.  

Deus quos vult perdere…

Sinceramente non avrei mai immaginato di vivere in tempi  totalmente determinati dalla confusione e purtroppo da una stupidità ormai cronica dei poteri istituzionali, ma anche dei cittadini che li votano compartecipando al loro stesso disastro. E’ impossible non pensare a un incubo quando si vede tanta bella gente che si smanazza il feroce burattino Zelensky senza però concedergli più di tanto le armi e i soldi per una guerra senza speranza. ma quanto basta però ad avvilire i cittadini privati di welfare al solo scopo di continuare il carnaio ucraino in conto terzi. E’ certamente un sogno vedere quanta gente ancora caschi nella favola del pallone spia cinese che è un vero assurdo da ogni punto di vista e che adesso è stato prontamente sostituito un sinistro oggetto volante misterioso – sempre attribuibile in qualche nodo alla Cina -prima che qualcuno colleghi casualmente il cervello. E che  dire della Germania che compra il gas dagli Usa a un prezzo tre volte maggiore rispetto a quello russo, ma che non dice mezza parola sull’inchiesta bomba di  Seymour Hersh che in modo circostanziale racconta come siano stati gli Usa a distruggere il  North Stream, intenzione  che peraltro era già stata dichiarata  più volte a chiare lettere ancor prima della guerra ( e vi sono i video che lo dimostrano) e detta direttamente da Biden a Scholz. Ma dal cancelliere non si leva un solo grugnito.

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